mercoledì, ottobre 10, 2007

 

TOGHE ROTTE

forse è bene dire chiaramente che tutte le contravvenzioni in materia antinfortunistica, ambientale, ecologica, di inquinamento; tutti i delitti di corruzione, falso in bilancio, frode fiscale; tutti i delitti di maltrattamento in famiglia e violazione degli obblighi di assistenza famigliare; tutti i delitti di falsa testimonianza, tutti i delitti di truffa, anche a danno dello Stato o di Enti Pubblici o dell’Unione Europea; tutti questi delitti e tanti altri che non cito perché sarebbe un elenco lunghissimo, non saranno mai puniti. Nessun processo per questi delitti si concluderà con una sanzione effettiva. Nessuno che abbia commesso uno di questi delitti andrà mai in prigione.

E, quanto ai reati in materia di economia, il sistema è congegnato in modo da assicurare l’impunità a tutti i delinquenti che li commettono, e anzi, a invogliarli a commetterli.
I ricchi dunque rubano: ma perché rubano? E’ semplice perché anche loro hanno bisogno di soldi. Ma loro i soldi già li hanno, perché rubarli? Anche questo è semplice, è che gli servono per fare altri soldi; e, per questo, bisogna che i soldi che usano siano “neri”, cioè che nessuno sappia che li avevano. Perché non ci vogliono pagare le imposte; e perché li debbono usare per corrompere gente disonesta che gli farà fare altri soldi con appalti illecitamente concessi, accertamenti di imposta compiacenti, leggi fatte apposta per non fargli pagare le tasse e assicurargli l’impunità per i reati che hanno commesso per fare i soldi neri con cui pagare i corrotti…Insomma un serpente che si morde la coda, un circolo vizioso in cui tutti trovano il loro tornaconto. Tutti si capisce, meno i cittadini onesti e poveri: non parliamo dei poverissimi, degli immigrati clandestini e no, di tutti quelli con cui lo Stato fa la faccia feroce, che, siccome non sanno, non hanno nemmeno la soddisfazione di indignarsi.
E per loro che scrivo queste quattro cose.


Questi due scritti sono estratti dal libro TOGHE ROTTE di Bruno Tinti (con prefazione di Marco Travaglio). Procuratore aggiunto della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino (Barbieri & associati). Come cita il libro, Tinti in tempi meno conflittuali è stato anche consulente di qualche ministro e ha scritto la legge che punisce i reati tributari, in vigore ancora adesso, solo che se ne lamenta tutte le volte che gliene parlano perché il Parlamento (tutti d’accordo, senza distinzione tra maggioranza e opposizione, guarda caso come per l’indulto) gliel’ha cambiata e quella che è venuta fuori è l’ennesima legge fatta per non funzionare.
E’ un libro di facile lettura che racconta con semplicità, attraverso storie vissute sia dall’autore che da altri colleghi magistrati, il perché nel nostro Paese la gestione della giustizia come attualmente è concepita, sia a causa di leggi assurde ed ipergarantiste (fatte dai politici) che per il comportamento degli avvocati (che fanno di tutto per far arrivare il proceso a prescrizione) fino a quello degli stessi magistrati (divisi come sono in correnti), proprio non funziona.
Un libro che consigliamo a tutti, dove si comprende concretamente quali sono stati i danni che le leggi vergogna in materia di giustizia del precedente governo (assolutamente intoccate da quello attuale) abbiano cancellato ogni certezza della pena, per quasi tutti i reati ma con un occhio di riguardo per quelli tipicamente commessi dalle classi più abbienti, come il falso il bilancio, la corruzione ecc.
Tinti giovedì prossimo (11 ottobre) sarà da Santoro ad Annozero, dove parlerà del suo libro e dei problemi ordinari inerenti la gestione della giustizia. Consigliamo a tutti di vederla questa puntata di Annozero, in modo da comprendere, se ancora ce ne fosse il bisogno, come sia necessario se vogliamo trasformare la nostra nazione in un Paese civile, cambiare in toto l’attuale classe politica (di entrambi gli schieramenti) perché con essa non riusciremo mai a risolvere nessuno dei tanti problemi che assillano l'Italia, impegnati come sono, questi politici, nei loro loschi affari, cercando di fare soldi quanto più sia possibile, rubando dalle povere tasche di noi tutti cittadini italiani.
A breve pubblicheremo sul sito un’intervista video a Bruno Tinti, fatta da uno dei tanti collaboratori al comitato.

F.to
Comitato contro l’indulto
Comitatocontroindulto@gmail.com

Comments:
ma oltre a parlare de'indulto "monetario" perche non parlate dei delitti veri visto che ci sono notizie certe che per ogni delitto made in italy ce ne sono 30 di stranieri ?

forse la notizia che molti delitti (rapine omicidi ecc ecc son in netto aumento dopo l'indulto ,,non fa notizia ?

stiamo ancora pensando ai clandestini veri (pochi) oppure ai clandestini che spacciano stuprano uccidono ...

a chi stiamo pensando ?
 
e intanto beccatevi questo

Roma - Il numero dei detenuti sta crescendo mediamente di mille unità al mese, per cui “tra un anno e mezzo, se non accadrà qualche fatto nuovo e senza interventi strutturali, torneremo alla situazione di prima dell’indulto” e cioé “all’inevitabile sovraffollamento delle carceri”.

FACCIAMO UN’INDULTO????
 
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