giovedì, luglio 05, 2007

 

UN MIRACOLO POCO ITALIANO

Sarà che la pensiamo sempre a male, che non ci va mai bene niente. Sarà che a forza di prendersela coi politici (e come non si potrebbe?), oramai riversiamo il nostro innato e malevolo dissenso su tutto quello che ci circonda. Sarà che, riprendendo un detto famoso, non è colpa nostra ma che ci disegnano così. Sarà ancora che crediamo l’uomo creato con un cervello e proprio per lodare il nostro Creatore ogni tanto non ci dispiace usarlo (cosa non più in voga in questo Paese grazie anche al draghetto mangiafiori di Canale 5/Mediaset – stilizzazione del più cattivo ma meno pericoloso drago mangiabambini milanese e visconteo - che da 25 anni lavora per bruciare quelle tre sinapsi che i cittadini italiani sono riusciti a crearsi nel corso della loro più che disimpegnata vita), sarà anche che piuttosto che accodarci alle notizie e alle verità preconfezionate che i poteri forti impongono alla società oramai abituata a sorbirsi di tutto senza una minima reazione (qualcuno diceva: popolo bue, e i buoi si sa, seguono le mandrie scampanellanti) a noi piace indagare e svelare tutte le sfaccettature di una informazione. Insomma sarà per tutte queste ragioni (e forse anche per imperscrutabili altre) che vogliamo ancora una volta (lo faremo sempre più spesso in futuro), uscire dal nostro abituale tema portante per dire la nostra su un avvenimento di cui da ieri non si può fare a meno di parlare data l’assillante presenza in tutti i media nazionali: la presentazione ufficiale della nuova Fiat 500.
A Torino ieri, feste, canti, balli, fuochi d’artificio e quanto altro per presentare agli italiani e a tutto il mondo la nuova nata di Fiat Auto: la nuova 500! Presenti anche molti Vip tra politici e più o meno personaggi famosi. Insomma una bella festa per quello che si preannuncia il nuovo miracolo italiano dopo quello di 50 anni fa, qunado partì la produzione del primo modello della 500 che grazie al suo enorme successo trascinò e trainò l’Italia in quello che fu poi definito il miracolo economico.
“Speriamo che ne vendiate tante” ha detto Prodi e noi non possiamo che associarci ai suoi auguri. In primis perché la Fiat è un’azienda italiana che a tanti lavoratori, non solo torinesi come qualcuno ancora pensa (occupati negli stabilimenti Fiat nel mondo - PDF), permette di guadagnarsi uno stipendio e di tirare a campare e poi perché da sempre la 500 è un’icona italiana universalmente riconosciuta in tutto il mondo e ancora perché quasi tutti i nostri genitori in gioventù ne hanno posseduta una e infine perché ci piace veramente molto la rivisitazione stilistica del nuovo modello.
Ma dopo tanto entusiasmo, tanti begli articoli di giornale e tanti bei servizi televisivi; dopo tante belle parole e tanti buoni auspici, le citate tre sinapsi di cui sopra, iniziano a funzionare e quando lo fanno non si può fare a meno di diventare critici e se non proprio rovinare la festa, comunque mettere i famosi puntini sulle “i” e verificare alcune informazioni:
così scopriamo che la famosa 500 tutta italiana verrà TOTALMENTE prodotta in Polonia dove già vengono prodotte la nuova Panda e tutti i motori diesel multijet che tanto consenso hanno avuto negli ultimi anni tra gli automobilisti e addirittura tra le altre case automobilistiche (tra cui Opel, Saab per citare alcuni marchi che usano il motore creato da Fiat-Powertrain).
Consci dei problemi derivanti dalla galoppante globalizzazione, pur conoscendo l’esiguità degli stipendi polacchi rispetto a quelli già bassi italiani e perciò la convenienza a produrre in Polonia (un operaio polacco guadagna intorno ai € 200 mensili) ci chiediamo se non fosse stato il caso di scommettere sull’apertura delle aree italiane che nei passati anni di crisi sono state fortemente ridimensionate dalla Fiat (con in testa le produzioni negli stabilimenti di Arese e Mirafiori) se non altro per ridare agli italiani quello che nei lunghi anni di vita della Fiat hanno copiosamente e generosamente dato (intesi come aiuti di Stato - PDF) alla casa torinese (Libro e Video: Fiat quanto ci costi).
Così a guardar bene, questo nuovo miracolo italiano, in fin dei conti, non appare più tanto italiano, non appare più tanto miracoloso (soprattutto se pensiamo al prezzo base della 500 che sarà di € 10.500), almeno per i lavoratori del nostro Paese. Se è vero che siamo tutti nella Comunità Europea, che siamo tutti abitanti dello stesso mondo, un certo campanilismo ci fa portare a pensare più ai lavoratori italiani che a quelli polacchi (o di qualsiasi altra nazione), coscienti soprattutto della loro infima situazione dopo l’abbattimento dei balisilari diritti sul lavoro che in tanti anni di lotte erano riusciti a conquistare e che in un solo decennio sono riusciti a farsi fottere (e la parola “fottere” non è scelta a caso).
Perciò consapevoli di tutto ciò, per conto nostro non possiamo che rifarci proprio alle parole di Luca Cordero di Montezemolo (grande capo della Fiat) quando dice: “COMPRATE ITALIANO” modificando un pochettino il detto in “comprate auto Fiat, ma compratele prodotte in Italia!”.

F.to
Comitato contro indulto
comitatocontroindulto@gmail.com

Comments:
Sul togliere sussidi e aiuti alla fiat sono d'accordo, ma sul fatto che producano dove conviene mi va bene...l'Italia si sta evolvendo a scapito di altre realtà (come negli anni '60 altri hanno fatto sulle nostre spalle) e ciò comporta la fine dell'era degli operai (che ora devono stare in polonia o in altri paesi a tassazione agevolata) e l'inizio dell'era dei manager: Marchionne dove paga le tasse? e luca cordero di montezemolo?
L'importante è mantenere qui i lavori altamente qualificati e retribuiti in modo che paghino qui le tasse e ci aiutino a sostenere la spesa pubblica...50 operai non versano i contributi previdenziali che versa Marchionne!!!

ciao

www.progettosparta.splinder.com
 
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