mercoledì, aprile 22, 2009

 

HANNO UCCISO L'UOMO RAGNO (ovvero i top manager non leggono i fumetti )

Ben Parker soleva dire all’amato nipote Peter: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”.


Peter Parker, alias l’uomo ragno, inizialmente non capì e così non intervenne durante una rapina, preoccupato com’era agli inizi della sua carriera di super eroe a usare i suoi superpoteri per sbarcare il lunario. Caso volle che proprio il rapinatore che non fermò, durante la fuga si trovò davanti il nonno Ben e l’uccise.


Da quel giorno Peter fece tesoro delle parole dell’ormai defunto nonno e cominciò a usare i suoi superpoteri non più in spettacoli in cambio di lauti compensi ma per combattere gratuitamente il crimine.

Questo nel fantastico mondo dei fumetti Marvel.


Cosa accade invece in Italianda, i fantastico mondo della realtà italiana?


Accade che un governo di manigoldi s’inventi una legge che dovrebbe modificare alcune norme della passata legge sulla sicurezza tra cui l’importante articolo 10bis riguardante la responsabilità del datore di lavoro, in caso di incidenti.


In pratica tale responsabilità, secondo il nuovo testo “hanno spiegato Elena Poli e Sergio Bonetto, avvocati del foro di Torino - sarà subordinata ad alcune condizioni tra le quali spicca quella di cui alla lettera 'd', in base alla quale la responsabilità è esclusa se l'evento sia imputabile a preposti, medico competente, progettisti, fabbricanti e soprattutto ai lavoratori, per violazione delle norme previste dal testo unico sulla sicurezza". La norma è "retroattiva, per cui il primo effetto si avrà sui processi in corso. Di fatto, si elimina la possibilità di accertare la responsabilità di chi sta più in alto, in moti casi top manager e amministratore delegato", ha detto Poli. (Repubblica)


Come a dire che chi prende le decisioni (i top manager appunto) e per questo guadagna centinaia di volte in più rispetto a chi le subisce (operai e impiegati) non avrebbe nessuna responsabilità nel caso tali decisioni possano causare incidenti, anche mortali, ai loro sottoposti. Insomma un nuovo indulto ma questa volta perenne per tutti i datori di lavoro che così non dovranno più preoccuparsi di rispettare le norme di sicurezza negli ambienti di lavoro e sopratutto delle conseguenze che tali decisioni potranno comportare.


Riportando il discorso nel mondo Marvel è come se il nonno di Peter Parker avesse detto al nipote: “Da un grande potere non deriva nessuna responsabilità, perciò caro figliolo fai pure quello che cavolo vuoi tanto nessuno mai potrà punirti per eventuali morti e/o feriti”.


Questa volta però l’Osservatore della situazione (nei fumetti gli Osservatori sono, esseri immortali che osservano l'Universo Marvel e hanno fatto voto di non interferire con gli eventi), cioè il nostro presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha deciso di intervenire (raramente lo fa, ma appunto raramente, molto raramente), e a fronte delle grida dei parenti delle vittime del rogo della Thyssen, preoccupati che tale norma, siccome retroattiva, possa inficiare il processo, ormai alle fasi conclusive, sulle responsabilità dei morti causati dal non adeguamento dell’acciaieria alle più elementari norme di sicurezza, ha avvisato il governo che queste nuove norme dovranno essere riscritte.


Perciò in attesa di verificarle, quando saranno presentate, sempre che siano realmente modificate, abbiamo un governo che di fronte alle migliaia di vittime che ogni anno muoiono sul posto di lavoro in Italia, le cosiddette morti bianche, piuttosto che rendere le norme sulla sicurezza più restrittive in modo da responsabilizzare i datori di lavoro, fa di tutto per scaricare tali responsabilità sui lavoratori che potranno così ritenersi, come il detto popolare saggiamente suggerisce, cornuti e mazziati.


F.to

Comitato contro l’indulto

comitatocontroindulto@gmail.com



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