lunedì, ottobre 23, 2006

 

INFORMAZIONI NON "ALLINEATE"

Nicola Andrucci ci scrive:

Cari amici,
questa sera c'era l'incontro con l'Onorevole Forgione nel mio paese, dove avrei dovuto presentare il mio libro. Invece gli organizzatori hanno ritirato il mio invito, quindi ho potuto partecipare solo come semplice cittadino. Nonostante lo smacco (in un paese della romagna toscana di 4000 abitanti, non ci sono parecchi esperti di criminalità organizzata...) volevo fare alcune domande a Forgione e al magistrato libero Mancuso, in particolare sull'emendamento Licandro e sull'inclusione del 416 ter nell'Indulto.
Invece a fine dibattito non è stato concesso a nessuno di fare domande, quindi non ho potuto avere alcuna risposta, che avrei voluto comunicare al vostro blog. Mi dispiace veramente tanto, sono molto deluso, amareggiato, e ogni
quant'altro aggettivo che può venirvi in mente.
Sto trovando tutte le porte chiuse, nessuno vuole farmi parlare. Avevo chiesto un incontro con gli studenti della mia scuola ma il vicepreside, tra l'altro mio ex professore si è opposto appena ha saputo che si parlava di mafia.
Mi ritrovo con l'avere scritto un libro e non potere portare avanti quello che è il mio vero progetto, quello di sensibilizzazione delle coscienze, per contribuire alla realizzazione di una società migliore.
Ma a queste condizioni è veramente molto difficile. Perdonate lo sfogo, ora me ne vado a letto, se riuscirò a dormire dopo tutta la rabbia che ho accumulato in questa serata da dimenticare.
Ciao Nicola

Questo è un esempio del tipo di censura che aleggia in Italia riguardo all’indulto. Se in un primo momento si registravano voci non allineate di qualche parlamentare pentito, ora i partiti, sempre più spaventati dalla crescente indignazione dei cittadini italiani, provocata dai numerosi ed eclatanti casi di reiterazione di reato degli indultati, prontamente ritornati in gattabuia, tirano le redini e rimettono in riga i loro sottoposti (loro e non nostri perché ricordiamoci che non ci è stata data l’opportunità nell’ultima elezione, di scegliere un nome e un cognome che sono invece stati imposti dalle segreterie di partito). Così si assiste sempre più di frequente a ciò che è capitato a Nicola Andrucci che è poi quello che accade a tutti coloro che non sono allineati, che hanno qualcosa di scomodo da dire:
“il suo parere non ci interessa più, grazie e arrivederci”.
A noi del comitato invece il parere di Andrucci ci interessa, e molto. E come il suo ci interessa il parere di tutti coloro che hanno qualcosa da dire sull’indulto.
Ci interessa la storia che ci ha mandato Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori Collinari, di Napoli, che in prima persona ha assistito alla rabbia dei cittadini del Vomero che inveivano contro il “Ministro Mastella - dopo l’ennesimo episodio di scippo ai danni di una ragazza - per il fatto che in Città si è osservata una forte recrudescenza di questi episodi delinquenziali da quando l’indulto ha aperto le patrie galere per molti di questi scippatori “.
Come ci interessa il resoconto di Piero Maione su un convegno a favore dell’amnistia e depenalizzazione delle lotte sociali, tenutosi lo scorso 20 ottobre a Roma, che così ci scrive:
“…un livore sociale profondo una difesa a spada tratta dei vari no global arrestati per violenze in strada autori di blocchi stradali spese proletarie ecc ecc (circa 9000 persone, nda) a seguire magnificazione dell indulto con auspici di maggiore giustizia sociale e riforma del codice penale (e su questi argomenti sono d accordo, nda) aria fritta ma sintomatica delle pressioni già in atto ed a buon punto nelle varie sedi politiche.”
E su quest’ ultima frase vorremmo portare l’attenzione del lettore. Attenzione a tutti i prossimi convegni e articoli che si leggeranno a favore della amnistia perché i partiti stanno cercando di creare consenso sul progetto di amnistia che vorrebbero attuare entro l’inverno. Non facciamoci ingannare dalle future prese di posizione a favore dell’amnistia per questo o per quest’altro soggetto, perché se tale provvedimento venisse proposto (e noi crediamo che lo sarà presto) e approvato (cosa che il nostro Parlamento non vede l’ora di fare), produrrebbe maggiori danni dell’indulto.
Ci interessa, infine, anche segnalare (e per questo ringraziamo l’associazione Rita Atria che ce l’ha ricordato) un gravissimo provvedimento proposto nell’ultima finanziaria del nostro governo di sinistra (sigh!), che impedirà di fatto, a tutti coloro che posseggono, come noi, un blog o un qualsiasi sito web, nel quale si faccia riferimento a notizie e/o informazioni in generale protetti da copyright, di linkare, queste ultime, senza pagare una tassa:
Il famigerato articolo 32 del decreto legge n. 262 del 3 ottobre 2006.
In poche parole viene equiparato l’usufruizione dell’articolo al collegamento (link) verso lo stesso (copyleft) e perciò viene deciso che ospitare sul proprio sito web un link ad un articolo e/o riportarne una parte senza pagare una tassa a chi ne detiene il copyright (autori, editori, agenzie di stampa, ecc.) è violazione dello stesso e pertanto punibile con salatissime sanzioni.
Evidentemente i mezzi che internet ha creato per diffondere la vera, unica libera e gratuita informazione (blog, siti web, ecc.) cominciano a dare fastidio ai padroni dei media e a tutti coloro che non si allineano alle verità ufficiali (di partito, per esempio).
Evitando di commentare questa pericolosissima legge, che limiterà la diffusione e pertanto la libertà di informazione previste nella nostra Costituzione nell’articolo 21, consigliamo (e sproniamo) tutti i lettori a partecipare all’appello di Peacelink sull’annullamento del provvedimento sopra citato e di diffonderlo quanto più possibile. Segnaliamo inoltre la petizione di CONTRACAMORRA per promuovere il consumo consapevole nelle attività commerciali che a Napoli non pagano il pizzo. Firmiamo e diffondiamo.

F.to
Comitato Contro l’Indulto
comitatocontroindulto@gmail.com

Aggiornamento:
Cancellato il pizzo sulla circolazione delle informazioni


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