mercoledì, luglio 25, 2007

 

SCAMBIO DI FAVORI

Ad un anno dalla più infame legge che mente umana abbia mai potuto formulare, finalmente qualcuno trova il coraggio di dire le cose come stanno:
lo fa il nostro ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro che dichiara in un’intervista a La Stampa :”La verità è che all’epoca, un anno fa, fu fatto l’indulto anche per inconfessabili motivazioni ignobili”.
Quali? “Far evitare il carcere a chi doveva scontare una pena, da Previti a compagnia bella. Con l’indulto, ricordo, si è anche stabilita la regola per cui chi veniva condannato a una pena inferiore ai tre anni, di fatto poteva non essere raggiunto da provvedimento di esecuzione pena. Insomma, chi doveva affrontare la detenzione per Tangentopoli varie lo ha evitato”.
Faccia qualche esempio. “I furbetti del quartierino”.

E qua si chiude il cerchio. Qui finalmente possiamo comprende cosa è diventata la politica oggi (cosa probabilmente è sempre stata): io do una cosa a te e tu dai una cosa a me e vada a quel paese la moralità, l’onestà, la trasparenza e tutto il popolo italiano con le sue stupide proteste.
Lo scambio che ha causato l’indulto, ora lo sappiamo per certo, è stato Previti contro i furbetti del quartierino. Previti perché era accusato e passato in giudicato come colpevole per le oscure vicende IMI-SIR (La Repubblica), dietro cui come sempre ci celano gli interessi del suo signore e padrone il nano venditore di spazzole, mentre i furbetti del quartierino (La Repubblica) erano stati beccati nel tentativo di scalata ad Antonveneta, BNL e RCS infischiandosene delle regole più elementari in materia di finanza a discapito di tutti i cittadini italiani, con l’appoggio più che evidente, di alcuni personaggi politici di spicco della sinistra (ma non solo) che, come dice il giudice Clementina Forleo, “non passivi ricettori di informazioni pur penalmente rilevanti né personaggi animati da sana tifoseria per opposte forze in campo, ma consapevoli complici di un disegno criminoso di ampia portata”. (Aprile online)
Insomma personaggi che sarebbero in entrambi i casi dovuti andare in gattabuia ma che non lo sono stati perché protetti dalle macchinazioni dei loro complici politici, che hanno avuto la brillantissima idea di fare l’indulto e con la scusa delle carceri piene (ad oggi, come afferma lo stesso Di Pietro nuovamente affollate) hanno tirato fuori dagli impicci i loro amichetti pericolosi (pericolosi perché potevano anche fare i nomi di chi si celava dietro di loro).
Insomma come afferma un detto popolare questi politici farabutti: “hanno fatto i froci con i culi degli altri” e in questo caso i culi in questione sono stati quelli di tutti gli italiani onesti che si sono ritrovati l’Italia invasa da oltre 26.000 detenuti (La Stampa) molti dei quali con una voglia matta di commettere altri reati come logicamente è avvenuto, avviene tutt’ora e continuerà ad avvenire per molto tempo ancora (provate a digitare in un qualsiasi motore di ricerca la frase “uscito/i con l’indulo” e vi renderete conto di quali reati stiamo parlando).
Nell’intervista Di Pietro poi continua: “In termini di politica giudiziaria non abbiamo accorciato per niente i tempi del processo. Risorse per la giustizia per far funzionare le strutture non se ne sono viste. Nel merito poi siamo stati contigui al centrodestra. Anzi, in questi ultimi giorni siamo andati oltre: rispetto alla Casa delle libertà che ha sempre criminalizzato e delegittimato i magistrati che indagavano per esempio politici di quella parte, allo stesso modo si sta comportando il centrosinistra in questi giorni criminalizzando i comportamenti dei magistrati e arrivando al punto che un Guardasigilli, con il consenso di ampie parti della maggioranza, sindaca un atto e non un comportamento di un giudice, il gip di Milano Clementina Forleo, arrogandosi il ruolo di supergiudice che può sindacare un atto giurisdizionale di un altro giudice” (come appunto esprimevamo noi del comitato nel post precedente)…”La credibilità del centrosinistra è stata minata non perché al Senato c’è un voto di differenza ma perché le decisioni che prendiamo sono di compromesso al ribasso, scollegate dalla volontà collettiva della maggioranza”.
La credibilità del centrosinistra non è stata minata. Vorremo che tutti i politici, Di Pietro compreso, lo comprendessero per bene. La credibilità del centrosinistra è esplosa definitivamente, almeno fino a quando questi personaggi compromessi con gli affari italiani di denaro e potere più loschi degli ultimi anni, continueranno a ergersi a responsabili di partito e/o a capi di segreteria. Lo stesso popolo della sinistra, non vede l’ora di cacciarli una volta per sempre dallo scenario politico italiano, quando gli si darà la possibilità di farlo.
Ma questa possibilità non si la si vuole dare, proprio perché questi politici ne conoscono le conseguenze. Anche il referendum per l’abrogazione dell’attuale legge elettorale, la porcata voluta dalla destra a pochi mesi dalla fine del mandato del precedente governo, risluta in fin dei conti un’enorme bufala. Infatti non intende assolutamente ridare al popolo il potere di scelta nominale del candidato(Heos). Un potere che oggi come oggi fa paura a tante persone che probabilmente finirebbero per non essere più elette. Un potere che si vuole gelosamente conservare nelle mani dei pochi uomini delle segreterie di partito che continueranno a scegliere i candidati da eleggere. E chi troviamo rintanati in queste segreterie? Sempre e solo le stesse persone di cui abbiamo parlato fino ad ora. Quelle stesse che hanno concepito l’indulto.
Cosa fare allora? Come difenderci da questo meccanismo perverso? Una soluzione potrebbe essere quella adottata dai genitori delle piccole vittime di S. Giuliano: bruciare una volta per tutte le schede elettorali e non andare mai più a votare (Repubblica).
Un’altra più costruttiva, secondo noi, cercare di sostituire una volta per tutte questi politici con persone di inbubbia onestà, moralità e trasparenza, appoggiando la LISTA CIVICA DEI CITTADINI ed il movimento di liste civiche nazionali coordinate da Elio Veltri, Oliviero Beha, Pancho Pardi, Roberto Alagna e tanti altri cittadini onesti.


F.to
Comitato contro l’indulto
comitatocontroindulto@gmail.com


PS
Ai tanti privilegi dei parlametari ieri se ne è aggiunto ufficialmente un altro: la possibilità di drogarsi come e quando gli pare. E’ infatti di ieri la notizia che è stata bocciata la proposta di legge dell’UDC, che prevedeva un controllo antidoping (ma che dovrebbe anche preoccuparsi per gli amici siciliani del loro partito che piuttosto, tra le tante cose, la vendono all’ingrosso la droga - Fisicamente) per i parlamentari (Ansa). Per cui da oggi è consentito nel Parlamento Italiano, come già da tempo, tra le varie porcherie, anche quella di drogarsi . (Altalex, Youtube)

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