martedì, maggio 20, 2008

 

IL BARATTO

1 febbraio 1986

Il Moderno (mensile della corrente “migliorista” del Partito comunista Italiano, sovvenzionato in gran parte dalla pubblicità pubblicata al suo interno dal gruppo Fininvest, nonostante il periodico avesse una bassissima tiratura):

"La Rivoluzione Berlusconi (è) di gran lunga la più importante, cui ancora qualcuno si ostina a non portare il rispetto che merita per essere stato il principale agente di modernizzazione, nelle agende, nelle agenzie, nei media correnti. Una rivoluzione che ha trasformato Milano in capitale televisiva e che ha fatto nascere, oltre a una cultura pubblicitaria nuova, mille strutture e capacità produttive”

Maggio, 1986

Massimo D’Alema:

“In passato siamo stati spesso accusati di essere contro i privati e contro la possibilità per loro di avere telegiornali nazionali. In realtà non è così”

1987 Berlusconi:

“Sono pronto a sottoscrivere l’esortazione di Veltroni per un accordo generale fra televisione pubblica e tv privata nel nostro Paese…A nome del mio gruppo, manifesto la più totale e leale disponibilità a percorrere, insieme alla Rai, questa strada che ritengo una vera strada di progresso, di civiltà, di emancipazione, di affermazione di valori nazionali”

1988 Veltroni come membro della Commissione cultura della Camera (rispetto al tema delle concentrazioni editoriali garantite dalla legge Mammì):

"Complimenti sinceri, e stima per le capacità di Berlusconi come imprenditore che ha inventato un settore, e per la capacità che ha avuto di imporre, attraverso un grado alto di egemonia, i tempi della decisione politica”

4 maggio 1988:

Berlusconi annuncia di avere stipulato un contratto con la televisione sovietica, in base al quale la Fininvest è diventata la concessionaria esclusiva per gli annunci pubblicitari di tutte le aziende europee sulla tv di Stato dell’Urss comunista. In pratica qualunque azienda europea voglia fare pubblicità sulla tv di Mosca, dovrà obbligatoriamente rivolgersi al gruppo berlusconiano.

Berlusconi precisa: “noi non abbiamo cattivi rapporti con il Partito comunista italiano, e cerchiamo di averne sempre di migliori”

Allo scoppio dello scandalo tangentopoli Craxi dirà “Era impossibile pensare di fare (un solo affare) con l’Urss e con gli Stati satelliti senza pagare il dazio al più grande partito comunista d’Occidente, del resto ben organizzato da tempo per questo scopo”


Estratti dall'ultimo libro di Michele De Lucia, Il Baratto (Kaos Edizioni) - Il PCI e le televisioni: le intese e gli scambi fra il comunista Veltroni e l'affarista Berlusconi negli anni ottanta.

Un libro che consigliamo a tutti coloro vogliano capire le origini degli accordi tra Berlusconi e Veltroni; accordi che a quanto pare continuano dopo oltre vent'anni.

F.to
comitato contro l'indulto
comitatocontroindulto@gmail.com


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