venerdì, maggio 02, 2008

 

EROI BORGHESI

La battaglia tra Hitler e i coraggiosi cronisti e redattori del “Münchener Post” è uno dei grandi e sconosciuti drammi della storia del giornalismo…

Fin dal primo momento in cui quello strano spettro emerse, all’inizio degli anni venti…furono i primi a litigare con lui, a ridicolizzarlo, ad indagare sul suo conto e a denunciare i lati oscuri e i comportamenti criminali del suo partito, occultati dietro la facciata del movimento politico.

Il loro duello con Hitler durò 12 anni e a loro siamo debitori di alcune delle più acute e penetranti intuizioni relative al carattere, alla psicologia e ai metodi hitleriani. La loro opera è stata, in buona parte, dimenticata, ma è rimasta pressoché insuperata.

Nel 1923 la guardia del corpo personale di Hitler (la “Stosstrupp Hitler, poi trasformatasi nelle SS) fu spedita al numero 19 dell’Altheimer Eck, l’edificio che ospitava la “Münchener Post”, dove quei reparti trascorsero alcune ore decisive a saccheggiare e devastare gli uffici e a fare a pezzi le macchine tipografiche della “cucina dei veleni” (il nome affibbiato da Hitler ai giornalisti della M.P., nda).

Più tardi Hitler dichiarò di essere rimasto sconcertato per l’assalto delle sue guardie del corpo al giornale. Un primo esempio di quella tattica di denegazione che, in seguito, avrebbe impiegato per prendere le distanze dagli ordini impartiti per il pogrom della Kristallnacht (la notte dei cristalli) e per la “soluzione finale”.

In quell’occasione la “fucina dei veleni” si rimise in piedi e ricominciò la lotta.

Ma, dieci anni dopo, nel marzo del 1933, una schiera di energumeni delle SA fece irruzione nella sede della “Münchener Post” distruggendola completamente, gettando in strada vassoi pieni di caratteri tipografici spezzati e trascinando in carcere cronisti e redattori.

Fu una lotta impari fra un piccolo gruppo di modesti scrittori disarmati e un ben finanziato esercito di assassini. I cronisti della Münchener Post, uomini come Martin Gruber, Erhard Auer, Edmund Goldschagg, Julius Zerfass erano ogni giorno in trincea, scontrandosi con Hitler, affrontando i suoi teppisti e le loro minacce, mettendo alla prova la forza della verità nella lotta contro il male e scoprendone gli sconfortanti limiti. Perdettero la loro battaglia ma non lasciarono in eredità soltanto il loro eroismo. Lasciarono dietro di sé una certa immagine di Hitler e una coerente interpretazione della sua personalità.

(tratto da “Il Mistero Hitler” di Ron Rosenbaum – Capitolo: “la fucina dei veleni. I primi interpreti dimenticati)

Questo estratto dal bel libro di Rosenbaum, ci serve per introdurre uno tra i vari personaggi che ancora “resistono” (resistono, resistono) in Italia rispetto ai miserandi eventi che ci tocca vivere:

Roberto Scarpinato

Cliccando sul nome sarete girati sul blog di Piero Ricca che dedica un suo post al magistrato antimafia. Abbiamo voluto fare lo stesso.

Vi consigliamo di guardare tutti e 5 i filmati (linkati sul blog di Ricca) del suo bellissimo intervento durante la presentazione del libro “Mani Sporche” a Roma il 10 gennaio scorso. Un intervento, quello del magistrato, che oltre a rinfrancare lo spirito, fortifica in tutti noi, cittadini onesti, il pensiero che nonostante i tempi, esistano ancora uomini degni di essere ascoltati, Esistano ancora “eroi borghesi” da cui non possiamo che prendere esempio.

Scarpinato, nel suo intervento, ci parla con un linguaggio, allo stesso tempo chiaro e forbito della grave situazione politica del nostro Paese. Ci parla dell’indulto (nel primo filmato); degli accordi tra politica e malaffare; del perché in Italia non si è mai riusciti a sconfiggere le mafie; degli interventi legislativi atti a proteggere personaggi ed interessi “particolari”. Ci fa comprendere il perché della distruzione dello stato sociale e dei diritti dei lavoratori, avvenuta in questi ultimi anni; ci parla di Costituzione e di come in questi tempi, più che mai, gli articoli cardine di questo fondamentale documento siano stati umiliati dagli atti legislativi degli ultimi governi. Ci parla in definitiva dell’Italia di oggi e della crisi delle istituzioni e della legalità e soprattutto della crisi dell’opinione pubblica, oramai abituata nella più totale indifferenza, a sopportare, senza mai reagire, qualunque tipo di vergogna, qualunque tipo di schifosa affermazione, i propri rappresentanti politici possano esternare (Mangano è un eroe, Non c’è mai stato un editto bulgaro, poche leggi ad personam, non esiste conflitto di interessi, i magistrati tramano contro il presidente del consiglio, dichiarazioni della Lega, Cuffaro, ecc., ecc., ecc., ecc., ecc., ecc., ecc., ecc., ecc., ecc., ecc., ecc., ecc., ecc., ecc.,ecc., ecc., ecc. ).

Riprendendo l’estratto del libro di Rosembaum, possiamo comprendere come oggi i tempi non siano poi così cambiati rispetto ad allora:

In quegli anni per zittire i giornalisti li si faceva fuori, nella connotazione fisica del termine, oggi li si azzittisce “epurandoli” dai media di cui se ne detiene la proprietà o il controllo, dando spazio solo a servi e lacchè che mai protesteranno o contesteranno alcunché contro il “padrone”.

In quegli anni era fortissima la crisi di credibilità dei partiti che avrebbero potuto e dovuto contrastare il fuhrer e lo stesso accade oggi, con in più una gravissima responsabilità dei dirigenti del centro sinistra, per lo più compromessi con i poteri forti, e per questo ricattabili dagli stessi (Unipol, De Magistris, Forleo, ecc., ecc., ecc., ecc., ecc., ecc., ecc., ecc.)

In quegli anni, il popolo, l’opinione pubblica tedesca, preoccupata anche dalla grave crisi economica, rimaneva inerte alle bestialità che il neonato partito nazista cominciava a proferire nei suoi primi comizi. Oggi l’opinione pubblica italiana risulta completamente assopita ed inerme, a qualunque tipo di scandalo, inebetita da 25 anni di programmi tv dementi e disimpegnati.

Anche in quegli anni, però, nella Germania che si apprestava a diventare nazista, un gruppo di giornalisti rischiava la vita per criticare il futuro fuhrer ed informare i tedeschi sulle nefandezze compiute nel corso degli anni dai sostenitori di Hitler.

Oggi un gruppo di giornalisti, magistrati, comici, cittadini comuni, fa di tutto per informare l’opinione pubblica italiana sulla quantità smisurata di atti illeciti, leggi ad personam, dichiarazioni a favore delle mafie, epurazioni mediatiche e tanto altro, che le persone che si apprestano a ritornare al governo di questo martoriato Paese, hanno compiuto negli anni.

I primi non furono ascoltati e sappiamo tutti come andò a finire. Gli altri nemmeno.

Speriamo solo che tra qualche decennio un futuro Rosembaum non dovrà in qualche suo libro decantare le doti eroiche di questi poveri cittadini italiani dimenticati, che combatterono fino alla fine contro i poteri forti rei di aver portato l’Italia e i suoi apparati istitutivi alla sua distruzione ultima.

Speriamo solo che non vengano rimpianti tutti gli eroi borghesi, come Roberto Scarpinato, che hanno tentato, prima della distruzione ultima di ogni vivere civile e democratico nonché di ogni legalità in Italia, di avvisare gli italiani ma che nonostante i loro ripetuti sforzi non riuscirono a svegliare le coscienze.

Speriamo solo che il popolo italiano si svegli prima del punto di non ritorno e ponga rimedio a questo sfacelo. Sempre che non sia già oltrepassato, il punto di non ritorno.

F.to
Comitato contro l'indulto
comitatocontroindulto@gmail.com


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