lunedì, aprile 27, 2009

 

E ADESSO CENSURATE ANCHE QUESTO (ovvero come sovvertire la verità sull'eroismo di Giancarlo Giuliani e sulle mancanze della Protezione Civile)



A qualcuno molto in alto deve dare tanto fastidio la verità dei fatti sul terremoto d'Abruzzo.

Tanto fastidio che è stata fatta censurare su YouTube l'intervista ad una testimone del terremoto, pubblicata sul sito Byoblu di Claudio Messora, dove veniva raccontato come la Protezione Civile la notte della tragedia avesse minimizzato, rispetto alle ultime forti scosse che avevano allertato la gente, prima di quella catastrofica che tanti morti ha causato, incitando le persone che per paura erano uscite fuori casa a ritornarci perchè non c'era nessun pericolo e perchè, semmai avessero sentito parlare degli allarmi di Giuliani, che avevano iniziato a girare tra gli abitanti del luogo qualche settimana prima, di non farci caso perchè nessuno poteva prevedere un terremoto e chi avesse detto il contrario era un ciarlatano.

I fatti hanno poi dato ragione a Giuliani e addirittura dal video veniamo a sapere che molte persone gli devono la vita proprio perchè hanno tenuto conto dei suoi allarmi. Sta di fatto che questa intervista poco dopo è sparita da YouTube per non meglio precisati motivi di censura. Evidentemente perchè dando voce alla gente comune e sopratutto a coloro che erano in contatto con Giuliani emerge un quadro di responsabilità estremamente gravi sopratutto nei confronti di coloro che avrebbero dovuto salvaguardare i cittadini da eventuali catastrofi e che per questo sono pagati dalla comunità: la Protezione Civile.

Immobilismo, pressapochismo, incapacità professionale, menefreghismo e quel che è peggio a disastro avvenuto, opportunismo sfrenato del nostro premier che non ha mancato di sfruttare la situazione a proprio vantaggio recandosi sui luoghi del terremoto come salvatore della Patria.

Ma proprio gli uomini da lui sponsorizzati con a capo GuidoBertolaso, il resposabile massimo della protezione civile, un pezzo di questa povera Patria hanno lasciato che crollasse addosso alla gente, infischiandosi degli allarmi del ricercatore Giampaolo Giuliani.

Così dopo le censure ad Annozero, in modo da coprire le reali responsabilità sull'avvenuto e salvaguardare il posto agli inetti che col nano pelato vanno tanto d'accordo, si censurano i video su internet, cioè sull'unico canale d'informazione ancora libero e non controllabile in questo Paese.

Ma la rete appunto non è controllabile così a pochi giorni dalla censura grazie ai post di allarme di Claudio Messora su Byoblu, gli internauti si sono mobilitati e hanno cominciato a pubblicare il video censurato in massa. Risultato: oggi la verità vince.

Ma dopo aver fatto vincere la verità è necessario che chi ha sbagliato paghi. Non per vendetta o per opportunismo politico; semplicemente perchè in un Paese che si dice democratico è necessario che il ruolo di chi deve vigilare sulla sicurazza della gente debba essere assegnato per meritocrazia e chi lo ricopre deve essere capace di dimostrare di saperlo espletare con competenza. Se così non fosse, e a tutt'oggi così non è, non ci rimarrà che rassegnarci a piangerci addosso ogni qual volta una disgrazia, che sarà sempre e comunque inevitabile, si abbatterà sul nostro territorio.

Per nostro conto accogliamo l'appello di Messora di far girare il più possibile sulla rete i video delle interviste in oggetto. Vi preghiamo di fare altrettanto.

Di seguito la prima intervista censurata:



F.to
Comitato contro l'indulto
comitatocontroindulto@gmail.com

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mercoledì, aprile 22, 2009

 

HANNO UCCISO L'UOMO RAGNO (ovvero i top manager non leggono i fumetti )

Ben Parker soleva dire all’amato nipote Peter: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”.


Peter Parker, alias l’uomo ragno, inizialmente non capì e così non intervenne durante una rapina, preoccupato com’era agli inizi della sua carriera di super eroe a usare i suoi superpoteri per sbarcare il lunario. Caso volle che proprio il rapinatore che non fermò, durante la fuga si trovò davanti il nonno Ben e l’uccise.


Da quel giorno Peter fece tesoro delle parole dell’ormai defunto nonno e cominciò a usare i suoi superpoteri non più in spettacoli in cambio di lauti compensi ma per combattere gratuitamente il crimine.

Questo nel fantastico mondo dei fumetti Marvel.


Cosa accade invece in Italianda, i fantastico mondo della realtà italiana?


Accade che un governo di manigoldi s’inventi una legge che dovrebbe modificare alcune norme della passata legge sulla sicurezza tra cui l’importante articolo 10bis riguardante la responsabilità del datore di lavoro, in caso di incidenti.


In pratica tale responsabilità, secondo il nuovo testo “hanno spiegato Elena Poli e Sergio Bonetto, avvocati del foro di Torino - sarà subordinata ad alcune condizioni tra le quali spicca quella di cui alla lettera 'd', in base alla quale la responsabilità è esclusa se l'evento sia imputabile a preposti, medico competente, progettisti, fabbricanti e soprattutto ai lavoratori, per violazione delle norme previste dal testo unico sulla sicurezza". La norma è "retroattiva, per cui il primo effetto si avrà sui processi in corso. Di fatto, si elimina la possibilità di accertare la responsabilità di chi sta più in alto, in moti casi top manager e amministratore delegato", ha detto Poli. (Repubblica)


Come a dire che chi prende le decisioni (i top manager appunto) e per questo guadagna centinaia di volte in più rispetto a chi le subisce (operai e impiegati) non avrebbe nessuna responsabilità nel caso tali decisioni possano causare incidenti, anche mortali, ai loro sottoposti. Insomma un nuovo indulto ma questa volta perenne per tutti i datori di lavoro che così non dovranno più preoccuparsi di rispettare le norme di sicurezza negli ambienti di lavoro e sopratutto delle conseguenze che tali decisioni potranno comportare.


Riportando il discorso nel mondo Marvel è come se il nonno di Peter Parker avesse detto al nipote: “Da un grande potere non deriva nessuna responsabilità, perciò caro figliolo fai pure quello che cavolo vuoi tanto nessuno mai potrà punirti per eventuali morti e/o feriti”.


Questa volta però l’Osservatore della situazione (nei fumetti gli Osservatori sono, esseri immortali che osservano l'Universo Marvel e hanno fatto voto di non interferire con gli eventi), cioè il nostro presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha deciso di intervenire (raramente lo fa, ma appunto raramente, molto raramente), e a fronte delle grida dei parenti delle vittime del rogo della Thyssen, preoccupati che tale norma, siccome retroattiva, possa inficiare il processo, ormai alle fasi conclusive, sulle responsabilità dei morti causati dal non adeguamento dell’acciaieria alle più elementari norme di sicurezza, ha avvisato il governo che queste nuove norme dovranno essere riscritte.


Perciò in attesa di verificarle, quando saranno presentate, sempre che siano realmente modificate, abbiamo un governo che di fronte alle migliaia di vittime che ogni anno muoiono sul posto di lavoro in Italia, le cosiddette morti bianche, piuttosto che rendere le norme sulla sicurezza più restrittive in modo da responsabilizzare i datori di lavoro, fa di tutto per scaricare tali responsabilità sui lavoratori che potranno così ritenersi, come il detto popolare saggiamente suggerisce, cornuti e mazziati.


F.to

Comitato contro l’indulto

comitatocontroindulto@gmail.com



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lunedì, aprile 20, 2009

 

IL GRANDE SPOT (ovvero il grande puffo colpisce ancora)

Ebbene sì. E' riuscito a guadagnarci in immagine (ripetiamo in "IMMAGINE") anche dalla tragedia abruzzese. Ci riferiamo al sondaggio di Repubblica in cui viene evidenziata la "fiducia" del Paese rispetto all'operato del premier e del governo.

Insomma per dirla breve il nostro eroe tra un programma tv e l'altro, tra una visita ai terremotati e l'altra è riuscito anche stavolta a guadagnarci.

Ovviamente i media (che sono suoi o comunque occupati da uomini suoi) su tutto questo hanno contribuito, tacendo delle responsabilità di Bertolaso, il capo della protezione civile e anzi hanno fortemente sanzionato coloro che protestavano come il ricercatore Gianpaolo Giuliani che aveva previsto il terremoto e che si era addirittura beccato una denuncia di procurato allarme; facendo tacere Santoro che col suo Annozero aveva evidenziato le magagne e così facendo zittendo tutti i cittadini abruzzesi che si preoccupavano dello sciame sismico che da mesi interessava il territorio aquilano e che fortemente protestano per il mancato allarme da parte della protezione civile e degli organi competenti.

Sciacalli, sono stati chiamati; additati come speculatori sulle disgrazie altrui. Ma chi è lo speculatore e lo sciacallo? Chi evidenzia le responsabilità e gli errori o chi organizza un bel tour per farsi propaganda politica?

In Italia solitamente sono i primi, perciò con buona pace di Giuliani, di Santoro e degli studenti morti della casa dello studente crollata impietosamente sui ragazzi che da mesi avevano denunciato le numerose crepe sull'edificio e sollecitato inutilmente le autorità, oggi ancora una volta il grande puffo vince.

E non importa se Bertolaso rimarrà ancora al suo posto, confermando così che il compito della protezione civile non è quello di fare prevenzione (bruttissima parola in un Paese che non agisce se le disgrazie non le subisce) ma al massimo quello di preparare tende per gli sfollati e contare i palazzi crollati e i morti sotto di questi (ma allora perchè li paghiamo anche per la prevenzione?).

Non importa se Enzo Boschi, il barone sismico, capo e padrone del servizio di monitoraggio dei terremoti in Italia, servizio appaltato dalla protezione civile, colui che ha insultato Giuliani che cercava di avvertire la comunità scientifica sulla possibilità di un grande terremoto in terra d'Abruzzo, che appunto poi si è puntualmente avverato, possa tranquillamente ammettere in un'intervista del settembre scorso a La Stampa: "Anch'io ho fatto tutto quello che in genere si fa per fare carriera. Ho leccato il sedere quando c'era da leccarlo, ho assecondato, ho chinato la testa: non ho paura a negarlo" confermandoci così le sue capacità di scienziato e il perchè occupa il posto che occupa (come a dire evviva la meritocrazia).

Non importa che in molti dei centri minori interessati dal terremoto a tutt'ora non ci siano servizi igienici e tende per la popolazione che ha paura di ritornare nelle case ancora in piedi ma fortemente lesionate.

Non importa che nulla più sia trapelato sulle ricerche di Giuliani e sulla sua strumentazione che dovrebbe prevedere 24/48 ore prima un terremoto rispetto alla quantità di gas radon emessa dalle rocce sottostanti un territorio. Non importa sapere se veramente questa strumentazione possa prevedere un forte sisma pensando magari di dargli fiducia e incrementandogli i fondi per migliorare tale ricerca. Non importa sapere che gli atenei di Bari e Pisa credono che le ricerche di Giuliani siano buone e debbano perciò essere aiutate.

Non importa che il famoso piano "Casa" del governo prevedeva per facilitare l'ampliamento dal 20% al 35% delle case, l'abolizione di molti divieti antisismici, poi prontamente fatti sparire nel piano "Casa B" scritto dopo il terremoto.

Non importa che proprio in Abruzzo sia stata prevista da questo governo la costruzione di una nuova centrale nucleare e altre sono previste in varie regioni segnalate come fortemente a rischio sismico (immaginate da soli cosa un terremoto possa provocare ad una centrale nucleare e i danni che ne possono scaturire. Se non ci riuscite pensate ad una nuova Chernobyl).

Non importa che sempre lo stesso governo abbia stanziato 6 milardi di euro (circa 12.000 miliardi di vecchie lire) per la costruzione del ponte sullo stretto a cavallo delle città (Reggio e Messina) più sismiche d'Europa.

Nulla importa se non il farsi vedere piangere ai funerali delle vittime o aprire i lavori di una scuola elementare o promettere che entro 6 mesi saranno ricostruite tutte le case (PROMETTERE). Nulla importa al grande puffo e ai suoi accoliti se non la propaganda appunto.

F.to
Comitato contro l'indulto
comitatocontroindulto@gmail.com



lunedì, aprile 06, 2009

 

CRONACA DI UN TERREMOTO ANNUNCIATO (ovvero non è un paese per menti giovani)



E' la solita vecchia storia Italiana. Chi ha le capacità, il talento, le idee e pretende di metterle al servizio della comunità, viene sempre combattuto, insultato e nel nostro caso pure denunciato per procurato allarme, dall'estamblishment che non capisce, che nega e che impedisce qualsiasi sviluppo possibile di nuove tecnologie.

Questa volta è toccato al tecnico ricercatore ai laboratori del Gran Sasso dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, Gianpalo Giuliani.

Da tempo il geologo aveva dichiarato la possibilità proprio in questi giorni di un forte sisma nell'area abruzzese, ora devastata dal terremoto di questa mattina. Da anni Giuliani combatteva contro i "dottoroni" e i vertici della protezione civile, cercando di far emergere le sue ricerche sulla fuoriuscita di gas radon in prossimità di forti terremoti, ma nulla (Repubblica).

Fino a quando oggi alle 03:30 è scoppiato il devastante terremoto nella zona della città abruzzese dell'Aquila. Ad ora quasi 100 morti e oltre 50.000 sfollati anche se si teme le cifre dovranno essere ritoccate al rialzo.

A massacro avvenuto ora Giuliani chiede che Guido Bertolaso, capo della protezione civile e reo di averlo più volte insultato dichiarando che i terremoti non sono prevedibili e che le ricerche del tecnico ricercatore non erano serie, gli faccia le sue scuse ma crediamo che le scuse maggiori Bertolaso debba darle a tutta la popolazione abruzzese, a tutti i morti e i feriti, a tutti gli sfollati e in generale a tutti coloro che sono stati colpiti dal sisma.

Per conto nostro non possiamo che chiedere a gran voce le dimissioni di Bertolaso e di tutti coloro che insultavano Giuliani, ma sappiamo che nessuno si dimetterà o chiederà scusa e che nulla cambierà.

In questo vecchio Paese, vecchio fin dentro l'anima, non bastano 100 o più morti per far comprendere a qualcuno che si deve cambiare, che si deve dare ascolto a chi ha le idee o le capacità. Questa vecchia e morta Italia non è un Paese per menti giovani.

F.to
Comitato contro l'indulto
comitatocontroindulto@gmail.com


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