mercoledì, maggio 23, 2007
IL GIORNO DELLA MEMORIA
Oggi è il 15° anniversario della Strage di Capaci in cui morirono Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, anch'ella magistrato, e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro.
Poco meno di due mesi dopo la mafia colpì ancora, uccidendo nella Strage di Via D’Amelio il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cusina e Claudio Traina.
F.to
Comitato contro l'indulto
comitatocontroindulto@gmail.com
PS
Programma del Memorial Day
Poco meno di due mesi dopo la mafia colpì ancora, uccidendo nella Strage di Via D’Amelio il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cusina e Claudio Traina.
Per quanto riguarda noi del comitato contro l'indulto, le uniche parole che ci sentiamo di scrivere sono quelle utili a ricordare il sacrificio che questi grandissimi uomini hanno compiuto per dare un senso alla parola giustizia; per ricordare a tutti noi italiani che in un Paese civile non si può rinunciare alla legalità. Qualsiasi altra parola sarebbe inutile.
Perciò quando sentirete le solite personalità e i soliti politici riempirsi la bocca di parole (sempre e solo parole) che parlano di lotta alla mafia, di lotta alla criminalità, ecc., come spesso accade in Italia in corrispondenza di eventi così tragici, diffidate di loro! Sono gli stessi che sono stati capaci di concepire l'indulto!
Qualsiasi altra parola, sopratutto se non seguita dai fatti, non farebbe che gettare fango sulla memoria di questi martiri.
La verità sappiatelo è un'altra; la verità è che oggi come prima lo Stato convive felicemente con la mafia. O meglio sarebbe dire che convive felicemente con se stesso. Perchè la verità è che i partiti (di centrodestra e di centrosinistra) sono la mafia (l’intervista perduta di Borsellino)! Lo Stato dovremmo invece essere noi tutti cittadini italiani. Dovremmo!
Per comprendere quello che veramente si è fatto per la lotta alla mafia basta ascoltare l'intervista del procuratore generale di Torino, Giancarlo Caselli, realizzata dagli amici di Qui Milano Libera e presente sul blog di Piero Ricca.
Perciò quando sentirete le solite personalità e i soliti politici riempirsi la bocca di parole (sempre e solo parole) che parlano di lotta alla mafia, di lotta alla criminalità, ecc., come spesso accade in Italia in corrispondenza di eventi così tragici, diffidate di loro! Sono gli stessi che sono stati capaci di concepire l'indulto!
Qualsiasi altra parola, sopratutto se non seguita dai fatti, non farebbe che gettare fango sulla memoria di questi martiri.
La verità sappiatelo è un'altra; la verità è che oggi come prima lo Stato convive felicemente con la mafia. O meglio sarebbe dire che convive felicemente con se stesso. Perchè la verità è che i partiti (di centrodestra e di centrosinistra) sono la mafia (l’intervista perduta di Borsellino)! Lo Stato dovremmo invece essere noi tutti cittadini italiani. Dovremmo!
Per comprendere quello che veramente si è fatto per la lotta alla mafia basta ascoltare l'intervista del procuratore generale di Torino, Giancarlo Caselli, realizzata dagli amici di Qui Milano Libera e presente sul blog di Piero Ricca.
F.to
Comitato contro l'indulto
comitatocontroindulto@gmail.com
PS
Programma del Memorial Day