mercoledì, febbraio 27, 2008

 

PIU' SICUREZZA PER TUTTI (ovvero FACCE DA CULO)

E’ comune, di fronte a persone che spesso contraddicono a parole ciò che fino a poco tempo prima è stato il loro usuale comportamento, apostrofarle col detto popolare :”queste hanno la faccia come il culo”.
Ebbene è difficile trovare un detto più appropriato rispetto ai nostri due eroi. Stiamo naturalmente parlando di Veltroni e Berlusconi (che vista la quasi identità di vedute e di programmi, non a caso qualcuno già chiama Veltrusconi).
Ci avviciniamo alle elezioni e troviamo i nostri due eroi immersi nella loro campagna elettorale che tra i tanti impegni ha anche quello di mostrare agli italiani, come novelli sposi che promettano alla futura moglie una vita felice, i principali punti dei loro programmi di governo, cioè appunto le loro promesse elettorali.

A causa della nostra innata curiosità, senza soffermarci sulla validità della parola di persone che, negli ultimi anni, hanno detto e fatto tutto ed il contrario di tutto, come spose malfidenti, non abbiamo potuto esimerci dal vagliare tali promesse e confrontarle con le ignominie indultorie che tutti conosciamo tenendo ben presente l’elenco dei reati amnistiati con l’indulto e delle persone, nella stragrande maggioranza tutt’ora presenti nelle liste dei partiti dei nostri eroi, che hanno votato l’indulto (a proposito, nell’ultimo link indicato potete vedere in faccia queste persone. Vi consigliamo di farlo, non sia mai vi sbagliaste e vi ricapita di voltarle).
Così sfogliando le dolci promesse siamo incappati, in entrambi i programmi, in un bellissimo, se non addirittura fondamentale argomento: La sicurezza.
Sì avete capito bene; i nostri eroi si sono presi a cuore la sicurezza degli italiani specificando nel loro programma quali azioni urgenti necessiterà realizzare per incrementare la sicurezza del nostro vivere quotidiano.
Ma vediamole da vicino alcune di queste promesse sulla sicurezza; commentiamole e nel caso assurdo di trovare discontinuità rispetto alle azioni compiute in passato, affibbiamo ad ognuna il più che giusto commento popolare: “Questi hanno la faccia come il culo”.

Programma PDL

Sicurezza e legalità.

Terminare l’opera intrapresa nella legislatura 2001/2006, con il completamento della riforma dei codici e la definitiva razionalizzazione delle leggi esistenti, per attuare i seguenti punti:

a) Sicurezza sul territorio. Rafforzare la prevenzione dei cosiddetti “reati diffusi” (furto in appartamento, furto d’auto, spaccio di droga, sfruttamento della prostituzione, etc.), che in realtà soprattutto per chi ha di meno sono grandi reati, attraverso una maggiore presenza sul territorio delle forze dell’ordine e l’uso di strumenti tecnici di protezione (videocamere). Rilanciare la polizia di prossimità, i poliziotti e i carabinieri di quartiere per garantire, soprattutto nelle periferie delle arre urbane, la sicurezza nelle strade e la lotta al degrado metropolitano;

Nostro commento: Cioè, le persone che hanno votato l’indulto e che hanno permesso a ladri di appartamento, ladri di auto, spacciatori, magnaccia (tutti reati che hanno usufruito dell’indulto) di uscire di galera 3 anni prima dei termini della loro detenzione, ora ci dicono che vogliono “rafforzare la prevenzione sui reati diffusi”. Ma questi hanno la faccia come il culo!

i) Garantire la certezza della pena, prevedendo che i condannati con sentenza definitiva scontino effettivamente la pena inflitta, escludendo sconti di pena per i recidivi e per coloro che hanno commesso reati di particolare gravità e allarme sociale. Per i reati minori prevedere pene alternative al carcere, quali i lavori socialmente utili, al fine del reinserimento sociale del condannato;

Nostro commento: Cioè coloro che hanno distrutto il concetto stesso di sicurezza della pena inventando oltre all’indulto leggi (tutte ad-personam) come la legge sulla depenalizzazione del falso in bilancio e sul legittimo sospetto, ora ci dicono che vogliono che “i condannati con sentenza definitiva scontino effettivamente la pena inflitta”? Ma questi hanno la faccia come il culo!

h) Inasprimento delle pene per i reati di violenza sui minori e sulle donne, gratuito patrocinio a favore delle vittime di tali reati. Istituzione del Tribunale della famiglia, per garantire i diritti fondamentali dei componenti del nucleo familiare;

Nostro commento: Cioè le stesse persone che hanno concepito l’indulto che tra i reati che usufruivano dello sconto di 3 anni hanno compreso anche quelli di maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli, sottrazione consensuale di minorenni, infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale, abbandono di persone minori o incapaci, ora ci stanno dicendo che vogliono inasprire le pene per i reati di violenza sui minori e sulle donne? Ma che faccia da culo hanno?

l) Aumentare l’efficienza e la rapidità della Giustizia, completare la riforma del codice di procedura civile con ulteriore snellimento dei tempi di definizione e particolare incentivo alle procedure extra giudiziali; avviare un confronto con i rappresentanti dei lavoratori della giustizia al fine di riconsiderare le piante organiche, i carichi di lavoro, l’utilizzo delle tecnologie informatiche e le qualificazioni professionali;

Nostro commento: Cioè quelli che hanno creato leggi che hanno distrutto l’efficienza della macchina della Giustizia ora hanno il coraggio di scrivere che vogliono riformare il codice di procedura civile e snellire i tempi di giudizio. Ma questi hanno la faccia come il culo!

m) Escludere qualsiasi nuovo provvedimento di indulto o di amnistia. Edificazione di nuove carceri e ristrutturazione di quelli esistenti (…), per aumentare la capacità ricettiva degli istituti nel rispetto della dignità del detenuto. Attuazione del riordino delle carriere del personale penitenziario amministrativo (…) prevista nelle leggi approvate dal governo Berlusconi, completamento delle disposizioni riguardanti competenze, attribuzione e carriere della polizia penitenziaria;

Nostro commento: Si capisce che vogliono escludere qualsiasi nuovo provvedimento di indulto o di amnistia. Quello fatto nel 2006 gli è bastato a liberare tutti i loro amichetti. Insomma prima ci obbligano a subire l’indulto con tutte le gravissime conseguenze che ha provocato a livello sociale e poi ci dicono che non ne faranno un altro. Che vergognosa faccia da culo ha questa gentaglia!

Programma PD

3. CITTADINI E IMPRESE PIÙ SICURE

a) Più agenti in divisa per strada, più tecnologia in città. Malgrado l’impegno generoso delle forza dell’ordine, i cittadini si sentono più insicuri: la qualità della vita ne viene gravemente danneggiata. E il danno è più grave per chi è più debole.E’ questione di entità delle risorse pubbliche dedicate, certo. Ma è anche questione di migliore impiego delle risorse umane e finanziarie disponibili. Se si vogliono più agenti in divisa a presidio dl territorio, di giorno e di notte, in centro e in periferia, nelle città e nelle campagne, si impone l'adozione di un vero e proprio "nuovo modello di sicurezza".

Nostro commento: Cioè quelli che quando erano nel governo Prodi e che ora sono quasi tutti nel PD, che hanno fatto una finanziaria che ha drasticamente diminuito i fondi per le forze dell’ordine, perciò di rimando la sicurezza di tutti noi cittadini, ora ci stanno dicendo che vogliono dare un “migliore impiego delle risorse umane e finanziarie disponibili”. Che faccia da culo che hanno!

1. Immediata approvazione, in Parlamento, del "Pacchetto Sicurezza" approvato dal Consiglio dei Ministri il 30 ottobre 2007 e bloccato dalla opposizione della sinistra antagonista; e pronta attuazione del Piano d'azione contro la violenza sulle donne. In questo contesto, per il personale delle forze che tutelano la sicurezza interna ed esterna, è necessario adottare misure di protezione sociale sulla certezza del loro rapporto di lavoro e per la conciliazione delle esigenze del sevizio con quelle della vita privata.

Nostro commento: Queste persone hanno il coraggio di parlare di sicurezza sulle donne quando proprio l’approvazione della legge sull’indulto da loro voluta ha permesso un incremento enorme di casi di violenza proprio sulle donne (ricordiamo tra tutte Giovanna Reggiani massacrata alle porte di Roma). Questi hanno proprio un'enorme faccia da culo!

b) Più certezza ed effettività della pena. Il cittadino pretende di essere certo che chi ha compiuto gravi reati contro la persona ed è stato condannato, sconti effettivamente la pena che gli è stata inflitta. Il Governo del PD offrirà questa garanzia. Verrà infatti immediatamente approvata quella parte del "Pacchetto Sicurezza" (30-10-2007) che ha ampliato il numero dei reati di particolare allarme sociale - fra questi la rapina, il furto in appartamento, lo scippo, l’incendio boschivo e la violenza sessuale aggravata - prevedendo la cosiddetta custodia cautelare obbligatoria; il conseguente giudizio immediato per gli imputati detenuti; l’applicazione d’ufficio (e non più a richiesta del P.M.) della custodia cautelare in carcere già con la sentenza di primo grado (e non più con quella d’appello); l’immediata esecuzione della sentenza di condanna definitiva senza meccanismi di sospensione. Specularmente, va assicurato il massimo sostegno - sociale e psicologico - alle vittime delle azioni criminali.

Nostro commento: come fatto dallo schieramento opposto queste persone scrivono che vogliono “più certezza ed effettività della pena”. Magari ci potevano anche pensare un pochettino prima di fare l’indulto. Che gran faccia da culo che hanno!

Insomma questi sono i nostri politici e queste le loro promesse elettorali. L’unica cosa che noi come cittadini possiamo fare è non dimenticare. Non dimenticare quali sono state le loro reali azioni negli anni passati e cosa hanno comportato e a fronte di ciò giudicare le nuove promesse. Noi l’abbiamo fatto e ci siamo resi conto che veramente non si vergognano di nulla; veramente non provano imbarazzo a dire l’esatto contrario di ciò che invece hanno fortemente voluto, come appunto l’indulto. Ricordiamo, ricordiamo, ricordiamo questi sono i politici che dovremo votare a breve (non che qualcuno ci costringa). Gente abituata a lusingarti con le parole ma che nei fatti ha sempre e solo compiuto i propri sporchi interessi. Gente con una gran faccia da culo.

F.to
Comitato contro l’indulto
comitatocontroindulto@gmail.com

martedì, febbraio 26, 2008

 

PRESENTAZIONE LIBRO "MANI SPORCHE": VIDEO DELL'EVENTO

(clicca sull'immagine per vedere il video)
Grazie agli Amici di Beppe Grillo - Qui Torino Libera (con cui collaboreremo sempre più spesso) possiamo girarvi il filmato della presentazione del libro di M.Travaglio, G. Barbacetto, P. Gomez, MANI SPORCHE con la moderazione di un grande Piero Ricca.

Travaglio illuminante come al solito e Ricca un ottimo moderatore.
Un filmato da non perdersi giusto per ricordare chi saremo a breve costretti a votare (ma lo siamo veramente?)
Lo stesso video potete trovarlo su Qui Rete Libera il nuovo sito di informazione sui meetup e su tutte le loro battaglie.

F.to
Comitato contro l'indulto
comitatocontroindulto@gmail.com

lunedì, febbraio 18, 2008

 

ITALIAN JOB

Ieri sera su La 7 alle 21:30 è andato in onda un programma televisivo particolare:
ITALIAN JOB che, come da sottotitolo, racconta l'Italia dei furbi e del malaffare, l'Italia di gente poco seria, degna, forse, di quell'immagine con la quale, con eccessiva leggerezza, all'estero ci hanno sempre disegnato: pizza, furbizia, mafia e 'volemose bene'.
Un’Italia che si credeva quasi scomparsa, dissolta nei ricordi degli anni 50-70 ma che in realtà è più viva e presente che mai.
Un’Italia sempre pronta a genuflettersi ai voleri dei potenti (di qualunque schieramento), sempre pronta a giustificarne i capricci e le strane voglie. Un’Italia dove gli “onorevoli” o i “vip” riescono in maniera estremamente facile ad ottenere quello che una persona normale non si sognerebbe mai di raggiungere almeno non così facilmente.
In questa trasmissione il caratterista Paolo Calabresi indossa i panni, di volta in volta, di Vip di vario genere, come fantomatici parlamentari, segretari, attori, registi ecc. e ci mostra, grazie a telecamere nascoste, quanto la gente, di ogni estrazione sociale, si applichi per esaudire ogni desiderio del personaggio in questione.
Nella puntata di ieri, così, è bastata la telefonata alla segreteria dell’organizzazione del concorso Laziale di Miss Italia per permettere ad un onorevole (inventato di sana pianta) non solo di presiedere insieme alla giuria alla manifestazione ma anche di fare diversi interventi dal palco. Un’altra telefonata alla sede della Juventus ha permesso allo stesso fantomatico onorevole di assistere agli allenamenti della squadra, di parlare con Del Piero e addirittura di poter rimanere a fine allenamento un po’ di tempo con Buffon e poter soddisfare il capriccio di tirare vari rigori al portiere campione del mondo.
Calabresi però non si è fermato qui. Si traveste da Sergej Knyazev, boss di una società russa che gestisce casinò e che vuole creare una lobby in Italia per cambiare la legge che impedisce di aprire case da gioco, e promette mazzette ad alcuni politici locali i quali lo mettono addirittura in contatto con un senatore. Questi non solo si dicono pronti a creare un piano che possa portare a compimento le richieste del russo, ma addirittura il senatore dichiara come in passato la sua posizione contro l’apertura di nuovi casinò fosse completamente strumentale, cioè, come lui stesso ammette di fronte al falso agente russo, in passato si era schierato contro per poi eventualmente cambiare posizione se ci fosse stato qualcosa da spartire anche per lui.
Alla fine insomma i tre (un sindaco di un paese del sud, un intermediario e il senatore) arrivano a chiedere 750mila euro per l’impegno a far cambiare la legge e a permettere alla società russa di costruire almeno un casinò. (La Repubblica).
A corredare il tutto un bellissimo servizio sugli interessi dei partiti sulle sale Bingo (poi dimostratosi un fallimento) e sulle macchinette mangiasoldi che tante famiglie hanno rovinato.
Se il programma è ben fatto, con un Calabresi superlativo nei ruoli recitati (nessuno si accorge di nulla), dalle inchieste emerge però un quadro desolante, dove a 16 anni da Mani Pulite in Italia nulla sembra essere cambiato. Corrompere è facilissimo anche perché sembra che i corrotti non aspettino altro, mentre quando bisogna assegnare licenze pubbliche, in culo a qualsiasi minimo concetto etico sul conflitto di interessi e sulla libera concorrenza , sono sempre gli amici dei partiti (nel caso delle sale Bingo nella stragrande maggioranza quelli dei vecchi DS ora diventati PD) ad aggiudicarsi le gare.
E così l’Italia va avanti. Oggi in bilico tra PDL e PD cioè tra il baratro degli interessi privati e quello degli interessi di parte; dopo Prodi, dopo l’indulto, la non cancellazione delle leggi ad-personam, la non risoluzione del conflitto di interessi, la reintroduzione dei Cip6 per finanziare gli inceneritori, il mantenimento del lavoro precario, la distruzione dello stato sociale, qualcuno ha ancora il coraggio di suggerirci di tapparci il naso e votare.
Il naso, vogliamo dire a questi signori, si è imputridito a forza di aspirare merda e alla fine si è liquefatto, come la nostra pazienza.

F.to
Comitato contro l’indulto
comitatocontroindulto@gmail.com


AGGIORNAMENTO:


Identificati i politici del video (brundisium.net)
Qui i video della puntata scorsa.


Ringraziamo i ragazzi del sito Brundisium.net (il sito web di Brindisi e provincia) per la segnalazione.

giovedì, febbraio 14, 2008

 

LIBERA INFORMAZIONE? CENSURA LEGALE

Riceviamo e pubblichiamo sul nostro blog sperando che chi ci legge contribuisca a diffondere il contenuto di questo appello.

F.to
Comitato contro indulto
comitatocontroindulto@gmail.com


“Censura legale
Paolo Barnard 11 febbraio 2008

Cari amici e amiche impegnati a dare una pennellata di decenza al nostro Paese, eccovi una forma di censura nell'informazione di cui non si parla mai. E' la peggiore, poiché non proviene frontalmente dal Sistema, ma prende il giornalista alle spalle. Il risultato è che, avvolti dal silenzio e privi dell'appoggio dell'indignazione pubblica, non ci si può difendere.

Questa censura sta di fatto paralizzando l'opera di denuncia dei misfatti sia italiani che internazionali da parte di tanti giornalisti 'fuori dal coro'. Si tratta, in sintesi, dell'abbandono in cui i nostri editori spesso ci gettano al primo insorgere di contenziosi legali derivanti delle nostre inchieste 'scomode'.

Come funziona e quanto sia pericoloso questo fenomeno per la libertà d'informazione ve lo illustro citando il mio caso. Si tratta di un fenomeno dalle ampie e gravissime implicazioni per la società civile italiana, per cui vi prego di leggere fino in fondo il breve racconto. Per la trasmissione Report di Milena Gabanelli, cui ho lavorato dando tutto me stesso fin dal primo minuto della sua messa in onda nel 1994, feci fra le altre un'inchiesta contro la criminosa pratica del comparaggio farmaceutico, trasmessa l'11/10/2001 ("Little Pharma & Big Pharma"). Col comparaggio (reato da art.170 leggi pubblica sicurezza) alcune case farmaceutiche tentano di corrompere i medici con regali e congressi di lusso in posti esotici per ottenere maggiori prescrizioni dei loro farmaci, e questo avviene ovviamente con gravissime ripercussioni sulla comunità il prof. Silvio Garattini ha dichiarato: "Dal 30 al 50% di medicine prescritte non necessarie") e spesso anche sulla nostra salute (uno dei tanti esempi il farmaco Vioxx, prescritto a man bassa e a cui sono stati attribuiti da 35 a 55.000 morti nei soli USA).

L'inchiesta fu giudicata talmente essenziale per il pubblico interesse che la RAI la replicò 15/2/2003. Per quella inchiesta io, la RAI e Milena Gabanelli fummo citati in giudizio il 16/11/2004(1) da un informatore farmaceutico che si ritenne danneggiato dalle rivelazioni da noi fatte. Il lavoro era stato accuratamente visionato da uno dei più grandi avvocati della RAI prima della messa in onda, il quale aveva dato il suo pieno benestare. Ok, siamo nei guai e trascinati in tribunale. Per 10 anni Milena Gabanelli mi aveva assicurato che in questi casi io (come gli altri redattori) sarei stato difeso dalla RAI, e dunque di non preoccuparmi(2). La natura dirompente delle nostre inchieste giustificava la mia preoccupazione. Mi fidai, e per anni non mi risparmiai nei rischi. All'atto di citazione in giudizio, la RAI e Milena Gabanelli mi abbandonano al mio destino. Non sarà fatto difeso, mi dovrà arrangiare. La Gabanelli sarà invece ampiamente difesa da uno degli studi legali più prestigiosi di Roma, lo stesso che difende la RAI in questa controversia legale.(3) Ma non solo. La linea difensiva dell'azienda di viale Mazzini e di Milena Gabanelli sarà di chiedere ai giudici di imputare a me, e solo a me (sic), ogni eventuale misfatto, e perciò un eventuale risarcimento in caso di sentenza avversa.(4) E questo per un'inchiesta di pubblico interesse da loro (RAI-Gabanelli) voluta, approvata, trasmessa e replicata.*

*( la RAI può tecnicamente fare questo in virtù di una clausola contenuta nei contratti che noi collaboratori siamo costretti a firmare per poter lavorare, la clausola cosiddetta di manleva(5), dove sancita la sollevazione dell'editore da qualsiasi responsabilità legale che gli possa venir contestata a causa di un nostro lavoro. Noi giornalisti non abbiamo scelta, dobbiamo firmarla pena la perdita del lavoro commissionatoci, ma come ho già detto l'accordo con Milena Gabanelli era moralmente ben altro, nè moralmente giustificabile l'operato della RAI in questi casi).

Sono sconcertato. Ma come? Lavoro per RAI e Report per 10 anni, sono anima e corpo con l'impresa della Gabanelli, faccio in questo caso un'inchiesta che la RAI stessa esibisce come esemplare, e ora nel momento del bisogno mi voltano le spalle con assoluta indifferenza. E non solo: lavorano compatti contro di me. La prospettiva di dover sostenere spese legali per anni, e se condannato di dover pagare cifre a quattro o cinque zeri in risarcimenti, mi angosciante, poiché non sono facoltoso e rischio perdite che non mi posso permettere.

Ma al peggio non c'è limite. Il 18 ottobre 2005 ricevo una raccomandata. La apro. E' un atto di costituzione in mora della RAI contro di me. Significa che la RAI si rifarà su di me nel caso perdessimo la causa. Recita il testo: "La presente pertanto vale come formale costituzione in mora del dott. Paolo Barnard per tutto quanto la RAI s.p.a. dovesse pagare in conseguenza dell'eventuale accoglimento della domanda posta dal dott. Xxxx (colui che ci citò a giudizio, nda) nei confronti della RAI medesima".(6)

Nel leggere quella raccomandata provai un dolore denso, nell'incredulità.Interpello Milena Gabanelli, che si dichiara estranea alla cosa. La sollecito a intervenire presso la RAI, e magari anche pubblicamente, contro questa vicenda. Dopo poche settimane e messa di fronte all'evidenza, la Gabanelli tenta di rassicurarmi dicendo che " la rivalsa che ti era stata fatta (dalla RAI contro di me, nda) è stata lasciata morire in giudizio... una lettera extragiudiziale dovuta, ma che sarà lasciata morire nel giudizio in corso... Finirà tutto in nulla."(7)

Non sarà così e non sarà oggi: giuridicamente parlando, quell'atto di costituzione in mora è ancora valido, eccome. Non solo, Milena Gabanelli non ha mai preso posizione pubblicamente contro quell'atto, né si è mai dissociata dalla linea di difesa della RAI che interamente contro di me, come sopra descritto, e come dimostrano gli ultimi atti del processo in corso.(8)

Non mi dilungo. All'epoca di questi fatti avevo appena lasciato Report, da allora ho lasciato anche la RAI. Non ci sarà mai più un’inchiesta da me firmata sull'emittente di Stato, e non mi fido più di alcun editore. Non mi posso permette di perdere l'unica casa che posseggo o di vedere il mio incerto reddito di freelance decimato dalle spese legali, poiché abbandonato a me stesso da coloro che si fregiavano delle mie inchieste 'coraggiose'. Questa non una mia mancanza di coraggio, realismo e senso di responsabilità nei confronti soprattutto dei miei cari.

Così la mia voce d'inchiesta stata messa a tacere. E qui vengo al punto cruciale: siamo già in tanti colleghi abbandonati e zittiti in questo modo. Ecco come funziona la vera "scomparsa dei fatti", quella che voi non conoscete, oggi diffusissima, quella dove per mettere a tacere si usano, invece degli 'editti bulgari', i tribunali in una collusione di fatto con i comportamenti di coloro di cui ti fidavi; comportamenti tecnicamente ineccepibili, ma moralmente assai meno.

Questa censura contro la tenacia e il coraggio dei pochi giornalisti ancora disposti a dire il vero, operata da parte di chiunque venga colto nel malaffare, attuata da costoro per mezzo delle minacce legali e di fatto permessa dal comportamento degli editori. Gli editori devono difendere i loro giornalisti che rischiano per il pubblico interesse, e devono impegnarsi a togliere le clausole di manleva dai contratti che, lo ribadisco, siamo obbligati a firmare per poter lavorare.

Infatti oggi in Italia sono gli avvocati dei gaglioffi, e gli uffici affari legali dei media, che di fatto decidono quello che voi verrete a sapere, giocando sulla giusta paura di tanti giornalisti che rischiano di rovinare le proprie famiglie se raccontano la verità. Questo bavaglio ha e avrà sempre più potere paralizzante sulla denuncia dei misfatti italiani a mezzo stampa o tv, di molto superiore a quello di qualsiasi politico o servo del Sistema.

Posso solo chiedervi di diffondere con tutta l'energia possibile questa realtà via mailing list, siti, blogs, parlandone. Ma ancor più accorato il mio appello affinchè voi non la sottovalutiate.In ultimo. E' assai probabile che verrà querelato dalla RAI e dalla signora Gabanelli per questo mio grido d'allarme, e ciò non sarà piacevole per me.

Hanno imbavagliato la mia libertà professionale, ma non imbavaglieranno mai la mia coscienza, perché quello che sto facendo in queste righe è dire la verità per il bene di tutti. Spero solo che serva.

Grazie di avermi letto.
Paolo Barnard
dpbarnard@libero.it

Note:
1)Tribunale civile di Roma, Atto di citazione, 31095, Roma 10/11/2004.
2)Fatto su cui ho più un testimone pronto a confermarlo.
3)Nel volume "Le inchieste di Report" (Rizzoli BUR, 2006) Milena Gabanelli eroicamente afferma: "...alle nostre spalle non c'un'azienda che ci tuteli dalle cause civili". Prendo atto che il prestigioso studio legale del Prof. Avv. Andrea Di Porto, Ordinario nell'Università di Roma La Sapienza , difende in questo dibattimento sia la RAI che Milena Gabanelli. Ma non me.
4)Tribunale Ordinario di Roma, Sezione I Civile-G.U. dott. Rizzo- R.G.N. 83757/2004, Roma 30/6/2005: "Per tutto quanto argomentato la RAi-Radiotelevisione Italiana S.p.a. e la dott.ssa Milena Gabanelli chiedono che l'Illustrissimo Tribunale ad voglia:...porre a carico del dott. Paolo Barnard ogni conseguenza risarcitoria...".
5) Un esempio di questa clausola tratto da un mio contratto con la RAI : "Lei in qualità di avente diritto... esonera la RAI da ogni responsabilità al riguardo obbligandosi altresì a tenerci indenni da tutti gli oneri di qualsivoglia natura a noi eventualmente derivanti in ragione del presente accordo, con particolare riferimento a quelli di natura legale o giudiziaria".
6) Raccomandata AR n. 12737143222-9, atto di costituzione in mora dallo Studio Legale Di Porto per conto della RAI contro Paolo Barnard, Roma, 3/10/2005.
7) Email da Milena Gabanelli a Paolo Barnard, 15/11/2005, 09:39:18
8) Tribunale Civile di Roma, Sezione Prima, Sentenza 10784 n. 5876 Cronologico, 18/5/2007: "la parte convenuta RAI-Gabanelli insisteva anche nelle richieste di cui alle note del 30/6/2005...". (si veda nota 4)

lunedì, febbraio 11, 2008

 

ORE 20:30 DIRETTA STREAMING AUDIO/VIDEO: MARCO TRAVAGLIO PRESENTA ULTIMO LIBRO MANI SPORCHE

Su questo sito alle ore 20:30 trasmetteremo in diretta streaming la presentazione del libro di Marco Travaglio, Peter Gomez, Gianni Barbacetto: Mani Sporche.

Organizzazione a cura di Qui Torino Libera

relatore: MARCO TRAVAGLIO

moderatore: PIERO RICCA



Nell'ultima parte dell'evento sarà possibile porre domande direttamente all'autore. Per chi guarderà l'evento da questo sito potrà farlo inserendole qui come commento. Naturalmente verranno selezionate le domande migliori.

F.to

Comitato contro indulto

comitatocontroindulto@gmail.com


venerdì, febbraio 08, 2008

 

MANI SPORCHE

I ragazzi del gruppo Amici di Beppe Grillo - Qui Torino Libera ci hanno chiesto di pubblicizzare l'ultimo evento da loro organizzato e noi naturalmente abbiamo subito aderito alla loro richiesta. Di seguito il comunicato:

lunedì 11 febbraio presso l'ITIS Avogadro in via Rossini, 18 a Torino ci sarà la

PRESENTAZIONE

del nuovo libro di Marco Travaglio, Peter Gomez e Gianni Barbacetto

MANI SPORCHE

seguirà dibattito sulla libertà di informazione in Italia (anticipazione del prossimo V2-Day del 25 aprile)

Relatore: Marco Travaglio

Moderatore: Piero Ricca

Durante la serata sarà anche possibile da parte del pubblico fare domande all'autore.

La serata verrà trasmessa in streaming audio/video.

Tenete d'occhio il sito per conoscere i dettagli.

F.to
Comitato contro indulto
comitatocontroindulto@gmail.com

venerdì, febbraio 01, 2008

 

MALEDETTA DEMOCRAZIA

Ci risiamo. E’ caduto il governo Prodi e ricomincia il circo della politica. Chi vuole andare subito alle elezioni nonostante una legge elettorale vergognosa, chi invece vuole ritardarle di un anno nella speranza di riconquistare una credibilità oramai sepolta. Chi fino a poco tempo prima gridava ad una scissione ora è contento di ridare senza discussioni il potere nelle mani del pagliaccio che ha governato per 5 anni e massacrato il nostro Paese mentre chi in quasi due anni non ha fatto assolutamente nessuna reale riforma e soprattutto non ha cancellato nessuna delle immondi leggi del precedente governo, ora chiede più tempo per attuare almeno il cambio della legge elettorale. Insomma come già detto un grande circo.
Se i partiti e i loro uomini sono i clown, noi siamo il pubblico. Un pubblico pagante che si diverte sempre meno ad assistere a questo spettacolo. Qualcuno lo chiama democrazia e dice che tra i tanti è il sistema migliore o il “meno peggiore” per gestire un Paese.
Ma che cos’è questa democrazia? Traducendo dall’originale greco del termine starebbe per “potere al/del popolo” (Filosofia e dintorni).
A questo punto ci rendiamo conto che qualcosa in questo significato non quadra. Prendiamo ad esempio l’indulto: i partiti l’hanno attuato fregandosene della volontà popolare che nella stragrande maggioranza si era espressa contro. Come l’indulto tante altre malefatte. Allora o qui in Italia non si è in democrazia oppure necessita cambiare significato a questa parola.
Al di là di queste considerazioni segnaliamo giusto un paio di info per capire quanto è basso il baratro della vergogna raggiungibile dai partiti.
Interamente tratto da Repubblica:

IL VOTO ANTICIPATO REGALA 300 MILIONI DI EURO ALLA CLASSE DEI PARTITI
ROMA - Sciogliere adesso le Camere e andare a votare significa regalare 300 milioni di euro ai partiti, cento milioni all'anno per i prossimi tre anni, fino al 2011, scadenza naturale della XV legislatura. Viene in mente "Lascia o raddoppia?", il gioco a quiz con cui gli italiani cominciarono a vincere soldi in tv nella seconda metà degli anni Cinquanta. Solo che stavolta i beneficiari sono i partiti e chi ci rimette è lo Stato, cioè i cittadini. Il gioco, se così si può chiamare, è molto semplice: ogni anno i partiti si dividono, a seconda dei voti che hanno ricevuto, una torta di circa 50 milioni di euro che vanno sotto la voce rimborsi elettorali. Cinquanta milioni per ognuno dei cinque anni di legislatura. Una volta, secondo logica, se la legislatura finiva il rimborso veniva interrotto per lasciare il posto a quello nuovo che comunque sarebbe arrivato.
Invece nel febbraio 2006, ancora in sella il governo Berlusconi, interviene una piccolissima modifica che garantisce "l'erogazione del rimborso elettorale anche in caso di scioglimento delle Camere". Significa che i partiti rappresentati nel prossimo Parlamento - molti dei quali assolutamente identici - prenderanno due volte il rimborso elettorale. Succederà sicuramente a Forza Italia e al Pd che sommerà i rimborsi "vecchi" dell'Ulivo e quelli "nuovi" del Partito democratico. Forse anche in questo banalissimo calcolo di cassa sta una delle ragioni della volontà di tornare al voto. Votare conviene.
Da 800 lire a 1 euro. La "guida" in questo viaggio nello spreco è Silvana Mura, deputata dell'Italia dei Valori e tesoriera del partito che per ben due volte, nella Finanziaria votata nel dicembre 2006 e in quella approvata a dicembre scorso, ha provato a cambiare le cose. Rimbalzando nel muro di gomma degli stessi partiti. Mani pulite e il successivo referendum avevano abolito nel 1993 il finanziamento pubblico ai partiti che nel 1999 rispunta fuori sotto la dizione "rimborso elettorale". Fin qui niente di strano. Anzi, civilmente corretto visto che i partiti sono al servizio dei cittadini ed è giusto che abbiamo un rimborso per le loro spese.
Il rimborso viene quantificato in 800 lire per ogni voto ogni anno. L'arrivo dell'euro fa raddoppiare i prezzi di frutta e pane ma anche il rimborso ai partiti che nel 2002 - governo Berlusconi - da 800 lire passa a 1 euro tondo per ogni voto. Nessuno dice niente. I rimborsi scattano per le elezioni europee, Camera e Senato e regionali. Con i ritmi elettorali che ci sono in Italia praticamente è un rimborso continuo che puntuale compare ogni anno nei bilanci di Camera e Senato.
Doppio scandalo. Gli "scandali", così li chiama l'onorevole Mura, in questa pratica tutta italiana sono almeno due. Il primo: "Il fondo dei rimborsi elettorali è una cifra fissa calcolata non in base a chi va effettivamente alle urne ma sul numero degli aventi diritto". Uno spreco nello spreco che vale qualche milione di euro. Il fondo annuale, tanto per la Camera tanto per il Senato, è pari a 49 milioni e 964 mila 574 euro. Ma il numero delle persone che vota non corrisponde mai agli aventi diritto e il numero degli aventi diritto per il Senato è inferiore a quello della Camera. Qualche esempio. Nel 2006 per la Camera ha votato l'83% degli aventi diritto. Se il rimborso fosse reale, cioè solo per chi ha votato, sarebbe stato pari a 41 milioni e 789 mila euro, "un risparmio", secondo i conti di Silvana Mura, di "otto milioni di euro all'anno". Per il Senato ha votato il 76% degli aventi diritto, pari a 38 milioni di euro circa con un risparmio di 11 milioni all'anno.
Il secondo scandalo. E' quello che scatta nel caso di scioglimento anticipato delle camere. Fino al 2006 il rimborso veniva interrotto se si andava al voto. Più che logico visto che con la nuova legislatura scatta quello nuovo. Nel febbraio 2006, secondo governo Berlusconi, la norma viene così modificata: "In caso di scioglimento della Camere l'erogazione del rimborso è comunque effettuata". Una riga che vale qualche centinaia di milioni di euro. "Abbiamo provato - spiega Silvana Mura - a cambiare e a sostituire la parola "effettuata" con "interrotta" ma non ci siamo riusciti". E' impossibile perché il credito è vincolato. Come se uno accendesse un mutuo su quel rimborso: poi non puoi più rinunciarci perché vincolato.
Così vanno le cose. "Una generosa liquidazione dovuta a una norma scandalosa che incentiva la fine anticipata della legislatura" dice Silvana Mura. Che accusa: "I partiti hanno trovato il modo di guadagnare anche sulle crisi di governo".
Il resoconto della Gazzetta Ufficiale documenta che Forza Italia prenderà comunque 12 milioni l'anno fino al 2011 oltre a quelli che incasserà per il rimborso della XVI legislatura, la prossima. L'Ulivo ne prenderà circa 16 a cui potrà aggiungere i milioni che riceverà il neonato Pd. Chissà se nelle consultazioni si è parlato di questo inedito "Lascia o raddoppia?".
Interamente tratto da Corriere d’Italia news (da Arianna Editrice):

TUTT'INTORNO A "IL CAMPANILE"
Il Ministro della Giustizia Clemente Mastella e sua moglie Sandra Lonardo hanno due figli, Elio e Pellegrino. Pellegrino è sposato a sua volta con Alessia Camilleri. Una bella famiglia come le altre, ma con qualcosa in più. Per sapere cosa, partiamo dal partito di Clemente che, come i più informati sanno, si chiama Udeur. L'Udeur, in quanto partito votato dall'1,4% degli italiani adulti, ha diritto ad un giornale finanziato con denaro pubblico.

Si chiama "Il Campanile", con sede a Roma, in Largo Arenula 34. Il giornale tira circa 5.000 copie, ne distribuisce 1.500, che in realtà vanno quasi sempre buttate. Lo testimoniano il collega Marco Lillo dell'Espresso, che ha fatto un'inchiesta specifica, sia presso un edicolante di San Lorenzo in Lucina, a due passi dal parlamento, sia un altro nei pressi di Largo Arenula. Dice ad esempio il primo: "Da anni ne ricevo qualche copia. Non ne ho mai venduta una, vanno tutte nella spazzatura!".
A che serve allora -direte voi- un giornale come quello? Serve soprattutto a prendere contributi per la stampa. Ogni anno Il Campanile incassa 1.331.000euro. E che fara' di tutti quei soldi, che una persona normale non vede in una vita intera di lavoro? Insisterete ancora voi. Che fara'? Anzitutto l'editore, Clemente Mastella, farà un contratto robusto con un giornalista di grido, un giornalista con le palle, uno di quelli capaci di dare una direzione vigorosa al giornale, un opinionista, insomma. E così ha fatto. Un contratto da 40.000 euro all'anno. Sapete con chi? Con Mastella Clemente, iscritto regolarmente all'Ordine dei Giornalisti, opinionista e anche segretario del partito. Ma è sempre lui, penserete! Che c'entra? Se è bravo! Non vogliamo mica fare discriminazioni antidemocratiche.
Ma andiamo avanti. Dunque, se si vuol fare del giornalismo serio, bisognerà essere presenti dove si svolgono i fatti, nel territorio, vicini alla gente. Quindi sarà necessario spendere qualcosa per i viaggi. Infatti Il Campanile ha speso, nel 2005, 98.000 euro per viaggi aerei e trasferte. Hanno volato soprattutto Sandra Lonardo Mastella, Elio Mastella e Pellegrino Mastella, nell'ordine. Tra l'altro, Elio Mastella è appassionato di voli. Era quello che fu beccato mentre volava su un aereo di Stato al gran premio di F1 di Monza, insieme al padre, Clemente Mastella, nella sua veste di amico del vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli. Ed Elio Mastella, che ci faceva sull'aereo di Stato? L'esperto di pubbliche relazioni di Rutelli, quello ci faceva! Quindi, tornando al giornale. Le destinazioni. Dove andranno a fare il loro lavoro i collaboratori de Il Campanile? Gli ultimi biglietti d'aereo (con legato soggiorno) l'editore li ha finanziati per Pellegrino Mastella e sua moglie Alessia Camilleri Mastella, che andavano a raggiungere papà e mamma a Cortina, alla festa sulla neve dell'Udeur. Siamo nell'aprile del 2006.
Da allora -assicura l'editore- non ci sono più stati viaggi a carico del giornale. Forse anche perché è cominciata la curiosità del magistrato Luigi De Magistris, sostituto procuratore della Repubblica a Catanzaro, il quale, con le inchieste Poseidon e Why Not, si avvicinava ai conti de Il Campanile. Ve lo ricordate il magistrato De Magistris? Quello a cui il ministro della Giustizia Clemente Mastella mandava tutti quei controlli, uno ogni settimana, fino a togliergli l'inchiesta? Ve lo ricordate? Bene, proprio lui! Infine, un giornale tanto rappresentativo deve curare la propria immagine. Infatti Il Campanile ha speso 141.000 euro per rappresentanza e 22.000europer liberalità, che vuol dire regali ai conoscenti. Gli ordini sono andati tra gli altri alla Dolciaria Serio e al Torronificio del Casale, aziende di Summonte, il paese dei cognati del ministro:Antonietta Lonardo (sorella di Sandra) e suo marito, il deputato Udeur Pasquale Giuditta. Ma torniamo un attimo agli spostamenti.
La Porsche Cayenne (4000 di cilindrata) di proprietà di Pellegrino Mastella fa benzina per 2.000euro al mese, cioè una volta e mezzo quello che guadagna un metalmeccanico. Sapete dove? Al distributore di San Giovanni di Ceppaloni, vicino a Benevento, che sta proprio dietro l'angolo della villa del Ministro, quella con il parco intorno e con la piscina a forma di cozza. E sapete a chi va il conto? Al giornale Il Campanile, che sta a Roma. Miracoli dell'ubiquità. La prossima volta vi racconto la favola della compravendita della sede del giornale. A quanto è stata comprata dal vecchio proprietario, l'Inail, e a quanto è stata affittata all'editore, Clemente Mastella. Chi l'ha comprata, chiedete? Due giovani immobiliaristi d'assalto: Pellegrino ed Elio Mastella.

A noi del Comitato contro l’indulto non ci rimane che citare le parole di un comico americano che così diceva della classe politica: “nella scala dei valori il gradino più in basso di quello in cui sono presenti i pedofili è occupato dai politici”.

F.to Comitato contro l’indulto
Comitatocontroindulto@gmail.com

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