mercoledì, ottobre 17, 2007

 

IL SENSO DELLA GIUSTIZIA

Solo due dati per renderci conto di come la totale incapacità di governare il nostro Paese, da parte di quegli assembramenti d’interesse tutto privato che vanno sotto il nome di partiti, abbia permesso e permetterà se non faremo nulla per fermarli, la distruzione di ogni seppur minimo sentore di giustizia.
Il primo funesto dato è che dopo l’indulto, qualcuno ha calcolato che si siano commessi 300.000 (si avete letto bene TRECENTOMILA, un numero spaventoso) reati in più, tra cui rapine, omicidi, stupri e furti vari (Centro di Ascolto – sezione criminalità)
Il secondo tristissimo dato è che tra un anno e mezzo le carceri ritorneranno piene come prima dell’indulto a causa di un incremento di detenuti che si aggira intorno alle mille unità in più ogni mese (Corriere della Sera).
Detta in parole povere è come dire che le centinaia di migliaia di persone che hanno subito i reati a causa dell’indulto (cioè i tantissimi morti, struprati e rapinati, ecc. ecc.), non hanno avuto nessuna giustificazione pratica. Cioè se fino all’anno scorso i politici, tra cui il famigerato Mastella (ci chiediamo chi sarà tanto pazzo da votarlo alle prossime elezioni? E chi sarà tanto idiota da includerlo in una nuova formazione di governo?) potevano dare l’abietta ma ancora non comprovata seppur falsa giustificazione che l’indulto era servito per smaltire le carceri in attesa di quegli interventi strutturali utili ad aumentarne la capienza; oggi dopo una anno e mezzo dal provvedimento avendo constatato che nulla si è fatto in tale direzione, possiamo tranquillamente affermare che i nostri politici non sono solo falsi e bugiardi ma hanno in più l’aggravante della completa incompetenza se non addirittura totale incapacità di gestire qualunque cosa riguardi il nostro Paese, men che meno il problema delle carceri affollate.
Un incompetenza pagata cara, anzi carissima, sulla pelle di noi tutti italiani diventati oramai estremamente sensibili ad ogni tema che abbia in se il concetto di sicurezza.
Così se durante il governo Berlusconi si tenevano nascosti i dati semestrali dei rapporti sulla criminalità del ministero dell’interno (Giro di vite) perché tali dati, nonostante la forte campagna sulla sicurezza della destra, mostravano un incremento degli omicidi e dei furti, oggi invece si preferisce girare queste cifre non più semestralmente, come era abitudine fare prima che il nano nascondesse i dati, ma annualmente, probabilmente perché scoprire l’enorme incremento dei reati dopo l’indulto potrebbe dare fastidio agli interessi di molti politicanti (come al solito mai combacianti con quelli degli italiani).
Così vediamo che il rapporto sulla criminalità di giugno 2007 include tutta una serie di cifre che arrivano però solo fino al 2006. Nonostante questo scaricando il documento dal sito della polizia di Stato, scopriamo come i reati siano comunque aumentati rispetto a quelli commessi nel 2004 di quasi 300.000 unità (Totale reati, tasso per 100.000 abitanti = 2004: 4.176,5 - 2005: 4.411,6 - 2006: 4.684,6 – rispetto all’intera popolazione italiana di 59.000.000 di abitanti = 2004: 2.464.135 – 2005: 2.602.844 – 2006: 2.763.914 da Rapporto sulla criminalità). Badate bene il dato si riferisce allo scarto tra i reati commessi nel 2006 e quelli commessi nel 2004. Se invece guardiamo alla differenza tra quelli commessi nel 2006 rispetto al 2005 possiamo calcolare la cifra di 161.070 reati in più. Una cifra comunque considerevole a cui ha sicuramente dato il suo apporto l’indulto. Ma tali numeri si riferiscono solo fino a tutto il 2006. Considerando che l’indulto è stato approvato nell’estate del 2006 non vogliamo immaginare a tutto 2007 quale sarà la spaventosa cifra di reati in più che apparirà, ufficialmente, solo sul prossimo rapporto sulla criminalità che vedremo però nel 2008.
Una situazione comunque insostenibile, dove ad una gestione vergognosa degli istituti penitenziari, degli stessi detenuti (che costano singolarmente allo Stato cioè a noi cittadini oltre 70.000 euro all’anno, senza contare le spese di mantenimento, considerando che in Italia è anche la sorveglianza dei detenuti ad avere un costo elevatissimo, con un rapporto di uno a uno tra secondini e carcerati, tale spesa può lievitare a 150.000 euro - La Stampa) possiamo associare un’altrettanto vergognosa (se tale parola basta a definire lo schifo in cui siamo caduti) gestione della giustizia.
Basta leggere ad esempio il libro di Bruno Tinti (di cui gireremo nel prossimo post del nostro blog un’intervista video), Toghe Rotte o alcuni articoli di giornale per comprendere come i politici a causa di leggi assurde, ipergarantiste, e immorali, abbiano trasformato l’istituto della giustizia in una barzelletta. Abbiamo così il caso di un uxoricida siciliano che ha scontato solo due giorni di prigione (Telereggiocalabria); o i calcoli sulle pene effettive fatte da La Stampa dove a fronte di un omicidio tra attenuanti, indulti e varie menate del genere un assassino può arrivare al massimo a prendere 8 anni; o ancora i tanti casi di malagiustizia fornitici da Centomovimenti dove ad esempio un brigadista Cristoforo Piancone, condannato all’ergastolo per 6 omicidi e 2 tentati omicidi ottiene nel 1998 la semilibertà, ma tenta una rapina e torna in carcere. Nel 2004 la ottiene nuovamente (perché?) e, durante una rapina, tenta di uccidere una poliziotta; o ancora l’assurdo caso della zingara fermata 122 volte per furto (122 volte, sì avete letto bene, non ci siamo sbagliati: 122 volte!) che non ha fatto nemmeno un giorno di carcere.
Insomma episodi che se non fossero reali e gravi potrebbero apparire talmente assurdi da figurare a pieno diritto tra le puntate della serie “ai confini della realtà”.
Una realtà sfortunatamente tangibile e comprovata, la nostra; una realtà tutta italiana favorita dalle menti idiote dei nostri politici. Una realtà che se non riusciremo a cambiare radicalmente non potrà che portare il Paese verso la completa rovina, verso il punto di non ritorno, verso il baratro dell’immoralità, della scelleratezza e della totale perdita del senso della giustizia.
A meno che in quel baratro già non ci siamo dentro!

F.to
Comitato contro l’indulto
comitatocontroindulto@gmail.com

Comments:
è realmente disgustoso leggere queste cose; sto cercando qualche dato per trattare l'indulto anche sul mio blog,e il tuo articolo mi ha ulteriolmente amareggiato...almeno se ne parlasse di più...
 
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