lunedì, aprile 20, 2009

 

IL GRANDE SPOT (ovvero il grande puffo colpisce ancora)

Ebbene sì. E' riuscito a guadagnarci in immagine (ripetiamo in "IMMAGINE") anche dalla tragedia abruzzese. Ci riferiamo al sondaggio di Repubblica in cui viene evidenziata la "fiducia" del Paese rispetto all'operato del premier e del governo.

Insomma per dirla breve il nostro eroe tra un programma tv e l'altro, tra una visita ai terremotati e l'altra è riuscito anche stavolta a guadagnarci.

Ovviamente i media (che sono suoi o comunque occupati da uomini suoi) su tutto questo hanno contribuito, tacendo delle responsabilità di Bertolaso, il capo della protezione civile e anzi hanno fortemente sanzionato coloro che protestavano come il ricercatore Gianpaolo Giuliani che aveva previsto il terremoto e che si era addirittura beccato una denuncia di procurato allarme; facendo tacere Santoro che col suo Annozero aveva evidenziato le magagne e così facendo zittendo tutti i cittadini abruzzesi che si preoccupavano dello sciame sismico che da mesi interessava il territorio aquilano e che fortemente protestano per il mancato allarme da parte della protezione civile e degli organi competenti.

Sciacalli, sono stati chiamati; additati come speculatori sulle disgrazie altrui. Ma chi è lo speculatore e lo sciacallo? Chi evidenzia le responsabilità e gli errori o chi organizza un bel tour per farsi propaganda politica?

In Italia solitamente sono i primi, perciò con buona pace di Giuliani, di Santoro e degli studenti morti della casa dello studente crollata impietosamente sui ragazzi che da mesi avevano denunciato le numerose crepe sull'edificio e sollecitato inutilmente le autorità, oggi ancora una volta il grande puffo vince.

E non importa se Bertolaso rimarrà ancora al suo posto, confermando così che il compito della protezione civile non è quello di fare prevenzione (bruttissima parola in un Paese che non agisce se le disgrazie non le subisce) ma al massimo quello di preparare tende per gli sfollati e contare i palazzi crollati e i morti sotto di questi (ma allora perchè li paghiamo anche per la prevenzione?).

Non importa se Enzo Boschi, il barone sismico, capo e padrone del servizio di monitoraggio dei terremoti in Italia, servizio appaltato dalla protezione civile, colui che ha insultato Giuliani che cercava di avvertire la comunità scientifica sulla possibilità di un grande terremoto in terra d'Abruzzo, che appunto poi si è puntualmente avverato, possa tranquillamente ammettere in un'intervista del settembre scorso a La Stampa: "Anch'io ho fatto tutto quello che in genere si fa per fare carriera. Ho leccato il sedere quando c'era da leccarlo, ho assecondato, ho chinato la testa: non ho paura a negarlo" confermandoci così le sue capacità di scienziato e il perchè occupa il posto che occupa (come a dire evviva la meritocrazia).

Non importa che in molti dei centri minori interessati dal terremoto a tutt'ora non ci siano servizi igienici e tende per la popolazione che ha paura di ritornare nelle case ancora in piedi ma fortemente lesionate.

Non importa che nulla più sia trapelato sulle ricerche di Giuliani e sulla sua strumentazione che dovrebbe prevedere 24/48 ore prima un terremoto rispetto alla quantità di gas radon emessa dalle rocce sottostanti un territorio. Non importa sapere se veramente questa strumentazione possa prevedere un forte sisma pensando magari di dargli fiducia e incrementandogli i fondi per migliorare tale ricerca. Non importa sapere che gli atenei di Bari e Pisa credono che le ricerche di Giuliani siano buone e debbano perciò essere aiutate.

Non importa che il famoso piano "Casa" del governo prevedeva per facilitare l'ampliamento dal 20% al 35% delle case, l'abolizione di molti divieti antisismici, poi prontamente fatti sparire nel piano "Casa B" scritto dopo il terremoto.

Non importa che proprio in Abruzzo sia stata prevista da questo governo la costruzione di una nuova centrale nucleare e altre sono previste in varie regioni segnalate come fortemente a rischio sismico (immaginate da soli cosa un terremoto possa provocare ad una centrale nucleare e i danni che ne possono scaturire. Se non ci riuscite pensate ad una nuova Chernobyl).

Non importa che sempre lo stesso governo abbia stanziato 6 milardi di euro (circa 12.000 miliardi di vecchie lire) per la costruzione del ponte sullo stretto a cavallo delle città (Reggio e Messina) più sismiche d'Europa.

Nulla importa se non il farsi vedere piangere ai funerali delle vittime o aprire i lavori di una scuola elementare o promettere che entro 6 mesi saranno ricostruite tutte le case (PROMETTERE). Nulla importa al grande puffo e ai suoi accoliti se non la propaganda appunto.

F.to
Comitato contro l'indulto
comitatocontroindulto@gmail.com



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