mercoledì, maggio 13, 2009

 

LA PASSERELLA (ovvero le ripetute menzogne del premier e coloro che ancora ci credono)

Pubblichiamo in toto la lettera di un lettore al direttore de L'Espresso. Il sospetto che le sue amare constatazioni diventassero realtà, l'avevamo già espresso nei post precedenti riguardanti l'assidua presenza del premier all'Aquila nel dopo terremoto.
Passerelle pubblicitarie in cui il presidente del consiglio si era prodigato in promesse di liquidità da parte dello Stato a tutti coloro che avevano perso la casa o avevano subito gravi danneggiamenti a causa del terremoto: 150.000 euro.
Leggendo il decreto legge sui finanziamenti per la ricostruzione, si comprende invece che solo 50.000 euro verranno erogati mentre i restanti 100.000 euro sono costituiti da detrazioni fiscali e dalla possibilità di accedere a mutui agevolati. Tradotto: Addio concreta possibilità di ricostruzione di qualsivoglia abitazione a meno che ciò non costi entro i 50.000 euro. Chiunque potrà facilmente comprendere come rientrare in tale cifra sia assolutamente impossibile.

Ci chiediamo comunque come ancora oggi, esistano persone che credano alle baggianate di un premier che ha basata la sua intera carriera politica (e non solo) sulle menzogne e sulla manipolazione della verità. Una manipolazione che ogni giorno, senza colpo ferire, continua imperterrita ad imperare sui principali organi di informazione, la gran parte, guarda caso, proprio di proprietà del premier e la restante da lui controllata grazie ai suoi leccaculo messi appositamente ai vertici di comando.



F.to
Comitato contro l'indulto
comitatocontroindulto@gmail.com

Di seguito la Lettera pubblicata da L'Espresso:

Ora tutti sanno che l’Abruzzo era una passerella

Cara Rossini,

la tempestiva e assidua presenza del Presidente del consiglio nelle zone terremotate ci aveva veramente commossi. Una partecipazione così non aveva precedenti. Pieni di riconoscenza, ricacciavamo come espressione di ingratitudine ogni pur timido pensiero di diffidenza.

Ora che abbiamo letto e riletto il decreto legge e che abbiamo provato la più amara delusione, non possiamo che unirci a coloro che ci apparivano i soliti scettici per partito preso. Avevano ragione loro. Erano solo passerelle acchiappavoti. Come potranno ricostruirsi la casa gli aquilani con i 50.000 euro del governo? Perché di questo si tratta. Gli altri 100.000 euro sono costituiti per metà da detrazioni sulle future tasse e per l’altra metà da mutui agevolati a carico dei terremotati. Altro che i propagandati 150.000 cash, che sarebbero stati comunque molto meno degli aiuti ai terremotati dell’Umbria, per i quali la ricostruzione dell’immobile fu a totale carico dello stato. Le promesse parlavano di otto, dieci, dodici miliardi. Saranno poco più di cinque, spalmati, incredibile a dirsi, addirittura in 24 anni!

Con queste somme si prendono in giro gli aquilani e gli abruzzesi. Gli sfollati saranno condannati a vivere nelle casette di legno per una vita e la città ricostruita la vedranno i nostri nipoti. Se Berlusconi non modificherà rapidamente il decreto, le sue passerelle non saranno più tanto applaudite dagli attendati, che , nel frattempo, avranno dimenticato la munifica dentiera alla vecchietta.

Ezio Pelino
Sulmona (Aq)




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