giovedì, maggio 17, 2007
CAUSE ED EFFETTI
Una notizia incredibile: a causa dell’indulto sono aumentati i reati! Sembrerebbe palese, scontato, ovvio, eppure i nostri (sempre meno) rappresentanti a tempo determinato, sostenuti addirittura dal nostro (?) presidente della Repubblica, continuano, nonostante i numeri, a difendere il provvedimento salvacriminali!
«Un passo eccezionale ma necessario per rendere più vivibili e degne le carceri italiane» spiegava a noi poveri cittadini il Presidente Napolitano proprio mentre, ironia della sorte, dal Viminale si diffondeva il rapporto sullo stato di sicurezza del nostro Paese nel quale si analizzavano gli infimi «effetti» dell’indulto: «Nel periodo agosto-ottobre 2006 si è registrato rispetto all’anno precedente un incremento di 1.952 rapine e di 28.830 furti». Il fattore indulto, secondo il Viminale, ha fatto registrare «un tendenziale incremento dei reati predatori, quelli che più negativamente condizionano la percezione di sicurezza dei cittadini». Che questo aumento sia (anche) effetto dell’indulto, viene confermato dal dato che fino al luglio scorso, e cioè prima dell’entrata in vigore del provvedimento di clemenza, «tali fenomeni presentavano una leggera flessione». (La Stampa)
Un aumento di reati che ha fatto intervenire anche il questore di Foggia, Bruno D’Agostino, in riferimento ai reati compiuti in provincia. D’Agostino, in carica da gennaio, in occasione del 155° anniversario della festa della polizia ha voluto incontrare la stampa per fornire i dati e risultati che le forze dell’ordine hanno conseguito sul territorio nel corso dell’anno. I dati che risaltano sono legati ovviamente alla escalation delle rapine ai danni soprattutto degli esercizi commerciali, avvenute negli ultimi mesi a Foggia e in provincia. Ben 194 dall’inizio dell’anno, più 13 rapine agli istituti di credito. Inevitabile poi il riferimento all’indulto, che da agosto 2006, ha riconsegnato alla strada circa cinquecento pregiudicati. (Il Meridiano)
Se in Puglia erano 500, gli ex detenuti usciti dal carcere negli ultimi nove mesi grazie all'indulto in tutta Italia sono stati invece 26.201 (di cui 16.158 italiani e 10.043 stranieri). Di questi - ha sottolineato il ministro della Giustizia (?) Clemente Mastella - "soltanto" il 12% sono tornati a delinquere e, quindi, hanno fatto rientro in cella.
Dall'ultimo 'screening' del Dipartimento dell' amministrazione penitenziaria emerge che 18.189 (pari al 69,4% del totale) sono gli ex detenuti condannati in via definitiva che hanno beneficiato dell'indulto, mentre 8.012 sono coloro che grazie al provvedimento di clemenza hanno avuto una revoca della misura cautelare su decisione del magistrato di sorveglianza.
La Regione con il primato del maggior numero di scarcerati grazie all'indulto è la Lombardia (3.787), seguita da Campania (2.988), Sicilia (2.724) e Lazio (2.530). In coda alla lista ci sono invece Valle D'Aosta (164 scarcerati), Molise (198) e Basilicata (241).
Ad oggi, nelle 258 carceri italiane ci sono 42.702 detenuti (la capienza regolamentare è di circa 43.500 posti). Rispetto a 9 mesi fa, quando subito dopo l'indulto i detenuti negli istituti penitenziari scesero da circa 60mila a 38-39mila, si sta registrando un aumento della popolazione carceraria. E il Guardasigilli Mastella insiste sulla necessità di puntare sulle pene alternative al carcere in caso di reati non gravi. (Prima di Noi)
Crediamo invece che sarebbe più opportuno per tutti noi italiani avere un ministro alternativo! Anzi avere un’intera classe politica alternativa!
F.to
Comitato contro l’indulto
comitatocontroindulto@gmail.com
«Un passo eccezionale ma necessario per rendere più vivibili e degne le carceri italiane» spiegava a noi poveri cittadini il Presidente Napolitano proprio mentre, ironia della sorte, dal Viminale si diffondeva il rapporto sullo stato di sicurezza del nostro Paese nel quale si analizzavano gli infimi «effetti» dell’indulto: «Nel periodo agosto-ottobre 2006 si è registrato rispetto all’anno precedente un incremento di 1.952 rapine e di 28.830 furti». Il fattore indulto, secondo il Viminale, ha fatto registrare «un tendenziale incremento dei reati predatori, quelli che più negativamente condizionano la percezione di sicurezza dei cittadini». Che questo aumento sia (anche) effetto dell’indulto, viene confermato dal dato che fino al luglio scorso, e cioè prima dell’entrata in vigore del provvedimento di clemenza, «tali fenomeni presentavano una leggera flessione». (La Stampa)
Un aumento di reati che ha fatto intervenire anche il questore di Foggia, Bruno D’Agostino, in riferimento ai reati compiuti in provincia. D’Agostino, in carica da gennaio, in occasione del 155° anniversario della festa della polizia ha voluto incontrare la stampa per fornire i dati e risultati che le forze dell’ordine hanno conseguito sul territorio nel corso dell’anno. I dati che risaltano sono legati ovviamente alla escalation delle rapine ai danni soprattutto degli esercizi commerciali, avvenute negli ultimi mesi a Foggia e in provincia. Ben 194 dall’inizio dell’anno, più 13 rapine agli istituti di credito. Inevitabile poi il riferimento all’indulto, che da agosto 2006, ha riconsegnato alla strada circa cinquecento pregiudicati. (Il Meridiano)
Se in Puglia erano 500, gli ex detenuti usciti dal carcere negli ultimi nove mesi grazie all'indulto in tutta Italia sono stati invece 26.201 (di cui 16.158 italiani e 10.043 stranieri). Di questi - ha sottolineato il ministro della Giustizia (?) Clemente Mastella - "soltanto" il 12% sono tornati a delinquere e, quindi, hanno fatto rientro in cella.
Dall'ultimo 'screening' del Dipartimento dell' amministrazione penitenziaria emerge che 18.189 (pari al 69,4% del totale) sono gli ex detenuti condannati in via definitiva che hanno beneficiato dell'indulto, mentre 8.012 sono coloro che grazie al provvedimento di clemenza hanno avuto una revoca della misura cautelare su decisione del magistrato di sorveglianza.
La Regione con il primato del maggior numero di scarcerati grazie all'indulto è la Lombardia (3.787), seguita da Campania (2.988), Sicilia (2.724) e Lazio (2.530). In coda alla lista ci sono invece Valle D'Aosta (164 scarcerati), Molise (198) e Basilicata (241).
Ad oggi, nelle 258 carceri italiane ci sono 42.702 detenuti (la capienza regolamentare è di circa 43.500 posti). Rispetto a 9 mesi fa, quando subito dopo l'indulto i detenuti negli istituti penitenziari scesero da circa 60mila a 38-39mila, si sta registrando un aumento della popolazione carceraria. E il Guardasigilli Mastella insiste sulla necessità di puntare sulle pene alternative al carcere in caso di reati non gravi. (Prima di Noi)
Crediamo invece che sarebbe più opportuno per tutti noi italiani avere un ministro alternativo! Anzi avere un’intera classe politica alternativa!
F.to
Comitato contro l’indulto
comitatocontroindulto@gmail.com
PS
Esce venerdì in edicola “Gli imbroglioni” il nuovo film inchiesta sui brogli elettorali curato da Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani. Altre prove di come la notte degli scritini dei voti delle elezioni politiche si sia rischiato un golpe.
Tutte le tessere del puzzle coincidono (spie e hacker della sicurity Telecom messi nel posto giusto al momento giusto). Ma poi accadde qualcosa; qualcosa che miracolosamente, proprio all'ultimo istante, fece rialzare proporzionalmente (cosa matematicamente impossibile) i voti del centrosinistra che vinse le elezioni per un soffio. L'inghippo è tutto lì: gli uomini della sinistra si accorsero dei brogli e un qualche tipo di messaggio fu mandato agli uomini del centro destra che "riaggiustarono" i risultati. Questa è la verità. Comunque un accordo segreto tra destra e sinistra e le conseguenze di questo accordo le abbiamo vissute (leggi indulto) e le viviamo ogni giorno sulla nostra pelle.
Una cosa è sicura. Destra o sinistra alla fine chi ci rimette siamo sempre noi italiani (quando la finiremo di votarli?).
Comments:
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Quanto avete ragione. Basta destra o sinistra sono tutti pagliacci che non meritano di rappresentarci
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