mercoledì, novembre 29, 2006

 

UN ATTO DI UMILTA'

“Il governo non deve chiedere scusa sull’indulto, e la polemica su un presunto aumento della criminalità legato al provvedimento è infondata” (Adn Kronos)
Clemente Mastella, Roma 21 Novembre

E’ inutile continuare a commentare notizie come questa. Non si preoccupi comunque il ministro della giustizia (il minuscolo non è casuale), nessuno italiano avrebbe mai sperato di assistere ad un atto di umiltà, ad una presa di coscienza da parte degli uomini che sono stati tra i principali responsabili dell’indulto.
Dato che nessuno vuole chiedere scusa agli italiani (sopratutto a coloro che hanno subito, o che subiranno, sulla loro pelle i reati causati dai detenuti indultati) cioè nessuno chiede di essere perdonato, nessuno lo sarà!
Ci scrivono dicendoci che non c’è nulla da fare, che tra pochi mesi tutto sarà dimenticato, che agli italiani non importa più nulla dell’indulto e dei guai che ha causato al Paese, e cose di questo genere.
Ma proprio costoro, con le loro lamentele, ci danno la forza di continuare. Continuare ad informare la gente, continuare nel cercare di far capire a più gente possibile che solo una vera indignazione potrà permettere al Paese di cambiare; di far finalmente emergere una classe politica più responsabile, più rappresentativa, più vicina ai reali bisogni di tutti noi cittadini, più umile. Una classe politica che non deve rimanere insensibile alla volontà popolare, che non deve avallare provvedimenti che possono provocare gravi danni al tessuto sociale per molti anni a venire e soprattutto che non deve avere vergogna, o paura, ad ammettere i propri errori .
Sogno? Utopia? Illusione?
No, se ognuno di noi continuerà nel suo piccolo a credere in questa battaglia e a voler fortemente ricordare, e far ricordare, i nomi di coloro che hanno disilluso queste aspettative; in modo da non più votarli, qualunque sia il tempo necessario alle prossime elezioni, e far finalmente annoverare i loro nomi tra gli ex-reppresentanti del popolo italiano e magari anche tra gli ex-politicanti (molti di questi però rimarrebbero senza un lavoro dato che in tutta la loro esistenza non hanno fatto altro che occuparsi – disastrosamente – di politica).
Ricordiamo che questi politicanti sono forti e organizzati. Le nostre uniche armi sono la memoria e il voto. Sta a noi impedire che tali personaggi ritornino a governarci o si rintanino nelle dirigenze dei partiti e da li continuino a far danni al Paese. Un partito senza adesioni, senza tessere e senza voti non rappresenta più nessuno, ricordiamocelo e agiamo di conseguenza.

A comprova dell’indifferenza in cui si vuole far cadere i disastri causati dall’indulto leggiamo un articolo della gioranalista Carla Chiappini in cui si dice che sull’indulto dobbiamo superare la fase dell'allarmismo (Progetto Uomo).
Potremmo risponderle citando leggi, numeri, considerazioni, esempi e molto altro ancora. Ci limitiamo, per fare comprendere a questa e a tutti i giornalisti di partito, a mostrare alcuni dei danni che l’indulto ha provocato solo nell’ultimo mese, nella speranza che basti:

Fuori per indulto: spacciano coca e tornano in cella
Usciti con l'indulto hanno ripreso a trafficare in droga, ma gli agenti del commissariato Cenisio li tenevano d'occhio, immaginando che ci sarebbero «ricascati» e li hanno rispediti al fresco. Il Giornale
Arrestato autore di otto rapine. Era fuori per l’indulto
I Carabinieri di Lodi hanno arrestato O.G., un 38enne di origine salernitana e residente a san Donato Milanese, tossicodipendente, nulla facente con vari precedenti per furto, spaccio di droga, truffa e ricettazione, che tra settembre ed ottobre aveva messo a segno otto rapine. AgendaLodi
E' scattato l'indulto per il mago della Marchi
MILANO - «È una vergogna, anche perchè dell'indulto usufruiranno pure le due "signore" e non mi sembra che per come ci hanno trattato si meritino queste agevolazioni». Si sfoga così una donna vittima, fra tante, della megatruffa televisiva per cui sono state condannate Vanna Marchi e la figlia Stefania Nobile, alla notizia dello sconto di pena concesso, grazie all'indulto, al mago Mario Pacheco Do Nascimento. L'uomo, latitante in Brasile, in pratica e ritornato ad essere libero. LibertàOnLine
Indulto, boom di rapine in farmacia
Nel Milanese 33 assalti soltanto a ottobre. Siamo già a quota 200 contro i 120 dell’anno scorso.
Allarme rapine per le farmacie. Nel solo mese di ottobre, a Milano e provincia, gli assalti sono stati trentatrè. A spiegare la nuova emergenza è la presidente di Federfarma, Annarosa Racca, che nella sua vita professionale decollata negli ultimi anni '70 ha contato, ai danni della propria farmacia, ben 15 rapine (la prima nel 1980, l'ultima a capodanno 2006) ma che dice: «Mai come quest'anno: negli ultimi mesi gli episodi si sono moltiplicati. È diventato impossibile andare avanti così». La Padania
Anche a Bari l’indulto è “sotto processo”
Bari aggredita. Il capoluogo della Puglia si sente messo all’angolo da una incredibile escalation di violenza e criminalità. L’ultimo episodio ha scosso profondamente le coscienze dei baresi. L’omicidio di Michele Lopez, gestore del Joy’s Pub, ha suscitato rabbia e indotto alla mobilitazione. I titolari degli esercizi commerciali del centro, i gestori dei locali notturni e la gente che ama vivere la propria città, e vorrebbe farlo liberamente, hanno chiesto ad autorità e forze dell’ordine di dare una risposta coordinata ed efficace all’emergenza. Il Meridiano
I tabaccai del Lodigiano “ringraziano” per l’indulto
Quattro colpi in tabaccheria in tre settimane nel lodigiano. E i tabaccai si dichiarano in rivolta inveendo anche contro l’indulto. L’ultima rapina tre giorni fa a Sant’Angelo. Il primo del mese a Mulazzano, in provincia, lo scorso 5 ottobre. A terrorizzare un uomo con il volto coperto da una calzamaglia come da perfetto film d'azione. La Padania
Preso rapinatore uscito con l’indulto
Cinque balordi sono stati arrestati dai carabinieri di Sesto. Due banditi, uno appena uscito con l'indulto, sono stati fermati a Cologno Monzese su un'auto, all'interno della quale sono stati trovati tre coltelli e due dosi di cocaina. A Cinisello Balsamo, è stato fermato davanti una banca un algerino che, visti i militari, è fuggito e gettando via un coltello. Il Giornale
Uccise la moglie a sondrio: libero per indulto, trasferito all'opg di Aversa
Sarà trasferito in un ospedale psichiatrico Francesco Gussoni, l'uomo che 6 anni fa aveva ucciso a coltellate a Cino (Sondrio) la moglie 21enne e che il 16 ottobre era tornato in libertà grazie all'indulto.sciarlo, ma lo scorso 16 ottobre era tornato in libertà grazia all'Indulto. Casertasette
Uccise la figlia neonata, esce con l’indulto
Pescara — Dario Marchionne non è più il ragazzo di ieri, stranito e spaventato, così come sua moglie, Gabriella Cerratti non è più la ragazza impaurita che non sapeva come gestire la gravidanza. Insieme decisero di uccidere il loro bambino. Il Tempo
Fallimento viola, tre anni a Cecchi Gori
La pena per l'ex presidente della Fiorentina è condonata con l'indulto. Assolti l' ex ad Luciano Luna e gli ex dirigenti della società Zerunian, Bianchi e Poggi. Firenze, 10 novembre 2006 - I giudici del tribunale di Firenze hanno condannato a tre anni, pena condonata con l' indulto, l' ex presidente della Fiorentina, Vittorio Cecchi Gori, al termine del processo di primo grado per il fallimento del club viola avvenuto nel 2002 con diversi milioni di euro di passivo. Quotidianonet
Criminali in festa a Bari: «Brindiamo al condono»
Per fare festa hanno scelto uno dei locali più noti della città, a pochi passi dalla questura, in pieno centro e a ridosso del borgo antico; cibo in abbondanza, birra a fiumi, calici sempre pieni, urla, risate, cori, il tutto sulle note di musica latino-americana sparata a tutto volume. Loro, i convitati a quella serata di baldoria, gente accomunata da un consolidato curriculum criminale alle spalle, si sono ritrovati attorno a un tavolo per un brindisi, per così dire, giudiziario: in poche parole, hanno brindato all'indulto, un cin cin in grande stile che suona come una drammatica beffa e una preoccupante sfida in una città segnata da una serie di agguati che hanno riportato il terrore in centro e nelle periferie, una città dove commercianti, farmacisti e tabaccai vivono nell'incubo della rapina quotidiana e dove magistrati e forze di polizia sono costretti a fare i conti con l'ennesima emergenza.Il Giornale
Contromafie: imprenditore siciliano, terrorizzati da indulto
Roma, 18 Novembre - 'Non riesco a farmene una ragione, non capisco com'e' possibile che dopo aver lavorato tanto, convinto i cittadini a reagire e denunciare, oggi siamo arrivati ad un indulto che ha rimesso in liberta' molti 'signori del racket' che sono tornati a vessare gli imprenditori sul territorio'. E' lo sfogo di Renzo Caponetti, imprenditore e responsabile dell'Associazione antiracket di Gela, che questa mattina a Roma e' intervenuto al gruppo di lavoro 'Liberare l'economia' riunito per la seconda giornata di 'Contromafie', gli Stati Generali dell'antimafia organizzati a Roma da Libera. “Dopo l'indulto - spiega Caponetti - alcuni imprenditori si sono visti passare davanti gli stessi aguzzini che avevano denunciato. E' stato un provvedimento che ha gettato molti cittadini nel terrore, sia per la paura di ritorsioni che per il senso di impotenza e rassegnazione dello Stato nei confronti di chi impone il racket”. Articolo 21
Le madri delle donne-martiri si ribellano all’indulto
L’indulto sta aprendo le porte delle carceri anche agli autori di efferati delitti che, nella maggior parte dei casi, hanno avuto come vittima indifesa una donna. La denuncia viene da un gruppo di madri, unite dal dolore di una perdita incolmabile e dalla determinazione nel chiedere la certezza della pena per chi si è macchiato di feroci crimini. Tra queste donne c’è anche chi ha avuto la figlia uccisa a coltellate e bruciata. Sono le artefici dell’associazione Vittime della Violenza, nata sotto l’impulso di Paola Caio, madre di Monica da Boit, ammazzata a calci e pugni, secondo l’accusa, dal convivente.La Padania
libero per indulto, cerca di uccidere la moglie
Un uomo ieri ha sparato alla moglie con un fucile a canne mozze perche' non accettava la separazione, avvenuta poco tempo prima. Era libero grazie all'indulto della scorsa estate. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Giuseppe Martino, 51 anni, originario della Basilicata e senza lavoro, sarebbe andato ieri mattina intorno alle 9.30 nel locale di cui e' titolare la moglie, in Brianza.Durante un'accesa discussione tra i due per la recente separazione sarebbe partito un colpo contro la donna. La Repubblica
Liberato con l’indulto: spacciatore torna in cella
Cinque marocchini (uno scarcerato ad agosto per l'indulto) in carcere, 210 chili di hashish di alta qualità sequestrati insieme a circa 5mila euro «frutto» dello spaccio. È il bilancio dell'operazione «Ketama» (regione del Marocco da cui proviene la droga) condotta dagli agenti del commissariato Garibaldi-Venezia tra Solaro e Casarile.Il Giornale
Il rapinatore era uscito con l'indulto
Piacenza: due anni fa era stato arrestato per una serie di colpi nel Pavese
Si chiama Roberto Zingaretti, 32 anni, originario di Foligno residente a Santa Cristina di Pavia, il giovane sospettato di essere il bandito della sciarpa nera. Zingaretti era stato arrestato due anni fa dai carabinieri per aver messo a segno sette rapine a Pavia, rapine avvenute ai danni di farmacie, parrucchiere, erboristerie. E sette sono le rapine commesse a Piacenza e provincia di cui è sospettato essere l'autore. Due raffiche di colpi fotocopia dove ad essere prese di mira erano sempre e solo donne. Libertà on line
Indulto: pusher patteggiano e tornano liberi
Hanno patteggiato a 3 anni e 6 mesi di reclusione per detenzione ai fini di spaccio di droga e, usufruendo dell'indulto, sono tornati liberi. La sentenza è stata emessa dal tribunale di Chiavari nei confronti di una 22enne originaria di Pisticci (Matera), e di un marocchino di 29 anni, residente nell'entroterra del levante ligure. I due vennero arrestati dai carabinieri dopo appostamenti nei locali del Tigullio. La cocaina veniva venduta dalle 80 ai 150 euro al grammo. Primocanale.it
Indulto: quasi il 10% rientrato in carcere
Ad oggi il numero complessivi dei detenuti usciti per effetto dell'indulto è di 17.455, di cui 16.568 ad agosto (di cui 11.313 risultavano avere una pena residua inferiore a un anno), 514 in settembre, 292 in ottobre e 81 dal primo al 15 novembre 2006. Nel numero dei detenuti scarcerati è compreso quello di 1.131 detenuti in semilibertà, che durante il giorno erano già fuori dal carcere. Questi i dati riferiti dal ministro della Giustizia Clemente Mastella nel corso della sua audizione in commissioni riunite Giustizia e Affari Costituzionali del Senato.. Ansa

F.to
Comitato contro l’indulto
comitatocontroindulto@gmail.com

Comments:
Il mio non e' un commento su no indulto ma un grido dal profondo del cuore MASTELLA VERGOGNATIIIIIIIIIIIIIIIIIIII hai rovinato la vita a migliaia di italiani compresa la mia e faro' di tutto per fartela pagare.Con tanta fatica avevo messo su un negozio di abbigliamento femminile e visto la richiesta feci aprire accanto a me mio fratello minore(volevo creare qualcosa di bello collaborando tra fratelli per ripagare mio padre per come ci ha cresciuti)era fantastico un sogno che si avverava dopo tante croci sopportate.Visti i risultati mio fratello prese coraggio e volle realizzare il suo di sogno visto il risultato delo mio e apri' oltre al negozio di abbigliamento uomo un longdrink bar,Tutto andava bene fino ALL'INDULTO.Mio fratello inizio' ad avere minacce da un pregiudicato graziato dal nostro fenomeno Mastella(con 80 scorregge create da uno stronzo ecco a voi l'indulto)Susseguirono minacce di morte mio fratello fece denuncia ma senza un reato ben piu' grave non potevano fare nulla.Non dormivamo piu' la notte eravamo sempre in allarme mio fratello era psicologicamente distrutto anche se non lo dava a verere.Fu costretto ad assumere delle guardie del corpo nel mese di ottobre 2006 per il costo di quasi 10.000 euro.Nulla da fare questo era una furia.E inutile dirvi il calo di introiti che subirono le rispettive attivita'(incassi ottobre 2005 euro 13'000 incassi ottobre 2006 euro neanche 5,000.Ri grazie Mastella!!!!!!La clientela si era allontanata sia dai negozi che dal bar in tolale mio fratello chiuse tutte e due le attivita'dopo aver subito la rottura di tutte le vetrate del suo sogno nostra madre che minacciava il suicidio dallo stres e gli amici che lo avevano lasciato completamente solo.Ritiro' la denuncia per minacce perche' temeva per tutta la famiglia compresa me che ancora con la mia tenacia lotto per tenere aperto il negozio che nel frattempo causa l'accaduto ho dovuto trasferire.Anche tutta la mia famiglia si e' trasferita(i miei genitori erano in piemonte dal 62 SONO RITORNATI IN CALABRIA CARO MASTELLA)E con loro i miei fratelli che ho cresciuto come figli.Quanto a me ho pensato tante volte di farla finita per la situazione in cui mi trovo per avere aiutato la mia famiglia economicamente(protestata segnalata in banca dati conto in banca bloccato ecc.......MASTELLA SPERO CHE DIO VEDA E PROVVEDA IO NON MOLLO MASTELLA NON MOLLO PER I MIEI FIGLI DI 17 E 10 ANNI(QUEST'ULTIMO PORTATORE DI HANDIKAP)GRAZIE MASTELLA E GRAZIE ANCHE AL SENATO.
 
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