lunedì, luglio 16, 2007

 

TRA I DUE LITIGANTI...

Che l’Italia stia andando verso lo sfascio più completo lo sappiamo tutti. Lo constatiamo ogni santo giorno sulla nostra pelle di comuni cittadini con il nostro vivere (ma sarebbe meglio dire “sopravvivere”) quotidiano. Inutili anche se esplicative vengono poi le statistiche dell’Eurispes che con freddezza ci informano che 5 milioni di famiglie (cioè una media di 15.000.000 di individui) vive sulla soglia della povertà (Radio Vaticana). Un Paese sempre più somigliante a certe realtà sudamericane, dove per chi viaggia in metrò la cosa più normale che può capitargli è essere derubati dagli onnipresenti mini-scippatori (Repubblica) mentre la peggiore che gli infilzino un ombrello nell’occhio (Corriere della Sera). Di sicurezza nei treni è meglio non parlarne (Repubblica) mentre sulle strade è possibile vedere circolare ubriachi a cui è stata ritirata la patente 3 volte ma che nonostante questo possono continuare a guidare un’auto e uccidere (La Stampa), perché sanno che nessuno verrà mai a controllarli (Panorama). Un Paese in cui la stragrande maggioranza dei giovani si è da tempo fottuta il cervello, prima con certi programmi TV e poi con quella che, nel mondo reale ne è la logica continuazione, cioè l’oramai diffusissima cocaina (Rai News24) molto in voga anche nei palazzi della politica (notiziario droghe). Un Paese dove è stato da tempo legalizzato il caporalato e dove chi, 10 anni fa, con la legge Treu del 1997, ha contribuito a smantellare i diritti di base dei lavoratori, oggi ha il coraggio di predicarne il recupero, naturalmente solo a parole e per lerci scopi elettorali (Corriere della Sera). Un Paese dove all’aumento incontrollato dei fatti criminosi l’intera classe politica, per spregevoli interessi privati, nonostante le tantissime proteste, ha osato contrapporre l’indulto lasciandone vivere le ripugnanti conseguenze ai poveri cittadini. Un Paese in cui è considerato normale lasciare una città di 250.000 abitanti senza acqua per due settimane (Repubblica).
Insomma un Paese senza più nessun futuro. Lasciato agonizzante nell’attesa che qualcuno, magari mosso a pietà, dia il risolutivo colpo di grazia.
E in un Paese del genere il nostro eroe, colui che ha risvegliato le coscienze degli internauti italiani, il guru del blog, il dio del dissenso organizzato che fa? Il V-Day!
E’ già qualcosa, direbbe qualcuno. E’ già qualcosa rispetto al solito protestare, gridare, incazzarsi e spargere dissenso (e magari con questo anche guadagnare un sacco di bei soldoni) come va di moda fare da qualche tempo tra i guru più o meno virtuali dell’ultima ora. Finalmente Beppe Grillo (perché di lui stiamo parlando) mette in gioco la sua credibilità; finalmente dopo tanti bei discorsi, tanti post più o meno illuminanti, tanti interventi contro i potenti, ha deciso di fare qualcosa di concreto, di tangibile e magari anche di utile per questo povero Paese. Un bel corteo di protesta unito alla presentazione di una proposta di legge ad iniziativa popolare denominata “Parlamento Pulito” (Blog di Grillo).
Ma vediamo cosa si propone (volantino – PDF).
1) No ai parlamentari condannati in via definitiva
2) Nessun parlamentare può essere eletto per più di due legislature
3) Elezione con preferenza diretta dei candidati al Parlamento
Naturalmente tutte le proposte ci trovano estremamente d’accordo (e come potremmo contestare chi detiene il primato del blog più letto in Italia e in Europa e risulta tra i 30 più importanti del mondo? - Tgcom), soprattutto quando sappiamo che l’enorme “bordello” referendario per l’abrogazione dell’attuale legge elettorale (comunque una porcata, come la definì il suo stesso ideatore) non serve a permettere di ristabilire la scelta nominale, perciò diretta del candidato da parte del votante, cioè da parte di noi cittadini (Riforme net) e perciò in definitiva non scalfisce il grande potere che le segreterie di partito hanno nell’imporci i loro candidati (che noi continueremo a non poter scegliere).
Al di là di queste considerazioni vorremmo però, umilmente, far notare all’eccelso re del blog che una proposta di legge di iniziativa popolare, anche dopo aver raggiunto il quorum (che è di 50.000 firme) non diviene automaticamente legge. Infatti anche se il regolamento stabilisce che al raggiungimento del quorum tale legge, dopo aver avuto il via dalla Corte di Cassazione, deve essere presentata ad uno dei presidenti delle Camere che dopo avere verificato il computo delle firme e accertata la regolarità della richiesta, dovrebbe discuterla in Parlamento (Wikipedia); nella realtà accade che se la legge popolare non è appoggiata da un congruo numero di parlamentari, verrà immediatamente accantonata nel dimenticatoio delle leggi da discutere (e badate bene non da fare ma solo da discutere) dove attualmente giacciono dimenticate circa 600 proposte di leggi ad iniziativa popolare (Il Legno Storto).
Alchè ci chiediamo: quanto sarà forte l’appoggio in Parlamento della proposta di Grillo e perciò quale concreta possibilità avrà di poter essere almeno discussa? Ed inoltre se si riuscirà a farla discutere quale la probabilità che venga approvata (considerando anche che il primo ed il secondo punto della proposta, interessano alcuni articoli della Costituzione Italiana e una loro interpretazione attualmente non in voga tra i costituzionalisti che potrebbero perciò bocciarla)?
Inoltre dando un’occhiata al sito in cui ognuno di noi può dare la sua disponibilità per partecipare l’8 settembre al V-Day, ad oggi possiamo contare circa 76.000 iscritti. Una bella cifra ma niente a che vedere con i famosi 3.000.000 di Roma che il 23 marzo del 2002 (Manipulite) protestarono contro la riforma delle pensioni (e che rimasero assolutamente inascoltati dall’allora governo del Paese), o i 2.000.000 (La Repubblica, sigh!) portati in piazza da quell’ammasso assurdo di partiti sempere in prima fila quando si tratta di proteggere gli interessi privati del nano venditore di spazzole. Così se pur il grande guru riuscirà a trascinare con se cento o magari duecentomila persone, ci chiediamo come questi possano sperare di essere ascoltati se non lo furono già agglomerati ben più imponenti?
Naturalmente non intendiamo dimostrare che l’iniziativa di Grillo sia inutile (anche se probabilmente finirà per esserlo), anzi, speriamo in un enorme successo. Speriamo veramente in un risveglio degli italiani e in una protesta numerosissima, e se per fare questo il popolo italiano ha bisogno di essere preso per mano dai guru (che anche grazie a queste proposte aumentano la loro popolarità e si arricchiscono), ben venga comunque la loro guida.
Vorremo però fare una preghiera a Grillo e a tutti gli altri personaggi che oggi guidano il dissenso in Italia e che hanno un seguito più o meno numeroso, sia grazie alle loro lodevoli azioni, sia ai loro spettacoli teatrali e/o televisivi, sia ai loro libri e sia pure ai loro blog, ecc. (e ci riferiamo anche a coloro che hanno organizzato la protesta del 6 ottobre a piazza Farnese a Roma ma non solo) sperando che i lettori del nostro umilissimo blog possano magari farla arrivare alle orecchie o agli occhi di questi:

Signori, i tempi che viviamo sono estremamente tristi. I partiti e gli uomini che ne fanno parte, cioè coloro che dovrebbero rappresentare la Democrazia e permetterLe di prosperare e compiutamente realizzarsi, non solo non sono in grado di soddisfare tali basiliari prerogative, ma vivendo da tempo una realtà estremamente distaccata dai bisogni comuni dei cittadini italiani e legiferando in modo da non rispettarne gli interessi, stanno velocemente e incosapevolmente dando origine, all’interno del tessuto sociale del Paese, a quelle condizioni di totale mancanza di fiducia verso l’istituzione della Democrazia, che non possono che prima o poi, degenerare in un totalitarismo o comunque in qualcosa di simile a ciò che già nel nostro Paese è stato tristemente sperimentato nei primi decenni del XX secolo, con le conseguenze che tutti conosciamo.
Il dissenso è enorme e cresce giorno dopo giorno. Nonostante ciò questi politici di mestiere continuano ad impedire l’avvio di quelle riforme utili a ridare credibilità nelle Istituzioni; credibilità quasi irrimediabilmente perduta agli occhi di tutti i cittadini italiani, e che potrebbe essere ricostituita solamente rinnovando totalmelmente l’intera classe politica italiana.
Prima di arrivare all’irreparabile preghiamo perciò tutti coloro che sono portatori “sani” di dissenso di unirsi e di ricreare quelle condizioni utili a ridare speranza alla Democrazia e a tutti gli italiani. Unirvi perché le vostre parole hanno il “potere” di risvegliare la massa dormiente degli italiani e portarli a reagire agli angoscianti tempi che stiamo vivendo. Unirvi perché agli occhi degli italiani rappresentate quei valori di moralità, trasparenza e onestà che la nostra classe politica non è assolutamente più capace di esprimere. Unirvi infine, perché da soli per quanto seguiti non riuscirete mai a concretizzare ciò che da tempo predicate; non riuscirete mai a scalzare i partiti oramai schierati in difesa a riccio contro ogni forza veramente riformista. Difesa che voi solo se tutti uniti potrete facilmente distruggere.
Signori, il dissenso è dissenso e non ha nessuna collocazione ideologica, perciò preghiamo ognuno di voi di lasciare perdere le ideologie che magari vi hanno formato.
Ciò che vi chiediamo è ancora e solo di unirvi per portare avanti, politicamente e soprattutto concretamente le battaglie sugli argomenti che vi stanno più a cuore (che ci stanno più a cuore): L’acqua come bene pubblico, il trattamento biologico dei rifiuti e la raccolta differenziata con l’annullamento dell’incenerizzazione, un reale sviluppo per un uso diffuso delle fonti rinnovabili, un’informazione e una tv pubblica veramente libera, l’eliminazione di qualsiasi forma di lavoro precario, la cancellazione di tutte le mafie e camorre, il diritto dei cittadini ad una class action, la possibilità di avere in Parlamento rappresentanti non pregiudicati, una reale regolamentazione dei conflitti di interesse e tantissime altre azioni utili al concreto sviluppo del nostro Paese.
Il dissenso è enorme ma non è organizzato e sopratutto è estremamente diviso. I tempi sono maturi per un reale cambiamento, per una rivoluzione pacifica, ma solo unendo questo frammentato dissenso si potrà avere una concreta speranza di scalzare l’ indegna classe politca che tiraneggia il Paese. Per questo vi chiediamo di smetterla di pensare al prossimo libro o al prossimo spettacolo teatrale o televisivo (e agli introiti che ne possono derivare) o al prossimo post del vostro blog e per una volta di pensare al popolo italiano. Pre questo vi chiediamo di lasciare perdere ogni personalismo e di unirvi con convinta coesione in un movimento in modo da combattere e mandare a casa una volta per tutte questi politici farabutti. Solo così in verità il nostro Paese potrà rinascere e diventare finalmente una nazione moderna libera dai potentati ed interessi più o meno occulti che da decenni ne hanno impedito un reale sviluppo relegandola a zimbello d’Europa, a paese di Pulcinella.
Sperando che ognuno di voi si riveda in questo messaggio e agisca in modo da realizzare questa preghiera vi salutiamo rispettosi.


F.to
Comitato contro l’indulto
comitatocontroindulto@gmail.com

PS
Carissimi, volevamo farvi solo un’ultima raccomandazione: se non riuscirete ad unirvi, in modo da portare con voi tantissimi italiani a combattere concretamente la battaglia contro questo scandaloso sistema politico, almeno fateci il favore di smetterla una volta per tutte di spargere dissenso tra la gente attraverso i vostri libri, i vostri spettacoli teatrali e televisivi e i vostri blog (e soprattutto di smetterla, come fanno gli avvoltoi, di guadagnarci sopra).
La gente è già stanca e delusa e non ce la fa più a vivere in queste condizioni e prima o poi potrebbe, magari, esplodere. E se non sarà questa classe politica e non sarete voi, a ridare speranza al Paese, si sa c’è sempre il Cielo (che è l’ultima speranza). E questo potrebbe non parteggiare né per i partiti né per i guru. Potrebbe, chissà, tra i due litiganti fare godere, come dice il detto, il terzo. Qualcuno magari a cui un tempo fu fatta una profezia dall’amato San Pio. E si sa di fronte a Padre Pio e alle forze soprannaturali del Cielo tutti si inginocchiano, Re compresi. A volte anche con immensa gratitudine.

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