venerdì, ottobre 19, 2007

 

ATTENTATO ALL'INFORMAZIONE LIBERA

Dall’ultimo post di Grillo scopriamo che questo governo vuole fare passare una legge che comprometterebbe gravemente la libertà di espressione di tutti gli autori di blog italiani.
In pratica si obbligherebbe il possessore di blog a registrarsi al Registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.
Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe. Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura. Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento (dal Blog di Beppe Grillo)

Dopo la censura del Blog di Piero Ricca, causata dal Fede-le lacchè del nano venditore di spazzole, dopo la chiusura del blog antimastella, richiesta da quella parodia di ministro che abbiamo alla Giustizia, ecco che il disegno finale si compie. Eliminare tutte le voci contrarie, comprensa la nostra, una volta per tutte. Una vendetta contro Grillo innanzi tutto ed in generale contro il potere dell'informazione libera, cioè dei blogger.
Si limita così di fatto la libertà di espressione a tutti coloro che non sono soggetti al denaro e alle lusinghe dei poteri forti e che di questi criticano aspremente il modo di operare.

Occorre mobilitarci in massa ed impedire che un’altra vergogna, dopo l’indulto, infanghi il senso stesso di libertà di espressione (garantito dall’art. 21 della costituzione) che ogni cittadino italiano cosciente dovrebbe conservare come il bene più prezioso.

Facciamo sapere all’autore della legge Riccardo Franco Levi (levi_r@camera.it) cosa pensiamo di questa trovata, mandandogli un’email (qui sottto un esempio) e firmiamo la petizione contro la legge Levi-Prodi


Gent.mo dott. Levi,
Leggo con sgomento del Suo disegno di legge relativo al regolamento dell’editoria in generale (internet compresa), approvato il 12 ottobre. Ritengo gravissimo tale tentativo di imbavagliare la libera espressione del pensiero dei cittadini, degno solo di paesi come la Cina, in cui (come Lei sa perfettamente) vige la dittatura. Come vede, però, nonostante gli sforzi di censura, neppure in Cina è possibile controllare il dissenso: sono anzi profondamente convinto del fatto che questo giro di vite, per Voi, sarà controproducente, perché la rabbia dei cittadini, senza la valvola di sfogo della libera espressione, rischia di divenire sempre meno controllabile.

Per non perdere definitivamente il consenso al Suo governo, già pericolosamente in bilico, La invito caldamente a rivedere immediatamente la Sua posizione e a permettere ai cittadini di esprimere liberamente il proprio pensiero con ogni mezzo disponibile, così come prevedono la costituzione e la democrazia, senza vincoli che di fatto ne impediscono l’attuazione.

Esimio dottor Levi, mi permetto ancora di farLe rilevare, in via del tutto amichevole, che se il governo provoca il malcontento dei cittadini, non è censurandone le opinioni che otterrà maggior consenso. Spero che la presente Le serva come spunto di riflessione e La aiuti a reindirizzare i Suoi sforzi su obiettivi più utili per la Nazione, che ha un gran bisogno di intervento su questioni realmente importanti (qualche suggerimento: lavoro, giustizia, pensioni, sanità, istruzione, conflitto di interessi, mafia, corruzione, mobilità sostenibile, energia pulita e così via)

Con l’occasione per porgerLe i miei migliori saluti.

Vostra firma
F.to
Comitato contro l'indulto
comitatocontroindulto@gmail.com

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