mercoledì, ottobre 04, 2006

 

UOMINI NUDI

A oltre due mesi dall’approvazione dell’indulto gli italiani continuano a protestare. Dopo la protesta contro l'indulto di sabato 30 settembre a Firenze, l’8 ottobre si replica a Roma (a partire dalle ore 17 nei pressi del Colosseo).
Gli italiani protestano perché conoscono molto bene i danni che l’immorale provvedimento ha causato al Paese. Ogni giorno sui giornali ci amareggia continuare a leggere notizie come queste:
Liberato con l’indulto, arrestato per scippo
San Benedetto del Tronto – Arrestato di nuovo, dopo essere uscito dal carcere grazie al provvedimento di indulto. E’ quello che è successo ieri ad un ragazzo di 24 anni, che è stato di nuovo arrestato. In sella ad una moto di grossa cilindrata ha inseguito una donna e le ha scippato la borsetta. (Gomarche, Il Quotidiano)
Graziato dall’indulto torna in galera per l’ennesima rapina
Uscito dalla galera grazie all'indulto non ha avuto la forza per lasciarsi alle spalle un passato da balordo di razza. Con un complice, assaltava banche e supermercati in serie. I due sono stati fermati dai carabinieri della compagnia di Desio (Il Giornale)
Fuori con l'indulto, arrestato per furto
Un arresto per furto è stato effettuato ieri ad opera dei Carabinieri della Compagnia di Manfredonia. A finire in manette Antonio De Cristofaro, un pregiudicato 26enne sipontino, fuori da un mese in seguito all’indulto.(ManfredoniaNet)
Spara al ladro uscito dal carcere con l’indulto
Tenta la rapina nella casa di un anziano imprenditore, ma dopo una violenta colluttazione è costretto a fuggire, ferito alle gambe da due colpi di pistola esplosi dal capofamiglia, ed alla schiena da una coltellata infertagli dalla padrona di casa, accorsa per soccorrere il marito… Ha rischiato di finire in tragedia, sabato sera, l'irruzione di un giovane pluripregiudicato milanese, uscito dal carcere a luglio grazie all'indultino (Il Giornale)
Rapinatore condannato a 3 anni
Due uomini e una donna erano stati bloccati dagli uomini della squadra mobile della polizia dopo una breve fuga a piedi e una colluttazione…Ieri uno dei tre: Filippo Peligno 38 anni, è stato condannato dal giudice per l'udienza preliminare Pio Massa a tre anni e sei mesi di carcere. Il 38enne si trova in cella dal giorno del colpo, il 3 aprile scorso e nonostante la condanna verrà scarcerato martedì prossimo 3 ottobre. Perché? Tre anni gli sono stati condonati grazie all'indulto e la prossima settimana finirà di scontare i sei mesi. Gli altri due imputati per la razzia (sono fratello e sorella), hanno già lasciato il carcere sempre per l'indulto e hanno invece chiesto di patteggiare la pena. (Libertà)
Uccise la moglie: libero grazie all’indulto
Uccise la moglie soffocandola con il cuscino ma ora è libero grazie all'indulto. (Il Giornale)
Usufruisce dell'indulto: ci ricasca un'altra volta
Alghero - I poliziotti si sono recati nella sua abitazione per dare corso ad un provvedimento di custodia cautelare per vecchie condanne e l’hanno sorpreso con cinque grammi di eroina (Alguer)
Palermo: arrestato rapinatore scarcerato ad agosto con l’indulto
Palermo, 15 set. - (Adnkronos) - Il rapinatore dei negozi del 'salotto' di Palermo, Massimo Cardinale, arrestato all'alba di oggi dai Carabinieri di Palermo, era uscito dal carcere appena un mese fa grazie all'indulto (NSD)
L’indulto sgonfia «Laziogate»: La Procura rinuncia agli arresti
I Pm che ieri avrebbero dovuto rinnovare la richiesta di arresto per l'ex portavoce di Francesco Storace Nicolò Accame, per l'ex direttore tecnico di Laziomatica Mirko Maceri e per i due detective privati Pierpaolo Pasqua e Gaspare Gallo, dopo che la precedente era stata rigettata dal Gip mesi fa, hanno gettato la spugna… Reati per i quali, anche nel caso in cui il processo dovesse confermare la loro responsabilità, la condanna potrà prevedere una pena comunque inferiore ai tre anni di reclusione, dunque già cancellata nei suoi effetti pratici dall'indulto (Il Giornale)
Falso in bilancio, rischio indulto
L'inchiesta sul falso in bilancio nelle fideiussioni di Roma e Lazio e' a rischio prescrizione ma anche indulto (Rai Sport)
E l'indulto cancella la pena di Poggiolini, doveva scontare ancora due anni
Napoli - La stagione di Tangentopoli gli aveva lasciato sulle spalle una condanna per corruzione e due anni da trascorrere in regime di affidamento in prova ai servizi sociali. Ma tre giorni fa, grazie all'indulto, l'ex direttore generale del ministero della Sanità, Duilio Poggiolini, ha saldato i conti che ancora aveva in sospeso con la giustizia (La Repubblica)
Dopo l’indulto esce e rapisce il figlio piccolo
Un detenuto sanremese, Carlo B., di 35 anni, finito in prigione per detenzione e spaccio di droga, scarcerato grazie all'indulto, si è recato ai giardini e ha rapito il figlio di un anno e mezzo, affidato per alcune ore ad una baby sitter, amica della moglie. (Il Giornale)
Arriva il contrordine: calciopoli è uno scherzo
A indurre i pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci a un ulteriore approfondimento sono anche gli effetti dell’indulto che, di certo, annacqueranno molte delle presumibili condanne. (Il Resto del Carlino)
Indulto, Chiatti, il mostro di Foligno chiede lo sconto sulla pena di 30 anni
La cronaca lo ricorda come "il mostro di Foligno", uccise due bambini, ora chiede l'applicazione della legge dell'indulto e quindi uno sconto sui 30 anni di pena che sta scontando (La Repubblica)
I killer dell’edicolante erano fuori per l’indulto
Due dei presunti killer dell’edicolante di Napoli, erano liberi grazie all’indulto. (Il Giornale, Corriere)

In particolare sugli ultimi due casi è scoppiata una forte polemica a cui noi non possiamo ritrarci: quale diritto permette ad un pedofilo omicida di due bambini di usufruire di uno sconto di pena? Quale insana mente può concepire una legge senza vagliarne le possibili aberranti applicazioni? Quali giustificazioni D’Alema, Fassino, Mastella, Rutelli, Prodi e tutti i partiti (di destra e sinistra) che hanno proposto e votato l’indulto possono trovare nei confronti dei genitori che hanno perso i loro bambini e che ora si vedono crollare quel poco di considerazione che avevano per la giustizia italiana? Le puerili scusanti di Fassino e la gioia di D’Alema nell’aver votato tale provvedimento (ma non dimentichiamo gran parte della destra che non aspettava altro) risuonano nelle nostre orecchie come insulti che mai dimenticheremo; insulti che, siamo sicuri, tutti gli italiani ricorderanno alle prossime elezioni!

Insulti, inoltre, che le considerazioni di Mastella non fanno altro che amplificare quando sostiene durante l’incontro a Palazzo Santa Lucia sul progetto della Regione Campania di informatizzazione del Tribunale, in riferimento al barbaro omicidio dell’edicolante 51enne Salvatore Buglione avvenuto il 4 Settembre scorso a Napoli, , che i reati sono addirittura in calo.
"E’ da ipocriti sostenere che i crimini accaduti ultimamente a Napoli e in Italia dipendano dall'indulto: reati e violenze sono scesi del 10 per cento rispetto al 2005. E il numero dei crimini commessi da recidivi si è abbassato del 2 per cento". Non bisogna, dunque puntare il dito "contro una legge che è stata votata in parlamento a maggioranza dei voti, ed anche da diversi esponenti dell'opposizione. E che lo stesso Pontefice Giovanni Paolo II aveva sostenuto, incontrando, nel corso della XIV legislatura, i due rami del Parlamento e chiedendo un segno di clemenza” (Il Denaro)

Noi del comitato, riteniamo invece altamente ipocrita e più che offensivo nei confronti di tutti i credenti, giustificare l’indulto tirando in ballo Giovanni Paolo II, come a voler scaricare la responsabilità dei gravi danni che si sono causati al Paese con la turpe legge. Non possiamo che replicare alle dichiarazioni del guardasigilli con le parole di Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari di Napoli che riteniamo assolutamente valide quando afferma che

“Napoli per la sua specialità doveva essere esclusa dall’indulto” e aggiunge “Sono a dir poco indignato dalle dichiarazioni del Ministro della Giustizia, Mastella, che invece di chiedere scusa ai napoletani a nome del Governo, tira in ballo il fatto che il provvedimento dell’indulto, con centinaia di delinquenti che, nel solo capoluogo partenopeo, hanno lasciato le patrie galere per tornare sulla strada, due dei quali accusati di aver fatto parte della banda che ha assassinato l’edicolante dell’Arenella, è stato approvato anche da esponenti dei partiti della Casa delle Libertà. Definire due furfanti, come fa il Guardasigilli, i presunti coautori del barbaro assassinio, avvenuto per una manciata di euro, rappresenta, volendo usare una figura retorica, un eufemismo che mi lascia esterrefatto, dal momento che stiamo parlando di barbari assassini, di criminali che non hanno avuto alcuno scrupolo o successivo rimorso, per quanto risulta, ad ammazzare un essere umano, una persona che non poteva difendersi né poteva offendere, un “uomo nudo”, come decine di migliaia di onesti cittadini, che vivono in questa città “ (Caserta24ore)

Ma l’indulto non riguarda solo Napoli, ma tutte le città italiane in generale e in particolare quelle più a rischio. Come Palermo, per esempio. Ci hanno detto più e più volte che l’indulto non si sarebbe applicato ai reati di mafia e di conseguenza ai mafiosi (ma poi senza il minimo pudore hanno incluso nell’indulto chi ha violato l'articolo 416-ter del Codice penale sul voto di scambio, che punisce chi chiede i voti alla mafia in cambio di denaro). Invece di mafiosi ne sono usciti, altroché! Come nel caso dei killer di Graziella Campagna, vittima di mafia (la cui storia e appello potete vedere da qualche giorno linkati sul nostro sito), o quello di Francesco Luppino, primo boss mafioso a beneficiare dell’indulto, condannato per duplice omicidio (Il Due, NewExplorer), o ancora come per Giovanni Aprena, boss di San Giovanni a Peduccio, legato alla camorra, al quale i suoi legali grazie a particolari leggi e cavillli sono riusciti a far applicare l’indulto ed infine a farlo uscire di galera.

Come possiamo allora credere alle dichiarazioni di questi politici (che oramai non ci rappresentano più)? Non è forse collusione con la mafia includere nell’indulto il voto di scambio mafioso o permettere che i mafiosi grazie a singolari escamotage possano ricevere uno sconto di 3 anni sulla pena? Ci uniamo alle grida di protesta dell’associazione delle vittime delle stragi di Via dei Georgofili di Firenze, che in un comunicato scrivono:

“Vedete le stragi del 1993 e la strage di Firenze sono state il risultato della pratica dello scambio di voto politico – mafioso; perciò mi, e vi chiedo: quale affronto più grave avremmo mai potuto subire nel vedere quel 416 ter indultato fino al 6 Maggio 2006?...La mafia dà voti ai politici in cambio di favori. La mafia fa anche favori ai politici amici, quando questi ne hanno bisogno.” (Il Mascalzone)
Tutte queste considerazioni rendono più amaro il constatare come, ancora una volta, il popolo aveva ragione. L’indulto non doveva essere né pensato né approvato!

Nel 2003 il settimanale Espresso incaricò la Doxa di compiere un sondaggio a proposito dell’indulto. Gli italiani già tre anni fa affermavano nel 59,3 per cento di essere certi che con l'applicazione dell'indulto sarebbe aumentato il numero dei reati mentre il 52,1 era sicuro che i detenuti una volta liberi non avrebbero fatto una vita onesta (Doxa). Evidentemente i nostri rappresentanti a tempo determinato (sempre più a breve), credevano che dopo tre anni l’avremmo pensata diversamente. Come al solito si sbagliavano!!!

F.to
Comitato Contro l’Indulto

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