mercoledì, agosto 30, 2006

 

HASTA SIEMPRE, COMANDANTE

Ci preme iniziare questo nuovo post di fine agosto, ricordando a tutti i visitatori la manifestazione di protesta contro l'indulto che si terrà a Roma il 30 Settembre (per info debora.priori@gmail.com) che il Comitato Contro l’Indulto sta supportando e cercando di far replicare nelle maggiori città italiane.
(comitatocontroindulto@gmail.com).

"Langhe: fuori per indulto, rapina uffici postali: arrestato" (Targatocn).
"Arrestati due immigrati appena scarcerati"
(Il Resto del Carlino).
"15enne con 12 identità esce per indulto e ruba, arrestato" (Kataweb).
"Indulto automatico per Paolo Calissano"
(Il Giornale).
"Raffica di delitti dai beneficiari dell'indulto. Polemica riaperta"(Centomovimenti).
"Indulto: 114 Immigrati fuori. Tossici preferiscono spacciatori a Sert"(Casertasette).

Ecco cosa ci tocca continuare a leggere sui giornali dopo l'approvazione dell'indulto. Dovevano essere, 5mila, massimo diecimila, poi sono diventati 12mila, ma qualcuno già sapeva che i numeri sarebbero aumentati, e di molto. Così ad un mese dall'approvazione del vergognoso provvedimento veniamo a sapere che sono quasi 21.000 i detenuti usciti dalle carceri italiane. E già si sentono i primi commenti di pentimento, o quasi: "Sono ancora troppi quelli che sono tornati dentro" dice il nostro ministro della (in)Giustizia, l'On. Clemente Mastella, davanti alla platea del Meeting di CL. Infatti allo stato attuale oltre l'1% (250 su 21.000, con una media di 10 detenuti al giorno) dei beneficiari dell'indulto sono tornati nelle patrie galere per avere commesso altri reati. Come ammette il prefetto di Roma Achille Serra, l'indulto "può determinare una lievitazione del pericolo di commissione di reati". (Il Giornale)
Cosa si aspettava il ministro? Che i detenuti una volta indultati riuscissero immediatamente a trovare lavoro e a rifarsi una vita, o in mancanza di una occupazione con cui sopravvivere andassero ad incrementare il numero di religiosi rinchiusi nei monasteri? Si faccia un giro negli ospedali, il nostro ministro, o chieda ai medici dei pronto soccorso, dove molti ex-carcerati entrano inventandosi le patologie più strane solo per riuscire a passare una notte al coperto, su un letto.
Non era necessario un master in antropologia e sociologia per arrivare alle conclusioni che si sono puntualmente verificate dopo l'indulto e noi cittadini lo avevamo capito subito. Sarebbe bastato ascoltare la nostra voce ed il coro unanime di no che eccheggiava tra le miriadi di sondaggi e petizioni che giravano su internet (e non solo) prima dell'approvazione della legge.
Ma le già gravi conseguenze dello scellerato provvedimento non si fermano qui: "Per anni la giustizia girerà a vuoto" dice Fabio Roia magistrato al tribunale di Milano e componente del Csm fresco di nomina. "E' facile prevedere quel che accadrà . I Pm faranno le loro indagini, i giudici emetteranno le loro sentenze, i ladri, i rapinatori, i truffatori ascolteranno rispettosamente i verdetti e poi torneranno tranquillamente a casa a fare gli affari loro. Seguirà la stagione dei mancati ingressi in cella, quella delle pene virtuali. Faccio un esempio. Un rapinatore armato di siringa ha svuotato la cassa di una farmacia. Il fatto è avvenuto il 30 aprile scorso. Bene, ci sarà l'indagine, poi il dibattimento. A quel punto l'avvocato difensore sceglierà la strada del rito abbreviato che garantisce all'imputato lo sconto di un terzo sulla pena base. Al bonus si sommerà l'indulto. Io credo che quel tizio non farà nemmeno un giorno di cella. In linea teorica si potrà evitare il carcere partendo addirittura da una pena base di nove anni. Un terzo di sconto con il rito abbreviato, poi il bonus e infine, quando la pena residua è sotto il tetto dei tre anni, l'affidamento in prova. Senza una politica seria fra due o tre anni saremo al punto di partenza".(Il Giornale)
Queste tristi considerazioni ci fanno apprezzare il discorso della Segreteria Generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria (Sappe) che così commenta:"All'approvazione dell'indulto - devono seguire interventi strutturali sull'esecuzione della pena, che garantiscano la giusta sanzione a chi commette reati soprattutto a tutela delle vittime della criminalità e che rendano la pena uno strumento efficace per ripagare la società del reato commesso. E' forse il caso di ripensare all'introduzione del lavoro obbligatorio per i detenuti, con un 50% della retribuzione destinato a chi lavora e l'altro 50% in un Fondo dello Stato da destinare alle vittime della criminalità . Altrimenti qual'è l'aspetto sanzionatario ed afflittivo della pena? Adesso auspichiamo che Governo e Parlamento assumano i provvedimenti di competenza, a cominciare dalla riassunzione in servizio dei circa 530 agenti di polizia penitenziaria ausiliari, licenziati a fine 2005 e dall'individuazione di provvedimenti legislativi che potenzino maggiormente l'area penale esterna''. (Grnews)
Ma allora questo indulto non è servito proprio a nulla se non a permettere agli amichetti della destra e della sinistra (che in galera comunque non ci stavano) di rimanere impuniti? Sembra proprio così! In un Paese dove non si punisce più nessuno, dove tra patteggiamenti, deduzioni di pena, bonus, indulti, e tanto altro ancora (vedi anche possibile amnistia autunnale: Centrosinistra dei giovani, Agi, Il Giornale) scontare la pena per reati più o meno gravi, diventa praticamente impossibile, rischiamo di dar adito ad una generazione che dia per scontata l'impunibilità, la mancanza di sicurezza, l'incapacità dello Stato di educare alla legalità ; rischiamo di far creare quelle tensioni sociali che storicamente permettono a certe forze di destra di emergere ed imporre un concetto di legalità essenzialmente basato sulla vendetta piuttosto che sulla punizione/educazione. Rischiamo, infine, di riportare al governo chi ci è appena uscito!
Ma queste sono considerazioni che né il ministro Mastella (che sembra in fondo in fondo volere proprio questo), né i leader di sinistra, che hanno appoggiato e votato l'indulto (conosciamo il loro masochismo) hanno mai fatto e/o faranno mai!
In un Paese dove non si punisce più nessuno perchè nessuno più si sente responsabile delle azioni che compie, come l'attore Calissano, che presto usufruirà dell'indulto, che dice "Penso spesso alla morte di Ana, ma non ho rimorsi, non mi sento colpevole" (Agi), possiamo ancora, grazie al Cielo, trovare dimostrazioni di rettitudine da portare ad esempio a tutti coloro che credono (sempre di più in questo Paese) che sia giusto non pagare qualsiasi tipo di errore copiuto e che responsabilità personale siano solo due parole prive di significato.
"Stiamo parlando di Giacomo Grillo, 55 anni, trapanese, comandante dei vigili urbani di Partinico, un paese di circa trentamila abitanti in provincia di Palermo. Questo piccolo grande uomo alcuni giorni fa ha preso la propria auto, una Opel Agila, regolarmente pargheggiata all'interno dell'atrio del comando dei vigili, l'ha portata fuori, l'ha lasciata in divieto di sosta proprio a pochi metri dall'ingresso del suo ufficio, infine ha chiamato uno dei suoi uomini al quale ha chiesto di fargli la multa. L'agente, prima allibito, poi convinto dalle parole del suo superiore, ha eseguito l'ordine.Una contravvenzione per sosta vietata da 35 euro che Grillo ha pagatoimmediatamente di tasca sua e poi è tornato a lavorare. Non prima però di aver appeso decine di copie del verbale per tutta la caserma. Perchè? Perchè si era rotto le scatole! Come noi ci siamo rotti le scatole dei vari Ricucci, Tanzi, Gaucci, Fazio, Previti,Geronzi, Dell'Utri, Moggi, Galliani & C.
Come tanti di noi non ne possono più di vivere una realtà capovolta. Ecco, Grillo non ne poteva più di assessori, consiglieri e dipendenti municipali che si recavano da lui sempre con la stessa domanda: "Me la toglie la multa?".Naturalmente non sono solo gli amministratori a provarci, ma sono i più frequenti ed ostinati, e tutti sempre con una scusa pronta, come racconta ilvigile. Che aggiunge:" se facciamo dieci multe, almeno in tre vengono a chiedere l'annullamento. Addirittura un assessore della vecchia giunta fece causa al suo stesso comune per non pagare". Adesso, dopo aver spiegato a tutti più volte che, anche volendo, lui le contravvenzioni può solo farle, ed è, semmai, il giudice di pace che può revocarle, oppure il prefetto, ha voluto dimostrare che le multe devono pagarle tutti, persino lui. E così ha scucito volontariamente 35 euro". (tratto interamente dal portale news di Libero)
Grazie comandante Grillo, a nome del Comitato e di tutti i cittadini italiani onesti, grazie di esistere!!!
F.to
Comitato Contro l'Indulto
PS
Se volete dire la vostra sull'indulto oltre che postarlo sul blog potete scriverlo sul Forum di Indultopoli dove trovate tanti interventi interessanti!

martedì, agosto 22, 2006

 

LIBERI TUTTI


Sono arrivate (e già finite) le sospirate vacanze e i lavoratori italiani (chi se lo può ancora permettere) sono andati nei luogi di villeggiatura preferiti. Questa volta, ad espettarli nelle principali località turistiche, oltre alla calorosa accoglienza dei cittadini locali, c’erano anche tutta una serie di cittadini, meno calorosi, ma molto contenti lo stesso, che avevano usufruito dell’indulto che il nostro Ministro della Giustizia, On. Clemente Mastella, insiema a quasi tutto il centro sinistra avevano ideato (con, naturalmente, la complicità di gran parte della destra) per, a detta di loro, permettere alle fasce più deboli tra i detenuti condannati per reati meno gravi, di usufruire di uno sconto di pena in modo da liberare le carceri italiane dall’annoso problema dell’affollamento ma che in realtà è servito soprattutto a non fare andare in galera i soliti noti amici (della destra e della sinistra) con in più l’aggravante di aver, appunto, riempito le strade delle città italiane da tutta una serie di criminali comuni.
Basta dare un’occhiata ai giornali di questi giorni: “Dopo l’indulto, meglio non andare in vacanza”, titola Il Giornale nel numero del 4 agosto che tramite le parole di Palmerino Paniccia, segretario regionale del Lazio, ci prospetta la drammatica situazione delle forze dell’ordine di fronte alla scarcerazione, tra Roma e provincia, di oltre 2.000 detenuti tra cui “…rapinatori e delinquenti abituali che si ritroveranno all'improvviso sbattuti dalle carceri alla strada. Inutile dire che la quasi totalità sarà di nuovo senza un lavoro, in molti casi anche senza un'abitazione. C'è da chiedersi, dunque, come potranno campare se non tornando a delinquere” e continua “Dai primi di agosto sono tornati in libertà detenuti che, privi di lavoro e denaro, si muoveranno in città a forte rischio per furti in appartamento, scippi e rapine”, finendo laconicamente la sua intervista con le parole…Come si può, senza personale e senza strumenti, pensare di garantire la sicurezza in città? Ecco perché ai romani diciamo: Se avete a cuore i vostri beni, rinunciate alla vacanza! La polizia farà di tutto per proteggervi ma stavolta sarà dura, anzi durissima!”.
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=109684.
Ma titoli del genere eccheggiano su tutti i gionali italiani come per esempio si legge nel Corriere del Mezzogiorno dell’11 Agosto: “Sconto con l’indulto, il killer torna in libertà”, scarcerato uno dei due sicari che giustiziarono Nicola De Feo, vicino al clan Capriati, in una sala giochi nei pressi del lungomare. Movente dell’omicidio il controllo del territorio per lo spaccio di stupefacenti.
O ancora nella Gazzetta del Mezzogiorno del 17 Agosto: “Liberati e riarrestati: un’epidemia”, nella sola Bologna un caso al giorno. Tornano a delinquere dal Sud al Nord. Tra i tantissimi, da incorniciare il caso di tale Stefano Scabini, 38enne, uscito l’1 agosto e riarrestato l’11 che, armato di un taglierino, è andato a rapinare due volte, in due giorni, la stessa banca.
Nella pagina web di Agi on line del 3 Agosto, sconsolati leggiamo “Indulto: 6 riarrestati a Perugia in operazioni antidroga”.
http://it.news.yahoo.com/03082006/203/indulto-6-riarrestati-perugia-in-operazione-antidroga.html
In quella di Quotidiano Net del 22 agosto: “Molesta ragazzina e torna subito in carcere” dove un peruviano 22enne libero da pochi giorni aggredisce in ascensore una 14enne, che riesce a dare l'allarme.
http://ilgiorno.quotidiano.net/chan/milano:5430638:/2006/08/18:
Non mancano stupendi esempi d’incoerenza governativa come quella indicata nel sito dell’Ansa nell’articolo del 20 agosto: “Indulto: esce regina tratta schiavi” in cui una donna eritrea accusata di gestire il traffico di immigrati in partenza dalla Libia, riesce grazie all’indulto ad uscire di galera, a dimostrazione di come il problema dell’immigrazione clandestina stia veramente a cuore ai nostri illuminati governanti.
http://www.ansa.it/main/collezioni/maincollection/awnplus_italia/2006-08-20_1201915.html.
Questi sono i reali risultati dell’indulto. Questo è quello che noi italiani, e datori di lavoro a termine di questi irresponsabili politici, possiamo constatare a pochi giorni dalla trasformazione in legge del provvedimento. Per fare un favore a Berlusconi (ma non solo visto che molti sono gli amici della sinistra che hanno usufruito dell’indulto) sperando così di avere in cambio un maggiore consenso al Senato su altre disposizioni di legge (spes ultima dea), si sono ignorate le molteplici voci di protesta che giungevano numerosissime (molto più numerose dello scarto di circa 25.000 voti che hanno separato la destra e la sinistra nelle ultime elezioni e che hanno permesso a quest’ultima di andare al governo) e si è preferito approvare una legge dai risultati disastrosi per la società civile e per quel poco di legalità che ancora rimane in questo Paese.
Come si evince dall’articolo pubblicato su Toscana Oggi: “Indulto: usciti in 16mila, ma con legge Bossi-Fini continuo ricambio detenuti immigrati” in cui si legge “…Con l'indulto le sovraffollate carceri italiane torneranno a respirare (all'inizio di giugno i detenuti erano 61.353 contro una ricettività di 45.490 posti) ma - viene fatto notare in ambienti dell'Amministrazione penitenziaria - si tratterà di un respiro di breve durata: con la 'Bossi-Fini' ci sono infatti nuovi e continui ingressi. In un anno, per effetto della legge sull'immigrazione, le carceri si sono riempite di 12.800 detenuti stranieri, di cui - rileva il Dap - 10.800 per la mancata violazione dell'ordine di espulsione. Questi ultimi, dopo 40-60 giorni, tornano in libertà perché il magistrato solitamente ritiene non necessaria l'esigenza della misura cautelare”.
http://www.toscanaoggi.it/news.asp?IDNews=7596&IDCategoria=1.
Perciò oltre al danno di una legge libera criminali, si aggiunge la beffa della totale inutilità della legge rispetto lo scopo (di facciata) che i suoi proponenti avevano dichiarato e cioè quello di eliminare o sensibilmente diminuire l’affollamento nelle carceri italiane.
A fronte di tutto questo e soprattutto delle insistenti voci di una amnistia autunnale, di cui attualmente non sappiamo nulla ma che già ci preoccupa, noi del Comitato Contro l’Indulto abbiamo deciso di supportare la manifestazione che si sta organizzando per il 30 Settembre ideata dal gruppo Meetup amici di Beppe Grillo di Roma "Beppe Grillo Utopia e realtà!" in modo da permetterne l’estensione in tutta Italia. Per informazioni e/o adesioni scrivete pure al comitato contro l’indulto o a debora.priori@gmail.com.
http://beppegrillo.meetup.com/2/boards/view/viewthread?thread=2095184

F.to
Comitato contro l'indulto
comitatocontroindulto@gmail.com
(scriveteci per segnalazioni, articoli, adesioni, commenti, ecc.)

PS
Ci preme segnalare un sito molto ben fatto sull’indulto: http://www.indultopoli.com/ (lo trovate anche a lato nella sezione Link) dove potrete visionare tanti articoli ed interviste nonché interessanti documenti e link riguardanti le principali notizie sull’indulto.

giovedì, agosto 03, 2006

 

LA BANDA DEGLI ONESTI



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Questi, tratti da Repubblica.it
(http://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/politica/indulto3/indulto-fuori-per-poche-ore/indulto-fuori-per-poche-ore.html) , i primi risultati dell’ìndulto!!!

Roma. Beneficia dell'indulto, esce dal carcere, torna a casa e poi picchia la moglie in mezzo alla strada. Protagonista della vicenda è Piero Melis, 54 anni, che ieri pomeriggio è uscito dalla casa circondariale di Udine dove era detenuto dal 26 luglio scorso, proprio per maltrattamenti in famiglia. Ieri, l'uomo, originario di Torino, è tornato libero ma con il divieto di avvicinarsi a casa della moglie, Carla Milan, 48 anni. Incurante, è andato a San Daniele, l'ha attesa vicino a casa e l'ha aggredita, sbattendola ripetutamente su un marciapiede. Bloccato da un passante e poi dai Carabinieri, deve ora rispondere di tentato omicidio e sarà interrogato dal magistrato Claudia Finocchiaro.
Sardegna. Un episodio meno grave si è verificato in Sardegna dove Massimiliano Formula, 32 anni, e Raimondo Muntoni, 28, usciti dal carcere di Macomer alle 18, sono stati di nuovo arrestati alle 23 per resistenza a pubblico ufficiale, minacce, violenza e danneggiamento. Lasciata la prigione sono andati in un bar vicino alzando un po' troppo il gomito e attirando l'attenzione di una pattuglia della polizia che è intervenuta chiedendo le loro generalità. Gli ex carcerati hanno aggredito i poliziotti, assalendoli con calci e pugni. Risultato: Formula e Muntoni sono finiti di nuovo in prigione, a Oristano, in attesa del processo per direttissima. La loro libertà è durata appena cinque ore e mezza sbronza.
Liguria. A Genova, Giovanni Calassi, 45 anni, è stato arrestato per tentata rapina cinque ore dopo essere stato scarcerato. L'uomo originario di Taranto rilasciato alle 22 dal carcere di Marassi, vi è rientrato, per gli stessi motivi, alle 3.40. Dopo aver vagato per la città, ha, infatti, sfondato la vetrina di una pizzeria ed è entrato per rubare.
Lombardia. In Lombardia un detenuto uscito ieri è morto per overdose, un altro è ritornato in carcere per tentato furto. B.S., 32 anni, è stato trovato morto, poco prima delle 15, in via Vitruvio. Accanto aveva una siringa. C.L., 36 anni, è invece ritornato in carcere nel pomeriggio dopo aver tentato di rubare, in via Barzoni, una Fiat Uno. E' stato bloccato dalla polizia. E ancora, un trentenne originario di Bovezzo (Bs) ma senza fissa dimora aveva appena lasciato il carcere di Canton Mombello a Brescia, quando vi ha fatto ritorno poche ore dopo. E' stato infatti arrestato per aver tentato di mettere a segno un paio di furti nei garage di una abitazione appunto a Bovezzo. I proprietari dell'appartamento hanno però sentito dei rumori avvertendo gli uomini dell'Arma. Per il ragazzo è così tornato il tempo di risalutare i suoi ex compagni di cella.
Friuli Venezia Giulia. E' tornato in galera a tempo di record anche Giampaolo Monteduro, un 49enne di Trieste, pizzicato appena dodici ore dopo dai Carabinieri del Nucleo radiomobile del Comando provinciale di Trieste, mentre con un paio di forbici tentava di forzare una Fiat 500 parcheggiata in via Manzoni.
Emilia Romagna. E' finita di nuovo dietro le sbarre anche una torinese di 33 anni sorpresa a rubare tre paia di jeans in un negozio di abbigliamento di via Indipendenza, in pieno centro a Bologna. Domani mattina sarà processata con rito direttissimo con l'accusa di furto aggravato.
Toscana. A Siena, L.C., 56 anni, era nel carcere di Santo Spirito per reati contro il patrimonio: in preda ai fumi dell'alcol disturbava i turisti nella centrale piazza Indipendenza. Quando i carabineri hanno provato ad intervenire, l'uomo si è dimenato. E' stato arrestato con accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Domani in processo per direttissima.
Lazio. Un 35enne, originario della Campania ma residente ad Anzio uscito dall'istituto di pena, si è diretto a casa dell'ex convivente - con la quale vi erano stati vari problemi durante il periodo di carcerazione - e ha iniziato ad inveire contro la madre rivolgendole gravi minacce. All'arrivo della pattuglia della polizia, l'uomo - che ha precedenti per rapina, spaccio di stupefacenti, maltrattamenti in famiglia e danneggiamento - si è scagliato contro i carabinieri, ferendone uno con una testata. I militari lo hanno immobilizzato e arrestato. L'uomo è stato trattenuto nelle camere di sicurezza in attesa della convalida dell'arresto da parte del Tribunale di Velletri.
Campania. Procolo De Pasquale, 39 anni, non ha invece retto la notizia. Detenuto a Poggioreale e residente a Pozzuoli al rione Toiano,l'uomo è morto all'ospedale napoletano "Loreto Mare" poche ore prima di essere scarcerato per un infarto.
Calabria. All'opposto la vicenda di Giovanni Valentino, dimenticato in cella, per un errore. Il custode dell'Oasi Francescana ed ex braccio destro di Padre Fedele Bisceglia, in carcere a Cosenza dal 20 giugno scorso ha diritto alla libertà ma si trova ancora dietro alle sbarre.
Sicilia. E' stato, invece, arrestato dai carabinieri di Palermo, un tunisino di 28 anni: l'accusa è atti osceni in luogo pubblico, praticati davanti all'entrata del Policlinico del capoluogo siciliano, davanti ad alcuni bambini.
Le reazioni. Nel primo giorno di applicazione della legge sull'indulto le porte delle carceri si sono spalancate per 3.344 detenuti. Il maggior numero di scarcerazioni è avvenuto in Lombardia, dove a uscire sono stati 546 detenuti. Il dato reso noto in mattinata dal ministro della Giustizia Clemente Mastella, è stato aggiornato alle 15 dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria.

Come possiamo commentare queste notizie, noi cittadini onesti? E soprattutto come possiamo difenderci? Dopo l’illusione del buonismo ad oltranza, macchiato da interessi di parte, subentra la realtà, l’unica e sola: chi è in carcere lo è perché ha commesso un reato! E se è vero che la “galera” non educa e spesso peggiora la natura dell’individuo è anche vero che la società civile ha il diritto di difendersi, in un modo o nell’altro, da chi infrange le sue regole più importanti!
Regole che qualcuno, rintanato nei palazzi del potere, non ama rispettare e far rispettare, regole che oramai in Italia sono diventate di Pulcinella! Ma il ministro della giustizia, l’On. Clemente Mastella non si preoccupa e all’ondata di reati commessi dagli ex-ex-galeotti commenta: “A uscire saranno in tutto 15 mila mentre noi siamo un popolo di 58 milioni d'italiani” e poi aggiunge con sano e pacato paternalismo a quanti stanno per uscire dal carcere (che non aspettano altro che sentire le sue sante raccomandazioni): ”siate responsabili”.
Noi del comitato contro l’indulto, semplici cittadini, sarà perché le statistiche dicono che sono proprio gli ex-detenuti che hanno commesso reati gravi, quelli a maggior rischio di reiterazione di reato, sarà perché pienamente coscienti della natura umana, sarà perché semplicemente non ci fidiamo, la pensiamo come il governatore del Veneto, Giancarlo Galan, che ha promesso di far costituire la Regione come parte civile in tutti i procedimenti penali che dovessero essere avviati per fatti commessi, dopo la scarcerazione, da coloro che hanno beneficiato o beneficeranno dell'indulto.
D’accordo con questa linea di pensiero, noi proponiamo di raccogliere, attraverso questo sito, tramite commento e/o via email, le denunce di tutti coloro che hanno avuto problemi o hanno subito un danno provocato da un ex detenuto o che doveva diventarlo se non fosse passato l’indulto, nella vana speranza di non riceverne alcuno o almeno di riceverne pochissimi (in attesa dei procedimenti Ethernit che probabilmente, grazie all’indulto e alla futura annunciata amnistia, vedrà annullare i risarcimenti per 3 mila persone e di quelli sulla sicurezza contro Fiat Auto per i risarcimenti a 187 operai senza contare tutti coloro che hanno subito danni dal Lipobay e il Lanoxin e sono in attesa di sapere se saranno mai risarciti dalla Bayer e dalla Glaxo, ecc. ecc.).
F.to
Comitato contro l'indulto
comitatocontroindulto@gmail.com
(scrivete un commento o utilizzate questa email per le vostre denunce)
PS
Questi i risultati (inascoltati) dei poll e petizioni da noi creati e/o segnalati:
Nel Poll di Repubblica.it su 124.613 votanti, il 93% ha risposto che non è d'accorco con l'indulto.
Nel nostro poll su 329 votanti 323 hanno risposto che il provvedimento è una vergogna.
Alla nostra petizione on-line hanno aderito 1806 persone.
Nell'appello on-line di liberacittadinanza hanno aderito 2868 persone.
Errata corrige
Ci è pervenuta un'email dal Movimento Repubblicani Europei, presente in Parlamento con un solo deputato, e guidato da Luciana Sbarbati, in cui ci si accusa di aver segnalato solo l'Italia dei Valori come unico partito della coalizione dell'Ulivo contrario all'indulto, quando anche il MRE si è battuto per contrastare tale provvedimento.
Ci scusiamo per la nostra affermazione che come l'MRE sottolinea nella sua email, "è dovuta all'ignoranza in buona fede della nostra realtà e delle nostre azioni, tuttavia auspicherei una maggiore informazione da parte vostra prima di pubblicare certe monolitiche affermazioni.". Per chi volesse maggiori informazioni sul movimento sopra citato: http://www.repubblicanieuropei.org/
Gli amici del Nuovo Partito D'Azione (http://www.nuovopartitodazione.it) ci hanno ricordato come sabato 29 Luglio erano anche loro presenti alla manifestazione tenutasi davanti al Parlamento. Per disguidi organizzativi non dipendeti dalla loro volontà, si sono presentati nel pomeriggio (invece che di mattina) con cartelli di protesta tra i quali esaltava quello con scritto "VENDUTI AL CAIMANO. TRADITORI VERGOGNA!".

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