mercoledì, maggio 06, 2009

 

LA PUTTANA DEL RE

E’ il titolo di un film del 1990 con protagonisti Valeria Golino e Timothy Dalton.

Crediamo possa riassumere succintamente ed elegantemente le vicende cui ci è toccato di assistere in questi giorni.

Ma andiamo per ordine e scopriamo gli attori:


Silvio Berlusconi: un personaggio di cui ormai si è detto tutto e oltre. Il “tombeur de femme” come più volte lui stesso si è definito. Colui che è riuscito a fare ministro della nostra bistrattata Repubblica una valletta che con la politica non ha mai avuto a che fare. Nomina che ha scatenato le ire di uno dei suoi più grandi sostenitori, Paolo Guzzanti, che giura di aver ascoltato le telefonate che suscitarono il suo sdegno (e poi fatte velocemente distruggere dal tribunale di Napoli perché non di rilevanza penale) mai pubblicate in Italia ma di cui possiamo leggere alcuni stralci grazie ad un articolo diffuso da un giornale Argentino e girato da vari blogger italiani tra i quali Informazionealternativa.net dove si parla espressamente di scambio di favori sessuali tipo Monica Lewinsky tra la valletta Mara Carfagna (ora ministro delle pari opportunità, sigh!) e il nostro premier.

Un uomo insomma che nonostante abbia superato la soglia dei 70 sembra ancora essere capace di particolari exploit come dimostrarono le foto, pubblicate a suo tempo dal settimanale Oggi, che lo ritrassero nella sua villa in compagnia di diverse belle e giovani donzelle (tra cui Angela Sozio la concorrente del Grande Fratello 3 che poi avrebbe dovuto essere candidata alle attuali europee dal PDL, candidatura ritirata dopo le ire di Fini e della moglie di Berlusconi) e la furtiva mano del premier sotto la maglietta della ragazza che gli siede sulle ginocchia (blogsfere).

Lo stesso uomo nello scorso governo, durante la telefonata ad Agostino Saccà, all’epoca responsabile per il settore Rai Fiction, ringraziava il manager per avergli “sollevato il morale” (e sospettiamo non solo quello) quando “ogni tanto gli chiedeva di donne” (l’Espresso).

Insomma un uomo per cui le donne da sempre rappresentano un “sollazzo”, un divertimento o comunque un qualcosa che è lecito trattare come puro oggetto sessuale.


Noemi Letizia: la ragazza a cui il premier ha fatto una visita inattesa durante la festa dei suoi diciotto anni. La stessa le cui dichiarazioni hanno imbarazzato non di poco l’establishment berlusconiano quando ha dichiarato di andare spesso a trovare il “papi” (nomignolo con cui ama chiamarlo) a Roma o a Milano perché “mica può venire sempre lui con tutte le cose che ha da fare”(Corriere della Sera). E’ lecito chiedersi cosa andava a fare Noemi quando ancora minorenne, visitava il premier a Roma o a Milano.


Veronica Lario: futura ex-moglie di Berlusconi che saputo della particolare amicizia tra Silvio e Noemi, ha chiesto il divorzio, e ha causato la bagarre mediatica di cui si sta discutendo in questi giorni, chiedendosi anche come mai il marito era andato alla festa dei diciotto anni di una sconosciuta (a lei) quando non si era nemmeno presentato, benché invitato, a quella dei propri figli.

La “povera” donna da anni relegata a donna immagine, quando necessita, per gli incontri ufficiali del marito e che di questi da tempo sopporta le numerose “attenzioni” verso altre donne non da ultimo quelle rivolte verso alcune signore durante il galà dei Telegatti del 2007 e soprattutto verso la show girl Mara Carfagna (oggi ministro, doppio sigh!) quando affermò: “guardatela, se non fossi già sposato me la sposerei”. Frase che provocò la prima lettera di Veronica, pubblicata da Repubblica, di richiesta di scuse pubbliche da parte del marito (Corriere della Sera).


L’avvenire: il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana (guida per molti cattolici) che esprime, solo oggi (ci chiediamo ieri dove avessero vissuto i vescovi e i giornalisti dell’Avvenire) , duri giudizi sul comportamento del premier rispetto alla sua mancanza di sobrietà. Espressioni che potrebbero causare gravi problemi a Berlusconi facendo dirottare i voti dei cattolici più intransigenti, dal PDL magari ad altri partiti come ad esempio l’UDC di Casini.


Bruno Vespa: l’antigiornalista per eccellenza, sempre disposto ad organizzare una puntata tagliata su misura e soprattutto senza contraddittorio per il premier (una cosa del genere se fatta in altri Paesi civili, sarebbe impossibile, e probabilmente se attuata causerebbe il licenziamento in tronco del giornalista che l’ha organizzata). Colui al quale forse meglio si addice il titolo sopra menzionato. Sempre disposto a trattare male gli avversari del premier e a elogiare quanto più possibile, il suo padrone che alla bisogna, come nell’intervista di ieri, lo usa al meglio delle sue capacità di servo.

Una vergogna per tutti i giornalisti italiani (anche se è in buona compagnia) e soprattutto per la libertà di stampa che, unico caso tra i paesi europei, ci vede declassati da “paese libero” a “parzialmente libero” secondo la classifica stilata dal rapporto del 2009 di Freedom House,, l'organizzazione Usa fondata da Eleanor Roosevelt che monitora appunto la libertà di stampa in 195 Nazioni (IlSole24Ore).


Questi gli attori e gli atti. I fatti sta a voi ora giudicarli sperando che abbiate compreso una volta per tutte con chi abbiamo a che fare.


F.to

Comitato contro l’indulto

comitatocontroindulto@gmail.com

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