martedì, ottobre 27, 2009

 

10 DOMANDE A BEPPE GRILLO

Segnaliamo l'iniziativa di un membro del meetup di Torino (i meetup sono quei gruppi virtuali creati da Beppe Grillo sparsi un po' ovunque in Italia).

Qualcuno, infatti, inizia ad avere dei dubbi su un personaggio che da anni va "schiamazzando" in giro per l'Italia ma che di concreto, almeno fino ad ora non ha mai compiuto nulla.
Anzi da quando nel 2005 ha deciso di fondare il suo blog, portavoce dei suoi dissensi gridati, la partitocrazia, proprio quella che lui dice di combattere, è diventata ancora forte.
E mentre questa distrugge tutto ciò che può distruggere in questa povera repubblica delle banane, il nostro comico, ad ogni suo spettacolo, si riempie le tasche di soldi . Sarà un caso?

F.to
Comitato contro l'indulto
comitatocontroindulto@gmail.com

10 domande a Beppe Grillo



Bisogna fare chiarezza. Bisogna cominciare a capire veramente se ci si può fidare di Beppe Grillo oppure no. Chi scrive è un membro attivo del meetup di Torino dal 2005. Meetup con cui si sono fatte tante raccolte di firme, convegni, proteste, organizzato due V-Day, ecc. ecc. ecc. ecc. Meetup con cui ho condiviso battaglie e frustrazioni, con cui si è cercato di informare il più possibile i cittadini di tutto ciò che Grillo andava scrivendo sul suo blog.
Ora dopo la kermesse organizzata a Milano per la nascita del Movimento a 5 stelle (anche se io non ho visto nascere proprio un bel nulla, a dire la verità, ma ho visto solo l'ennesimo spettacolino, gratuito, bontà sua, di Grillo), dopo la constatazione che a mio parere Grillo non ha nessuna intenzione di combattere realmente i partiti politici tradizionali e lo schifo di cui ormai siamo circondati, ho bisogno di chiarezza.

Ho bisogno di avere delle risposte ai dubbi che in questi anni man mano si accumulavano sul personaggio ma che mai sono stati esaustivamente dissolti rispetto a diverse questioni affrontate in questi 4 anni.

Mi permetto perciò di porre 10 domande a Beppe Grillo nella speranza che voglia rispondere esaustivamente, nel modo che riterrà più opportuno. In caso contrario comprenderò che tra lui e il personaggio che da anni maggiormente critica e che non ha voluto mai rispondere alle 10 domande pubblicate sul quotidiano La Repubblica, non c'è alcuna differenza.

10 DOMANDE A BEPPE GRILLO.

1) Sig. Grillo è vero che subito dopo finito il primo V-Day, Oliviero Beha e Elio Veltri la chiamarono per avere il permesso di citare lo stesso V-Day nel loro manifesto della LISTA CIVICA NAZIONALE (il progetto politico che prevedeva l’unione di diverse liste civiche in Italia in un unico movimento) scrivendo “Dopo il V-Day la Lista Civica Nazionale” per propagandare la manifestazione di nascita del movimento che poi si tenne a Roma, e che lei glielo concesse?

2) Sig. Grillo è vero che dopo il post sul forum del meetup nazionale (http://beppegrillo.me...) in cui scrive:” Mi segnalano un'iniziativa del 6 ottobre a Roma dal titolo "Dal V-Day alla Lista Civica Nazionale" di Roberto Alagna, Oliviero Beha, Pancho Pardi, Elio Veltri. Voglio informarvi che io non ho NULLA A CHE FARE con la Lista Civica Nazionale che viene proposta” lei chiamò Oliviero Beha per scusarsi per quel post dicendo che dopo il V-Day era un po’ confuso e che per ovviare a quello che aveva scritto d’accordo con Beha avrebbe pubblicato sul suo blog www.beppegrillo.it una lettera dello stesso in cui si spiegava dettagliatamente come erano andate le cose? Come mai non pubblicò mai la lettera di Oliviero Beha sul suo blog?



Qui la lettera di Beha mai pubblicata:
Caro Beppe,sul tuo post di ieri a proposito della Lista Civica Nazionale ci
siamo già spiegati per telefono.Ma poiché la telefonata era privata,e il
post pubblico,come d'accordo tra noi e per rispetto di tutti,verità
compresa,preciso qui una serie di punti.Naturalmente la premessa è la mia
solidarietà nei tuoi confronti e nei confronti dei grillini,mentre infuria
la demenziale reazione di politica e informazione toccate sul vivo.A
proposito del più irresponsabile di loro, Mazza,tg 2,c'è da strapparsi i
capelli.E' la risposta condensata alla domanda: come abbiamo fatto a ridurci
così?.Veniamo a noi.Tu scrivi:"... Mi segnalano un'iniziativa del 6 ottobre
a Roma dal titolo "Dal V-Day alla Lista Civica Nazionale" di Roberto Alagna,
Oliviero Beha, Pancho Pardi, Elio Veltri. Voglio informarvi che io non ho
NULLA A CHE FARE con la Lista Civica Nazionale che viene proposta".Ti
segnalano?Hai ragione.Ma chi?Potevi dirlo.NOI STESSI,che hai citato,e non da
ieri ma a partire dal maggio scorso,quando ti sottoponemmo un Manifesto per
la Riforma della Politica che tu,Travaglio,Fo,Tabucchi,Imposimato e migliaia
di altri avete firmato certamente non sotto dettatura.Potevi aggiungerlo al
tuo post.Oppure informare il popolo dei grillini che il titolo
dell'iniziativa del 6 ottobre TI E' STATO SOTTOPOSTO DA ELIO VELTRI PRIMA DI
ANDARE IN STAMPA,e tu non hai obiettato alcunché,se non il fatto che non
saresti stato presente.
Quanto alla sostanza che c'è dietro a quella che non vuole essere davvero
una polemica ma un tentativo di chiarezza nell'interesse di tutti,nessuno di
noi ha mai usato il tuo nome,strumentalizzato la tua iniziativa,usurpato
nulla.La stima e la gratitudine per i contenuti di ciò che fai e fate,è
fuori discussione anche se discuterne la forma ci pare un diritto e perfino
un dovere,democraticamente intesi.Non c'è palesemente alcuna concorrenza tra
le due iniziative, nascendo entrambe sul terreno di un disagio e una crisi
diffusa cui cerchiamo di dare risposte,trasformando la protesta in
proposte,chi in modo straordinario come te,Grillo, e i grillini facendo leva
sulla Rete (comunque un mezzo,e non un fine ovviamente),chi con metodi più
tradizionali come noi.Non c'è il copy right della disperazione,Beppe.
Lavoriamo insieme per non affondare nella palude.Tu con i bollini alle liste
civiche da "autenticare",noi con una faticosissima impresa che non vediamo
affatto come alternativa al lungo percorso che state facendo.O "stiamo
facendo"?Ti ricordo infatti che abbiamo partecipato al V-day anche noi
aiutando a raccogliere le firme,ed io,benché invitato a Bologna con
Travaglio,Fini (Massimo),Guzzanti,d'accordo con te sono invece andato l'8
settembre a Palermo dove come sai benissimo ho fatto lo stesso in compagnia
di quel magistrato straordinario che è Antonio Ingroia.Concludo dicendoti
che comprendo perfettamente la pressione e lo stress cui sei sottoposto,e
persino,almeno e purtroppo in questo clima, la tua notarile presa di
distanza dalla nostra iniziativa pure a tua completa conoscenza,nella
speranza comunque che questo periodo particolare non ti induca in equivoci
dannosi per tutti.I problemi che abbiamo davanti e che entrambi denunciamo
sono tanti,e gli stessi.Con la stima di sempre,Oliviero Beha.

3) Sig. Grillo è vero che da quando ha creato il suo blog e soprattutto da quando ha fatto il primo V-Day in poi i suoi guadagni sono aumentati esponenzialmente rispetto a quando faceva solo spettacoli in teatro? E possibile conoscere in nome della trasparenza che ha sempre sostenuto e promosso nei suo post i suoi introiti prima e dopo la creazione del suo blog e soprattutto il primo V-Day?

4) Sig. Grillo dopo il fallimento del V2-Day, cioè il non raggiungimento del quorum di firme necessarie per far approvare i referendum da lei proposti, nel suo blog se la prese con il giudice Carnevale (che di colpe ne ha molte ma non quella di aver fatto annullare i referendum) ritrattando dopo qualche giorno scrivendo nel suo blog che invece bisognava raccogliere il doppio o il triplo delle firme necessarie. Se voleva che i referendum passassero veramente perché non si è impegnato sul serio in altre piazze italiane per la raccolta di firme e invece ha abbandonato al proprio destino i ragazzi volenterosi dei meetup che hanno fatto tutto il possibile lavorando gratis per il raggiungimento del quorum per i tre referendum? Non si è un po’ troppo preoccupato, come accade spesso nelle sue performance pubbliche, dello spettacolo piuttosto che del contenuto, cioè dei quesiti referendari?

5) Sig. Grillo, perché la Casaleggio Associati, cioè la società che gestisce il suo blog e che l’ha lanciata come personaggio nel web, ha presentato tramite Marco Canestrari, uno dei membri del suo staff, un documento di rinuncia ai rimborsi che ogni membro del Comitato promotore dei referendum doveva firmare in maniera tale da far gestire l'eventuale rimborso elettorale (circa 2,4 milioni di euro) esclusivamente a lei o chiunque per sua delega?
(info: http://www.meetup.com.... Legge sui rimborsi elettorali e referendari: http://www.camera.it/....

6) Sig. Grillo, ci sono mai stati questi rimborsi referendari e se sì a quanto ammontavano e dove sono finiti?

7) Sig. Grillo non ritiene che 200 euro netti per intervista siano un giusto e congruo compenso ad un giornalista che va in giro per l’Italia senza rimborso spese a intervistare personaggi per conto del suo blog? E’ vero che la collaborazione tra il suo blog e l’ottimo Piero Ricca, andata avanti per più di un anno, è terminata semplicemente perché non avete voluto pagargli il compenso di 200 euro netti ad intervista? (info: http://www.pieroricca...)

8) Sig. Grillo, in riferimento al caso del microscopio donato ai ricercatori Stefano Montanari e a sua moglie Antonietta Gatti dopo una sua campagna per la raccolta dei soldi necessari ad acquistarlo e tutte le vicende a questo collegate è vero che lei qualche tempo fa dopo essere stato interrogato da Maria Petronio, una signora che l’ha riconosciuta in aeroporto e che le ha chiesto come mai appoggiasse il trasloco del microscopio dalla sede di lavoro dei due ricercatori all’università di Urbino, lei rispose che il dott. Montanari e la dott.ssa Gatti non fanno ricerca e le loro scoperte si conoscevano già prima? (http://www.byoblu.com...) Come mai allora precedentemente li aveva sostenuti sia nel blog che nei suoi spettacoli in giro per l’Italia?

9) Sig. Grillo è vero come sostiene il dott. Montanari che lei ha il terrore di un incontro pubblico con lo stesso, da questi da tempo richiesto ? Perché non ha mai accettato l’invito a tale incontro in modo che tutti coloro i quali avevano partecipato alla raccolta di fondi necessari a comprare il microscopio comprendessero meglio tutta la questione, che ha provocato solo grande rammarico tra i tanti attivisti del meetup?

10) Sig. Grillo lei crede veramente che tramite il suo movimento a 5 stelle potrà mai scalzare l’attuale classe politica per sostituirla con una più onesta, quando in questo movimento a parte un programma generico calato dall’alto e mai discusso, la mancanza di un qualsiasi statuto e regole ben precise per la condivisione dei candidati, lei ha sostenuto più volte che “ognuno corre per se” cioè ogni candidato si occupa sia dell’organizzazione che della promozione della lista tutto da solo? Non crede che sia estremamente ingenuo da parte sua combattere o meglio far combattere i volenterosi del meetup) i partiti politici, se veramente li vuole combattere, con questo modo di agire e organizzare il movimento?

Gruppo Facebook



mercoledì, giugno 03, 2009

 

COME VINCERE LA DEPRESSIONE

Sei un mafioso in carcere in regime di 41 bis (cioè carcere duro, quello che solitamente viene assegnato ai mafiosi più pericolosi) e a causa di questo soffri di depressione? NO PROBLEM!

La nostra meravigliosa Banana's Republic, non è insensibile al male oscuro e mette a disposizione di tutti i mafiosi in galera in regime di 41 bis che ne soffrono, un tribunale che potrà tranquillamente spostarti, affinchè ti riprenda dalla malattia, da un carcere di massima sicurezza, agli arresti domiciliari.

Uno scherzo? MAGARI!

E' quello che è accaduto al boss mafioso capo della cosca Pillera, Giacomo Maurizio Ieni di 52 anni.

Nella precedente udienza di uno stralcio del processo, Ieni era scoppiato in lacrime davanti ai giudici, sostenendo di "essere fortemente depresso e di non riuscire a stare in carcere". Il tribunale, accogliendo la richiesta del suo legale, l'avvocato Giuseppe Lipera, adesso gli ha concesso gli arresti domiciliari per "gravi motivi di salute", ritenendo che "l'affetto dei familiari" sarà per lui la terapia migliore per riprendersi e guarire (Repubblica).

Non crediamo possano esserci altri commenti. Rimaniamo allibiti ma non più di tanto. Ormai , vivendo in questa nazione, siamo vaccinati all'inverosimile e all'impossibile che si materializzano e diventano tristissima seppur assurda realtà.

L'unico altro commento che ormai flebile esce dalle nostre bocche è
POVERA ITALIA!!!

F.to
Comitato contro l'indulto
comitatocontroindulto@gmail.com




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martedì, maggio 26, 2009

 

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO (ovvero la ragazza si esplicava)



Illuminante, in una delle scene più belle del film del 1971 “In nome del popolo italiano”, il dialogo tra il giudice Bonifazi (interpretato da Ugo Tognazzi) e il prof. Rivaroli.

Se non fosse che l’indagine del film si occupa della morte di una ragazza, la trama potrebbe essere applicata pari pari ai fatti di cui in questi giorni tanto si parla.

Da una parte abbiamo questa ragazza minorenne che amava frequentare industriali e persone dell’alta società; una famiglia non benestante che spingeva, per interessi economici, la ragazza a queste frequentazioni (quando il giudice Bonifazi chiede al padre della ragazza cosa facesse per vivere, questi guardandolo sommessamente esclama “si esplicava” lasciando sottintendere le molteplici applicazioni permesse dal verbo); il ragazzo di lei, povero, che sperava prima o poi abbandonasse quel mondo per tornare da lui e vivere insieme una vita normale, ma che rimaneva deluso dalle decisioni della ragazza; l’industriale che tale ragazza frequentava (interpretato da Vittorio Gassman) bugiardo, imbroglione, che tenta in tutti i modi prima di ingraziarsi il giudice e poi a tentativo fallito di delegittimarlo; ed infine il giudice Bonifazi, onesto, pragmatico, che vive il suo tempo con distacco e nello stesso tempo con responsabilità conscio di rappresentare “la giustizia” in un Paese abitato da gente a cui nulla frega di verità e giustizia.

Insomma a distanza di 38 anni, una trama che potrebbe tranquillamente adattarsi ai tempi attuali.

Anche oggi infatti abbiamo l’ex minorenne (in questo caso viva) che si “esplicava”, abbiamo i genitori di lei che la spingono ad esplicarsi, abbiamo il ragazzo povero di lei che viene lasciato perché la ragazza preferisce il mondo dei compromessi ad una vita povera ma onesta, abbiamo l’industriale bugiardo che ama frequentare minorenni ed infine abbiamo il giudice retto, questa volta non personificato da un vero e proprio magistrato ma da quei pochi (pochissimi) media che ancora si indignano per i comportamenti amorali del premier.

Tra i bellissimi dialoghi tra il giudice Bonifazi e il prof. Rivaroli, qui pubblicati, ne sottolineiamo un pezzo, secondo noi rilevante e attualissimo, in cui l’anatomopatologo richiamato dagli atteggiamenti oltranzisti del giudice risponde:

“io dei cittadini me ne infischio, perché ogni cittadino aspira a diventare industriale e avvelenatore del prossimo, ma voialtri magistrati non l’avete ancora capito che questo popolo italiano nel nome del quale sentenziate non merita un cacchio, continuate, continuate a difenderlo.”

Confessiamo che a volte noi la pensiamo allo stesso modo del prof. Rivaroli. Anzi a volte immaginiamo che molti giudici, visti gli atteggiamenti elettorali del popolo italiano degli ultimi 15 anni, si facciano spesso la stessa domanda: “ma vale la pena continuare a difenderlo questo popolo italiano? Vale ancora la pena?”

F.to
Comitato contro l’indulto
comitatocontroindulto@gmail.com

venerdì, maggio 15, 2009

 

SE TELEFONANDO...(ovvero le intercettazioni che non sentirete mai più)



Grazie agli amici di Quiretelibera sabato 16 maggio a partire dalle 18:30 verrà trasmessa in diretta streaming dal Salone del Libro di Torino la presentazione del libro di Gianni Barbacetto "Se Telefonando - le intercettazioni che non sentirete mai più". Saranno presenti oltre l'autore il magistrato John Woodcock.

Un elenco di scandali, di malversazioni, di illegalità, di ruberie e di persone indegne d'avere ruoli importanti nella politica, nell'economia, nello sport, nella società insomma: tutto ciò è venuto alla luce grazie alle intercettazioni telefoniche: "invece d’indignarsi per gli scandali, molti s’indignano per le intercettazioni".

Potrete visionare l'evento anche da questo sito. Mi raccomando fate girare la notizia a quanta più gente possibile.

F.to
Comitato contro l'indulto
comitatocontroindulto@gmail.com

mercoledì, maggio 13, 2009

 

LA PASSERELLA (ovvero le ripetute menzogne del premier e coloro che ancora ci credono)

Pubblichiamo in toto la lettera di un lettore al direttore de L'Espresso. Il sospetto che le sue amare constatazioni diventassero realtà, l'avevamo già espresso nei post precedenti riguardanti l'assidua presenza del premier all'Aquila nel dopo terremoto.
Passerelle pubblicitarie in cui il presidente del consiglio si era prodigato in promesse di liquidità da parte dello Stato a tutti coloro che avevano perso la casa o avevano subito gravi danneggiamenti a causa del terremoto: 150.000 euro.
Leggendo il decreto legge sui finanziamenti per la ricostruzione, si comprende invece che solo 50.000 euro verranno erogati mentre i restanti 100.000 euro sono costituiti da detrazioni fiscali e dalla possibilità di accedere a mutui agevolati. Tradotto: Addio concreta possibilità di ricostruzione di qualsivoglia abitazione a meno che ciò non costi entro i 50.000 euro. Chiunque potrà facilmente comprendere come rientrare in tale cifra sia assolutamente impossibile.

Ci chiediamo comunque come ancora oggi, esistano persone che credano alle baggianate di un premier che ha basata la sua intera carriera politica (e non solo) sulle menzogne e sulla manipolazione della verità. Una manipolazione che ogni giorno, senza colpo ferire, continua imperterrita ad imperare sui principali organi di informazione, la gran parte, guarda caso, proprio di proprietà del premier e la restante da lui controllata grazie ai suoi leccaculo messi appositamente ai vertici di comando.



F.to
Comitato contro l'indulto
comitatocontroindulto@gmail.com

Di seguito la Lettera pubblicata da L'Espresso:

Ora tutti sanno che l’Abruzzo era una passerella

Cara Rossini,

la tempestiva e assidua presenza del Presidente del consiglio nelle zone terremotate ci aveva veramente commossi. Una partecipazione così non aveva precedenti. Pieni di riconoscenza, ricacciavamo come espressione di ingratitudine ogni pur timido pensiero di diffidenza.

Ora che abbiamo letto e riletto il decreto legge e che abbiamo provato la più amara delusione, non possiamo che unirci a coloro che ci apparivano i soliti scettici per partito preso. Avevano ragione loro. Erano solo passerelle acchiappavoti. Come potranno ricostruirsi la casa gli aquilani con i 50.000 euro del governo? Perché di questo si tratta. Gli altri 100.000 euro sono costituiti per metà da detrazioni sulle future tasse e per l’altra metà da mutui agevolati a carico dei terremotati. Altro che i propagandati 150.000 cash, che sarebbero stati comunque molto meno degli aiuti ai terremotati dell’Umbria, per i quali la ricostruzione dell’immobile fu a totale carico dello stato. Le promesse parlavano di otto, dieci, dodici miliardi. Saranno poco più di cinque, spalmati, incredibile a dirsi, addirittura in 24 anni!

Con queste somme si prendono in giro gli aquilani e gli abruzzesi. Gli sfollati saranno condannati a vivere nelle casette di legno per una vita e la città ricostruita la vedranno i nostri nipoti. Se Berlusconi non modificherà rapidamente il decreto, le sue passerelle non saranno più tanto applaudite dagli attendati, che , nel frattempo, avranno dimenticato la munifica dentiera alla vecchietta.

Ezio Pelino
Sulmona (Aq)




mercoledì, maggio 06, 2009

 

LA PUTTANA DEL RE

E’ il titolo di un film del 1990 con protagonisti Valeria Golino e Timothy Dalton.

Crediamo possa riassumere succintamente ed elegantemente le vicende cui ci è toccato di assistere in questi giorni.

Ma andiamo per ordine e scopriamo gli attori:


Silvio Berlusconi: un personaggio di cui ormai si è detto tutto e oltre. Il “tombeur de femme” come più volte lui stesso si è definito. Colui che è riuscito a fare ministro della nostra bistrattata Repubblica una valletta che con la politica non ha mai avuto a che fare. Nomina che ha scatenato le ire di uno dei suoi più grandi sostenitori, Paolo Guzzanti, che giura di aver ascoltato le telefonate che suscitarono il suo sdegno (e poi fatte velocemente distruggere dal tribunale di Napoli perché non di rilevanza penale) mai pubblicate in Italia ma di cui possiamo leggere alcuni stralci grazie ad un articolo diffuso da un giornale Argentino e girato da vari blogger italiani tra i quali Informazionealternativa.net dove si parla espressamente di scambio di favori sessuali tipo Monica Lewinsky tra la valletta Mara Carfagna (ora ministro delle pari opportunità, sigh!) e il nostro premier.

Un uomo insomma che nonostante abbia superato la soglia dei 70 sembra ancora essere capace di particolari exploit come dimostrarono le foto, pubblicate a suo tempo dal settimanale Oggi, che lo ritrassero nella sua villa in compagnia di diverse belle e giovani donzelle (tra cui Angela Sozio la concorrente del Grande Fratello 3 che poi avrebbe dovuto essere candidata alle attuali europee dal PDL, candidatura ritirata dopo le ire di Fini e della moglie di Berlusconi) e la furtiva mano del premier sotto la maglietta della ragazza che gli siede sulle ginocchia (blogsfere).

Lo stesso uomo nello scorso governo, durante la telefonata ad Agostino Saccà, all’epoca responsabile per il settore Rai Fiction, ringraziava il manager per avergli “sollevato il morale” (e sospettiamo non solo quello) quando “ogni tanto gli chiedeva di donne” (l’Espresso).

Insomma un uomo per cui le donne da sempre rappresentano un “sollazzo”, un divertimento o comunque un qualcosa che è lecito trattare come puro oggetto sessuale.


Noemi Letizia: la ragazza a cui il premier ha fatto una visita inattesa durante la festa dei suoi diciotto anni. La stessa le cui dichiarazioni hanno imbarazzato non di poco l’establishment berlusconiano quando ha dichiarato di andare spesso a trovare il “papi” (nomignolo con cui ama chiamarlo) a Roma o a Milano perché “mica può venire sempre lui con tutte le cose che ha da fare”(Corriere della Sera). E’ lecito chiedersi cosa andava a fare Noemi quando ancora minorenne, visitava il premier a Roma o a Milano.


Veronica Lario: futura ex-moglie di Berlusconi che saputo della particolare amicizia tra Silvio e Noemi, ha chiesto il divorzio, e ha causato la bagarre mediatica di cui si sta discutendo in questi giorni, chiedendosi anche come mai il marito era andato alla festa dei diciotto anni di una sconosciuta (a lei) quando non si era nemmeno presentato, benché invitato, a quella dei propri figli.

La “povera” donna da anni relegata a donna immagine, quando necessita, per gli incontri ufficiali del marito e che di questi da tempo sopporta le numerose “attenzioni” verso altre donne non da ultimo quelle rivolte verso alcune signore durante il galà dei Telegatti del 2007 e soprattutto verso la show girl Mara Carfagna (oggi ministro, doppio sigh!) quando affermò: “guardatela, se non fossi già sposato me la sposerei”. Frase che provocò la prima lettera di Veronica, pubblicata da Repubblica, di richiesta di scuse pubbliche da parte del marito (Corriere della Sera).


L’avvenire: il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana (guida per molti cattolici) che esprime, solo oggi (ci chiediamo ieri dove avessero vissuto i vescovi e i giornalisti dell’Avvenire) , duri giudizi sul comportamento del premier rispetto alla sua mancanza di sobrietà. Espressioni che potrebbero causare gravi problemi a Berlusconi facendo dirottare i voti dei cattolici più intransigenti, dal PDL magari ad altri partiti come ad esempio l’UDC di Casini.


Bruno Vespa: l’antigiornalista per eccellenza, sempre disposto ad organizzare una puntata tagliata su misura e soprattutto senza contraddittorio per il premier (una cosa del genere se fatta in altri Paesi civili, sarebbe impossibile, e probabilmente se attuata causerebbe il licenziamento in tronco del giornalista che l’ha organizzata). Colui al quale forse meglio si addice il titolo sopra menzionato. Sempre disposto a trattare male gli avversari del premier e a elogiare quanto più possibile, il suo padrone che alla bisogna, come nell’intervista di ieri, lo usa al meglio delle sue capacità di servo.

Una vergogna per tutti i giornalisti italiani (anche se è in buona compagnia) e soprattutto per la libertà di stampa che, unico caso tra i paesi europei, ci vede declassati da “paese libero” a “parzialmente libero” secondo la classifica stilata dal rapporto del 2009 di Freedom House,, l'organizzazione Usa fondata da Eleanor Roosevelt che monitora appunto la libertà di stampa in 195 Nazioni (IlSole24Ore).


Questi gli attori e gli atti. I fatti sta a voi ora giudicarli sperando che abbiate compreso una volta per tutte con chi abbiamo a che fare.


F.to

Comitato contro l’indulto

comitatocontroindulto@gmail.com

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