venerdì, novembre 02, 2007

 

COL SENNO DI POI

Scattano le prime espulsioni di Romeni: gli elenchi dei rumeni indesiderabili sono già stati compilati nelle questure di Roma, Milano, Napoli, Torino, Firenze. Pronti per essere firmati dai prefetti che da ieri, quando il presidente Napolitano ha firmato il decreto (che oggi sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale), hanno acquisito il potere di espellere "per motivi di pubblica sicurezza" i cittadini comunitari che "hanno compromesso la tutela della dignità umana o dei diritti fondamentali della persona o l'incolumità pubblica". In una parola, come recita il decreto varato dal governo dopo l'aggressione alla Reggiani, si tratta di quanti hanno rotto le regole "dell'ordinaria convivenza"(La Repubblica).
Insomma come sempre accade in Italia si ignorano le crepe anche se numerose, profonde e pericolose e si grida all’indignazione e allo scandalo solo dopo che, inevitabilmente, il tutto è crollato, portando con se morte e distruzione. Scrutare le statistiche (che davano già 10 anni fa i cittadini della ex-Jugoslavia, i marocchini, gli albanesi e i romeni ai vertici tra i cittadini comunitari ed extracomunitari che hanno compiuto reati in Italia – Immigrazione e criminalità PDF) , guardare alle esperienze vissute dagli altri Paesi e magari anche alle soluzioni adottate, insomma prevedere, non è compito dei nostri politici. Troppo stupidi, troppo ciechi, troppo chinati sui loro interessi di potere e denaro per trovare una soluzione ad un qualsiasi problema non tanto prima che questi si verifichino (saremmo allora governati da saggi illuminati) ma almeno prima che il loro aggravarsi possa comprometterne una possibile soluzione.
E così a noi cittadini italiani non ci rimane altro che rassegnarci e nel caso il problema rappresenti la nostra sicurezza, subire, senza colpo ferire, tutte le conseguenze del caso con al massimo la consolazione di poter maledire il giorno in cui siamo andati a votare magari prima per uno schieramento e poi per l’altro, illudendoci che in ciò in cui non era riuscito il primo forse il secondo poteva ancora porre rimedio. Una triste rassegnazione che sta lentamente (ma neanche tanto) portando il Paese alla catastrofe, già diventata orribile realtà per centinaia di migliaia di cittadini italiani dopo l’approvazione dell’indulto che ha reso possibile l’incremento esponenziale di strupri, massacri, rapine e tanti altri reati, e che continua ad abbattersi sulle nostre teste a causa della totale incompetenza di coloro che votati da noi dovrebbero lavorare per i nostri interessi, per il nostro bene comune piuttosto che per le loro aziende televisive private o per portare benefici alle loro coperative, ai loro ipermercati o per favorire scalate bancarie.
Questa volta a subire e morire è stata Giovanna Reggiani (Corriere della Sera), ma poteva essere una qualsiasi delle tante persone che hanno la sfortuna di abitare vicino ad un campo nomadi o di incappare in uno dei tanti malavitosi condannati e fuggiti dalla loro patria (come nel caso dell’assassino romeno, Nicolae Maelat, che nel 2006 era stato condannato in Romania a tre anni di reclusione per furto, ma la pena non è stata mai scontata dato che il romeno era partito per il nostro Paese) per rifugiarsi nel paradiso di impunità che prende il nome di Italia.
Così a crollo avvenuto si scatena una furibonda campagna mediatica che ha portato infine, sull’onda dell’indignazione provocato da quest’ultima tragedia (Fini, si indigna, Prodi si indigna ed entrambi fino ad oggi non hanno fatto assolutamente nulla, nonostante il primo sia stato al governo per 5 anni e l’altro lo sia attualmente da oltre un anno e mezzo – La Stampa), a trasformare in decreto legge, e perciò a renderlo attuabile subito dopo la firma del Presidente della Repubblica (posta da Napolitano in meno di 24 ore) una parte del famoso pacchetto sicurezza del ministro Amato che riguardava la possibilità di espellere dall’Italia anche cittadini comunitari (appartenenti cioè alle nazioni aderenti alla Comunità Europea), modificato per l’occasione in modo da limitarne l’ingresso per motivi di ordine pubblico o di pubblica sicurezza, o ancora per i motivi previsti dalla normativa comunitaria (vecchia di alcuni anni e mai recepita dai governi italiani) e cioè quando il comportamento del comunitario compromette la dignità umana, i diritti fondamentali della persona, oppure compromette l’incolumità pubblica , rendendo la sua permanenza sul territorio nazionale incompatibile con l’ordinaria convivenza.
Ma veramente questa valanga di espulsioni aggiusterà le cose (se mai ci sarà)? Potremmo finalmente passeggiare nelle nostre vie, nei nostri parchi, nelle nostre città senza temere che qualcuno ci strupri, ci rapini o ci uccida? Oppure è un’altra delle tante farse italiane creata ad arte dai nostri politici (e dai media loro complici) per dare ai polli (i cittadini italiani) quel magime da tempo negato e per cui ora giustamente gridano furiosi (la sicurezza)?
Se analizziamo il famoso decreto (testo modificato del decreto) leggendo nei diversi commi che regolano il procedimento in parole povere si dice che un cittadino comunitario rientra nella sfera di interesse del decreto quando la sua permanenza in Italia non garantisce più l’ordine pubblico o la pubblica sicurezza, o il suo comportamento compromette la dignità umana, i diritti fondamentali della persona, oppure l’incolumità pubblica.
Tramite il comma 7 si dice che gli si deve notificare un provvedimento di esplusione e nel comma 7 bis si dice che tale provvedimento (solo per motivi di ordine pubblico) può essere notificato già dal prefetto territorialmente competente e deve essere rispettato entro un mese dalla data della notifica (fatti salvi i casi di comprovata urgenza) mentre per motivi imperativi di pubblica sicurezza il provvedimento di allontanamento è immediatamente eseguito dal questore e si applicano le disposizioni di cui all’articolo 13, comma 5-bis, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286.
Il comma 7 ter aggiunge quei motivi di sucurezza, già descritti, riportati dalla normativa comunitaria e finora mai recepiti dalla legislazione italiana, mentre le modifiche al DL 30 del 6 febbraio 2007 permettono di stabilire che oltre al provvedimento di espulsione viene consegnata un’attestazione di obbligo di allontanamento che dovrà essere consegnata presso il consolato italiano presente nel Paese di cittadinanza dell’allontanato e qualora questi non lo faccia e venga trovato ancora in Italia regolano la pena da infliggere con l’arresto da un mese a sei mesi e con l’ammenda da 200 a 2.000 euro.
Questo in breve quanto stabilisce la legge tramite le modifiche che vengono attuate dal decreto sicurezza Amato.
Ma in pratica cosa succederà? Niente di ciò che succedeva fino a ieri con la sola differenza che la legge verrà eseguita nei minimi particolari fino a quando l’attenzione dei media non si sposterà su un’altro problema e gli italiani non si accorgeranno di avere un’altra emergenza oramai già scoppiata; così si accompagneranno alla frontiera i cittadini comunitari che potranno ledere l’ordine pubblico o per motivi di pubblica sicurezza e dato che la normativa di fatto potrà impedire anche l’ingresso di tali cittadini comunitari è da compredere chi alla frontiera verrà considerato degno di entrare e chi no, cioè con quale metodo si comprenderà chi potrà interessare l’ordine pubblico e la pubblica sicurezza e chi invece no. (useranno i nostri funzionari di frontiera una palla di vetro o si rivolgeranno a medium specializzati?).
Dopodichè si aspetterà che l’interesse sulla questione vada scemando (non tanto nella gente quanto nei media che cominceranno a parlarne e scriverne sempre meno), in modo poi da fare come sempre si è fatto con i cittadini extracomunitari non provvisti di permesso di soggiorno, cioè si consegnerà al cittadino comunitario un foglio di espulsione e si spererà che il suo buon cuore e il suo innato rispetto per le leggi, sopratutto per quelle italiane, superi la sua voglia di rimanere nel nostro Paese e tutto questo entro 30 giorni dalla consegna del decreto di espulsione.
Pericò come già detto, appunto, non cambierà assolutamente niente. Se poi consideriamo le pene derivanti dall’infrazione di tale apparato normativo ci viene solo da ridere (o sarebbe meglio dire piangere) quando si comminano sanzioni pecuniarie tra i 200 e i 2.000 euro che non si capisce come, ad esempio un rom, potrà pagare se, come spesso accade, non si comproverà il di lui possesso di un qualche bene (verranno confiscate le baracche e i poveri rottami che dentro si trovano?) o l’arresto da un mese a sei mesi o al massimo, in caso di reingresso dell’espulso nel territorio italiano, trovato senza permesso di soggiorno da uno fino ad un massimo di cinque anni. (art. 14 comma 5 quater del D. Lgs. 286/1998).
Considerando che in Italia è praticamente impossibile, come già dimostrato nei post precedenti, andare in galera se non per pene molto alte, a causa di tutta una serie di leggi e regolamenti ipergarantisti, alla fine sarà quasi impossibile punire coloro che non hanno rispettato il provvedimento di espulsione. La stessa cosa che appunto già accade per i cittadini extracomunitari.
Ma la chicca, la ciliegina sulla torta, il colpo di genio viene inflitto dal famoso e già citato art. 21 del DL 30 del 6 febbraio 2007, a cui il decreto Amato apporta alcune modifiche dimenticandosi però il suo punto più importante e cioè la parte di tale articolo che dice: Il provvedimento di allontanamento di cui al comma 1 non puo' prevedere un divieto di reingresso sul territorio nazionale. Come a dire che anche se hai espulso o non fatto entrare in Italia un cittadino comunitario non puoi in futuro negargli il reingresso sul territorio nazionale. Anzi proprio l’art. 7 bis del decreto Amato regola a 3 anni l’impossibilità di rientro.
Cioè in poche parole prima o poi questi li devi fare entrare, volente o dolente.
Insomma se è pur vero che in un modo o in un’altro bisognava regolamentare il flusso migratorio anche dei cittadini comunitari (sopratutto di quelle nazioni da poco entrate in Europa e non certo brillanti per sviluppo economico e/o sociale), ma necessita anche comprendere bene e senza pregiudiziali ideologiche se è vero che l’aumento della criminalità sia dovuto all’aumento di immigrati e da ciò trarre le dovute conclusioni, sopraututto quando una ricerca dell'UE confuta il legame tra immigrazione e aumento del criminalità (f1rst).
Ma allora come procedere, come difendersi e come riportare la tranquillità tra le sempre più disastrate città italiane e i sempre più numerosi casi di reati gravi inflitti agli indifesi cittadini italiani? Forse la cosa più giusta, l’ovvio, sarebbe stato semplicemente fare rispettare la legge e sopratutto punire severamente coloro, italiani o immigrati, comunitari o extracomunitari, clandestini o con regolare permesso di soggiorno, commettono reati ed in più oltre che stabilire una pena giusta a seconda del tipo di reato (quelle attuali per molti di questi sono ridicole o sono semplicemente dei numeri sulla carta disattesi nella realtà) garantire con fermezza assoluta lo sconto totale della pena negli istituti penitenziari. L’ovvio appunto.
Ma ciò che per noi risulta ovvio per i nostri politici è fantascienza. Oltre ad aver creato leggi assurde, regolamenti ipergarantisti, loro, tutti uniti, hanno permesso anche la bestemmia dell’indulto incuranti di ciò che avrebbe provocato e continuerà a provocare negli anni a venire. Incuranti degli stupri, degli assassinii, delle rapine, dei furti e di tanti altri gravissimi danni che gli italiani subiscono ogni giorno a causa di scellerate scelte politiche. Incuranti delle tante Giovanna Reggiani della nostra penisola, per cui l’unico atto dignitoso ancora possibile dall’intera classe politica italiana è solo quello di vergognarsi e chiedere perdono e possibilmente anche ritirarsi dalla politica in via definitiva.

F.to
Comitato contro l’indulto
comitatocontroindulto@gmail.com

Comments:
ecco, appunto: i primi criminali che devono essere espulsi dal nostro paese (facendo in modo che non possano più tornare) sono i nostri rappresentanti parlamentari (di entrambi gli schieramenti) che ci distruggono da decenni con la loro incompetenza (ma siamo troppo buoni a parlare semplicente d'incapacità).

Poi, a parte le generalizzazioni razziste e le strumentalizzazioni dei fascisti, servirà a qualcosa espellere i soggetti sociopatici? O torneranno la settimana prossima?

le toppe alle dighe squarciate: la classica "prevenzione" all'italiana
 
Posta un commento



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?