mercoledì, aprile 16, 2008

 

LA SINISTRA E' MORTA! VIVA LA SINISTRA!

E' accaduto. Lo si sentiva nell'aria, da tempo. La sinistra italiana, quella ideologica non esiste più. Ora si cerca a chi addossare la colpa. Molti parlano della scelta di Veltroni di correre da solo (o quasi), alcuni addirittura del consiglio di Grillo di astenersi al voto. Ma le vere cause della disfatta sono altre:

in primis una classe dirigente vecchia, stantia, totalmente distaccata dalla realtà del vivere quotidiano della gente e sopratutto dei propri elettori (operai e pensionati che ora votano destra e lega senza parlare degli studenti che non votano più).

Il grande errore di approvare l'indulto! In un Paese in piena emergenza criminalità e sicurezza. Moltissimi elettori di sinistra l’avevano promesso: se approverete l’indulto non vi voteremo più. E così è stato (noi compresi).

Berlusconi votò anche lui per l'induto, ma poi tacque (furbescamente) anche perché lo faceva per impedire la gattabuia ai suoi uomini fidati, mentre Bertinotti fino a poche settimane fa andava ancora in giro a "vantarsi" di questa scelta (e ora ne paga pesantemente le conseguenze). Lui insomma ci credeva. Pensava che l’indulto fosse veramente una cosa buona. Ma il peggio è stato non solo approvare l’indulto, dopo aver messo fuori 26.000 tra ladri, assassini, stupratori, mafiosi, pedofili, ecc., ma addirittura non muovere un solo dito, in due anni, per migliorare e ampliare quelle strutture carcerarie che, a loro dire, non garantivano una degna permanenza ai detenuti facendo così predere di credibilità a queste già misere scusanti e rendendo visibile a tutti gli italiani il vero scopo dell'induto: ancora una volta quello di proteggere una casta di politici e faccendieri amici di politici, farabutti, ladri e corrotti!

Ma gli errori non si sono fermati all’indulto. Non aver fatto nulla per impedire o almeno ridurre la perdita di potere d'acquisto dei salari (sopratutto della classe operaia che da tempo contestava i partiti di sinistra e i sindacati, come accaduto un anno fa a Mirafiori); il furto del TFR soprattutto ai lavoratori neoassunti; il lavoro precario, sempre osteggiato a parole ma mai risolto e anzi aggravato (e qui si sono giocati l'elettorato più giovane).

Insomma tante belle parole e mai un fatto concreto. L’unica volta in cui Rifondazione minacciò di non appoggiare il governo Prodi fu proprio durante l’insediamento. Quando si dovette eleggere il presidente della camera. Volevano la poltrona per Bertinotti e ci vollero 4 votazioni per averla. Dopo questo mai nessun sussulto, mai nessuna protesta alle leggi liberiste del governo Prodi. Si dovevano ripristinare i conti dopo 5 anni di malgoverno Berlusconiano, ci dissero, si dovevano fare dei sacrifici. Non abbiamo ancora capito perché i sacrifici sono stati fatti (e continuano tuttora) dalle classi medio-basse, cioè da quelle più deboli, operai e impiegati, da quelle che fino a ieri appunto, votavano Rifondazione. Un partito che non ha assolutamente saputo difendere il suo elettorato. E il suo elettorato si è alla fine rotto i coglioni e ha abbandonato questo inutile partito con il risultato che oggi la sinistra non ha più rappresentanza in Parlamento.

Una botta terribile che, crediamo, non potrà che giovare alla sinistra. Perchè finalmente ora dovrà liberarsi (diciamo pure senza mezzi termini, come dice Grillo, mandare affanculo) della sua vecchia classe dirigente e, se vorrà sopravvivere, portare al vertice del partito gente giovane, con nuove facce e nuove idee.

Gente che possa ripartire dalle fabbriche e dalle piazze delle città. Gente vicino ai pensionati e agli operari e che di questi faccia gli interessi (e non dei "padroni"). Gente che possa ricominciare a parlare con gli studenti.
Gente insomma giovane anagraficamente e sopratutto mentalmente che si spera possa dare nuova linfa ad una sinistra moderna e rinnovata, che inizi veramente a pensare come risolvere i problemi, sempre più gravi, degli italiani, che la smetta di essere ipergarantista (chi commette un reato paga e paga sul serio), che pensi al sociale e al lavoro seriamente piuttosto che solo a parole.
Una sinistra che dovrà pensare come prima cosa a cancellare tutti quegli inutili e anacronistici rivoletti in cui si è divisa e cercare di UNIRSI in un unico e vero partito di sinistra.

Se non riusciranno in questo allora scompariranno definitivamente, meritandoselo. Ma non sarà un bene per il nostro Paese, sempre più schiacciato tra due partiti che fingono di essere di opposte vedute ma che in realtà agiscono per la stessa identica politica. Per questo speriamo che la severa lezione possa essere di sprone per chi ancora crede che una politica sociale, fondata sul lavoro (come dice il nostro primo articolo della Costituzione) e sui lavoratori, sul bene comune e sulla responsabilità che ogni cittadino, ricco o povero, ha di rispettare le leggi e contribuire alla crescita della nazione, possa ancora esistere.

Per questo diciamo: la sinistra è morta. Viva la sinistra.

F.to
Comitato contro indulto
comitatocontroindulto@gmail.com

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